Esofago di barret
Mi è stato diagnosticato “l’esofago di Barrett”.Sono in cura da oltre quindici anni per “esofagite da reflusso” con 15 mg di omaprazolo. Domando se l’esofago di Barrett è una patologia da cui si può guarire ? E se si qual è la terapia prevista e qual’e la posologia prevista dai protocolli in uso. In caso contrario (anche in assenza di displasia conclamata) si può ricorrere sin d'ora con l'ablazione con radiofrequenza Grazie
[#1]
Tranquillo. Ecco l'articolo che puô fare per lei dove troverà tutte le informazioni sul trattamento medico più opportuno e sulla terapia del Barrett complicato da displasia o altre lesioni piû gravi. La terapia con radiofrequenza fa parte della terapia endoscopica del Barret complicato (displasia) ed è attuabile presso Centri di riferimento nel rispetto, sempre, della corretta indicazione.
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1799-esofago-di-barrett-prevenzione-diagnosi-e-terapia-della-complicanza-tumorale.html
A risentirci dopo la lettura per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1799-esofago-di-barrett-prevenzione-diagnosi-e-terapia-della-complicanza-tumorale.html
A risentirci dopo la lettura per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Gentile dr. Cosentino,
La ringrazio vivamente per avermi dato la possibilità di poter leggere il suo dotto, accurato ed esaustivo articolo il quale mi ha chiarito molti punti oscuri e Devo confessarLe però, perché non sono addentro alla varie tecniche illustrate nel suo prezioso articolo (forse misconosciuto ai più e sicuramente e soprattutto ai medici di famiglia ai quali i pazienti si rivolgono per primi per avere delucidazioni e che non trovano quasi mai risposte oppure le risposte che vengono date sono quelle che si possono trovare su qualche Bignani di medicina).
I dubbi che tuttora mi pervadono sono:
: Ho 78 anni. Da anni soffro di Gastroduodenite con esofagite da reflusso. Ogni anno mi sottopongo a una gastroscopia e ad ogni esame viene fatta la biopsia per la ricerca del batterio HPylori sempre con esito negativo e con l'evidenziamento di qualche piccolo erosione e la mucosa congesta e iperemica.La terapia consigliatemi è di 15 mg do lasoprazolo tutte le mattine un'ora prima di colazione(salva in alcune occasione che la terapia veniva modificata per 45 gg invece dei soliti 15 mg giornalieri era di 45 mg. Quest'anno durante la consueta gastroscopia sono state fatte 4 diversi prelevamenti bioptici. La diagnosi del risultato dell'esame istologico è stato:"esofago di Barrett -note di gastrite cronica superficiale congestiva -HP negativa" Il Gastroenterologo mi Ha consigliato di continuare la solita terapia di 15 mg di lansoprazolo edi unbustina di gaviscon la sera prima di andare a letto . Controllo ad un anno
Ora dal suo articolo mi pare di aver capito che prima di arrivare ad una diagnosi di “esofago di Barrett”bisogna che
Il gastroenterologo non solo abbia il sospetto di trovarsi davanti all’esofago di Barrett ma deve:
indicare la descrizione della morfologia secondo i criteri internazionali, come la Classificazione di Praga
descrivere l la topografia/dislocazione di mucosa “vellutata” in esofago indicando (in cm dalla giunzione esofago-gastrica) il margine superiore del tratto “circonferenziale” (“C”) e il margine superiore dell’estensione a “fiamma” della mucosa di tipo metaplastico (“M”).
Le biopsie multiple vanno effettuate rispettando uno scrupoloso protocollo (protocollo di Seattle), con prelievi sui vari quadranti e sui vari livelli di estensione dell’epitelio sospetto
Bisogna inoltre che l’endiscopista tenga ben in evidenza:dei differenti aspetti con cui si può presentare la mucosa “sospetta” Barrett:
a) mucosa vellutata a “fiamma”;
b) “isole” di mucosa vellutata;
c) mucosa vellutata “circonferenziale”;
d) mucosa velluatata “circonferenziale” associata a “fiamme” e a “isole”.
Bisogna inoltre cercare (e biopsiare) eventuali zone di irregolarità mucosa (zone nodulari e/o ulcerati) che possono essere possibili sedi di displasia grave o di neoplasia
Ed infine (per modo di dire):
Le biopsie multiple non devono essere casuali ma se è del caso devono essere fatte con la tecnica della Cromoendoscopia
Di tutto ciò so soltanto che mi è stata fatta una endoscopia che sono state fatti quattro biopsie e che io stesso ho portato all’istologia per repertarli senza alcuna indicazione.
