È più utile la colonscopia o il clisma a doppio opaco per individuare le aderenze?
Egregi dottori dopo i ns. quesiti del 1 e del 13 ottobre e dopo esserci illusi oggi di aver risolto il problema oggi dobbiamo nostro malgrado porgo un ulteriore queisto, come da oggetto. Faccio la cronistoria: in seguito a dolori intestinali accusati sin da giugno da mia moglie - periodo in cui la stessa ha accusato anche una relativa inappetenza- è stata seguita un terapia a base di motilex (giungo -settembre) e di pancleus (giugno fine agosto). Contestualmente è stato effettuato un esame di rilevazione della concentrazione della calcoprotectina fecale (lievemente positivo) ripetuto in data 14/9 e sempre con valore lievemente positivo (< 15ng/g). I dolori, scomparsi a fine agosto si sono ripresentati in questi giorni assieme ad un certo senso di inappetenza dopo una serie di situazioni in po' stressanti; un ulteriore indagine - ecografia all'addome - ha rilevato un aspetto lievemente ispessito delle pareti del sigma su verosimile base infiammatoria. Sabato 12 ottobre facciamo la colonscopia dalla emerge, sempre a detta dal ns. dottore che ha eseguito lui stesso in qualità di specialista, che mia moglie ha delle aderenze, plausibile esito del parto cesareo da lei effettuato nel 1999. Tra l'altro l'esame è stato sospeso al'altezza del terzo prossimale del trasverso per i dolori accusati dalla paziente. Oggi mia moglie per individuare la sede delle aderenze esegue un clisma a doppio opaco con seguente diagnosi"Normale canalizzazione dei segmenti colici, ipertonici, iperasutrati ma con pareti elastiche e distensibili alla insufflazione. Non lesioni infiltrative parietali, né vegetazioni endoluminali. Ptosi dellì'angolo colico ds. in ortostatismo". Insomma il radiologo sostiene che mia moglie avrebbe un colon spastico, il dottore anche dopo aver visto l'esito del clisma sostiene che le aderenze ci sono. A questo ci chiediamo quale sia l'esame più specifico per l'individuazione delle aderenze, la colonscopia o il clisma a doppio opaco. Ci scusiamo se è il terzo quesito che poniamo dal 1 ottobre in poi, ma ci sembra davvero di essere ora più, dopo tanti esami, al punto di partenza (né così possiamo capire fino in fondo il regime dietetico da seguire: dieta a basso residuo provvisoria, fino a che il colon non si rilassi completamente o dieta a basso residuo perenne).
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Nè il clisma opaco, nè la colonscopia, possono evidenziare le aderenze.
Esse possono essere sospettate clinicamente e dimostrate (e trattate) in corso di laparoscopia.
Tenderei a prendere in considerazione quanto riferito dal radiologo.
Esse possono essere sospettate clinicamente e dimostrate (e trattate) in corso di laparoscopia.
Tenderei a prendere in considerazione quanto riferito dal radiologo.
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Utente
Grazie del parere, dottore, sembra di leggere, neanche tanto tra le righe, che Lei propenderebbe per la tesi del radiologo... non capisco perchè il nostro dottore/gastroenterologo sia convinto del contrario, dopo aver visto il referto del clisma continuava stamani ad asserire tale tesi. Intanto mia moglie comincia a essere stanca di indagare, il problema ora forse, nel prendersi una pausa di riflessione, è quanto tempo deve seguire una dieta con poche fibre, anche perché la stipsi potrebbe aggravarsi... Laparoscopia non è sinonimo di operazione? col rischio, seppur contenuto, di recidivazioni?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.7k visite dal 17/10/2013.
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