Mi auguro che lo specialista che mi ha in cura da oltre quindici anni si sia attenuto a quanto Lei così puntualmente descrive.Ma non credo
Mi pare di aver capito che l’istologo deve essere non solo specializzato in questo ramo ma deve essere esperto in patologie gastroeintestinali.
Il fatto che la diagnosi che mi è stata consegnata dal reparto istologico riporta soltanto. Esofago di Barrett e nessuna altra indicazione!!! Mi crea qualche dubbio sull’esattezza della diagnosi (troppo stringata senza indicazioni di gravita e di localizzazione)
E che dire della Terapia che mi sembra poco efficace visto che è quella che ho da sempre fatta da 15 anni a questa parte e non è servita per prevenire l’insorgere dell’esofago di Barrett, Come potrebbe poterla guarire? (e anche c’è da osservare quali potrebbero essere le conseguenze du una patologia con una terapia cronica per coì lungo tempo?)
Forse non sarrebbe il caso di affrontare una diagnosi più approfondita presso un centro specializzato? E qualora confermata la diagnosi accedere alla terapia chirugica mediante termocautelizzazione con radio frequenze di cui ho sentito parlare molto con esiti molto lusinghieri. Se si vorrei sapere se ci sono centri all’altezza della patologia in Sicilia, visto cheche non esiste un registro nazionale che raccoglie i dati per l’esofago di Barret (se non a Pisa credo).
Mi scuso per la lungaggine ma le domande, dopo aver letto il suo articolo, sono tante e ne resterebbero ancora molte altre che ritengo di vitale importanza ma non posso abusare della sua gentilezza: Grazie mi scusi ancora e a risentirla presto.
PS qualora lo ritenga opportuno potrei far leggere il suo articolo allo specialista che mi ha in cura?
)
La ringrazio vivamente per avermi dato la possibilità di poter leggere il suo dotto, accurato ed esaustivo articolo il quale mi ha chiarito molti punti oscuri e Devo confessarLe però, perché non sono addentro alla varie tecniche illustrate nel suo prezioso articolo (forse misconosciuto ai più e sicuramente e soprattutto ai medici di famiglia ai quali i pazienti si rivolgono per primi per avere delucidazioni e che non trovano quasi mai risposte oppure le risposte che vengono date sono quelle che si possono trovare su qualche Bignani di medicina).
I dubbi che tuttora mi pervadono sono:
: Ho 78 anni. Da anni soffro di Gastroduodenite con esofagite da reflusso. Ogni anno mi sottopongo a una gastroscopia e ad ogni esame viene fatta la biopsia per la ricerca del batterio HPylori sempre con esito negativo e con l'evidenziamento di qualche piccolo erosione e la mucosa congesta e iperemica.La terapia consigliatemi è di 15 mg do lasoprazolo tutte le mattine un'ora prima di colazione(salva in alcune occasione che la terapia veniva modificata per 45 gg invece dei soliti 15 mg giornalieri era di 45 mg. Quest'anno durante la consueta gastroscopia sono state fatte 4 diversi prelevamenti bioptici. La diagnosi del risultato dell'esame istologico è stato:"esofago di Barrett -note di gastrite cronica superficiale congestiva -HP negativa" Il Gastroenterologo mi Ha consigliato di continuare la solita terapia di 15 mg di lansoprazolo edi unbustina di gaviscon la sera prima di andare a letto . Controllo ad un anno
Ora dal suo articolo mi pare di aver capito che prima di arrivare ad una diagnosi di “esofago di Barrett”bisogna che
Il gastroenterologo non solo abbia il sospetto di trovarsi davanti all’esofago di Barrett ma deve:
indicare la descrizione della morfologia secondo i criteri internazionali, come la Classificazione di Praga
descrivere l la topografia/dislocazione di mucosa “vellutata” in esofago indicando (in cm dalla giunzione esofago-gastrica) il margine superiore del tratto “circonferenziale” (“C”) e il margine superiore dell’estensione a “fiamma” della mucosa di tipo metaplastico (“M”).
Le biopsie multiple vanno effettuate rispettando uno scrupoloso protocollo (protocollo di Seattle), con prelievi sui vari quadranti e sui vari livelli di estensione dell’epitelio sospetto
Bisogna inoltre che l’endiscopista tenga ben in evidenza:dei differenti aspetti con cui si può presentare la mucosa “sospetta” Barrett:
a) mucosa vellutata a “fiamma”;
b) “isole” di mucosa vellutata;
c) mucosa vellutata “circonferenziale”;
d) mucosa velluatata “circonferenziale” associata a “fiamme” e a “isole”.
Bisogna inoltre cercare (e biopsiare) eventuali zone di irregolarità mucosa (zone nodulari e/o ulcerati) che possono essere possibili sedi di displasia grave o di neoplasia
Ed infine (per modo di dire):
Le biopsie multiple non devono essere casuali ma se è del caso devono essere fatte con la tecnica della Cromoendoscopia
Di tutto ciò so soltanto che mi è stata fatta una endoscopia che sono state fatti quattro biopsie e che io stesso ho portato all’istologia per repertarli senza alcuna indicazione.
Mi auguro che lo specialista che mi ha in cura da oltre quindici anni si sia attenuto a quanto Lei così puntualmente descrive.Ma non credo
Mi pare di aver capito che l’istologo deve essere non solo specializzato in questo ramo ma deve essere esperto in patologie gastroeintestinali.
Il fatto che la diagnosi che mi è stata consegnata dal reparto istologico riporta soltanto. Esofago di Barrett e nessuna altra indicazione!!! Mi crea qualche dubbio sull’esattezza della diagnosi (troppo stringata senza indicazioni di gravita e di localizzazione)
E che dire della Terapia che mi sembra poco efficace visto che è quella che ho da sempre fatta da 15 anni a questa parte e non è servita per prevenire l’insorgere dell’esofago di Barrett, Come potrebbe poterla guarire? (e anche c’è da osservare quali potrebbero essere le conseguenze du una patologia con una terapia cronica per coì lungo tempo?)
Forse non sarrebbe il caso di affrontare una diagnosi più approfondita presso un centro specializzato? E qualora confermata la diagnosi accedere alla terapia chirugica mediante termocautelizzazione con radio frequenze di cui ho sentito parlare molto con esiti molto lusinghieri. Se si vorrei sapere se ci sono centri all’altezza della patologia in Sicilia, visto cheche non esiste un registro nazionale che raccoglie i dati per l’esofago di Barret (se non a Pisa credo).
Mi scuso per la lungaggine ma le domande, dopo aver letto il suo articolo, sono tante e ne resterebbero ancora molte altre che ritengo di vitale importanza ma non posso abusare della sua gentilezza: Grazie mi scusi ancora e a risentirla presto.
PS qualora lo ritenga opportuno potrei far leggere il suo articolo allo specialista che mi ha in cura?
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[#3]
Gentilissimo, la ringrazio per l'apprezzamento del mio articolo che aveva l'obiettivo di chiarire all'utenza e a (molti) medici come deve essere diagnosticato un esofago di Barrett. Bisogna però fare alcune precisazioni.
Le faccio un esempio pratico descrivendo come ci si comporta nel nostro Centro, e nella maggior parte degli altri Centri
Alla prima endoscopia, e nel sospetto di un Esofago di Barrett, descriviamo le caratteristiche di tale epitelio ed eseguiamo un numero adeguato di biopsie (in base all'estensione della mucosa sospetta). Se la diagnosi istologica sarà di Barrett il paziente viene convocato per una gastroscopia successiva per eseguire un esame "mirato" per il Barrett, ossia mettendo in pratica le tecnologie diagostiche in possesso (cromoendoscopia, acido acetico, ecc.). Le biopsie saranno effettuate sulle zone sospette. Nel caso non siano disponibili le tecniche diagnostiche avanzate verrà applicato il protocollo di Seattle o quanto meno saranno eseguiti il maggior numero di prelievi possibile.
Quindi, quello che conta in definitiva e' eseguire un numero adeguato di biopsie per avere una diagnosi quanto più precisa possibile, e questo indipendentemente dalla "descrizione endoscopica". Cioè, la diagnosi di Barrett viene fatta in base alle biopsie e non alla descrizione endoscopica che è pur sempre utile perchè l'esame endoscopico possa essere interpretato anche da altri gastroenterologi che si troveranno a leggere il referto.
Nel suo caso bisognerebbe conoscere la natura istologia dell'epitelio (è disponibile ?) per capire se si è di fronte ad un vero Barrett. Inoltre non è comprensibile la gastroscopia ogni anno: non esiste nei protocolli.
Ancora. La terapia medica non fa guarire il Barrett, ma eliminando l'infiammazione ne riduce il rischio di progressione della malattia.
Mi tenga a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un cordiale saluto.
Le faccio un esempio pratico descrivendo come ci si comporta nel nostro Centro, e nella maggior parte degli altri Centri
Alla prima endoscopia, e nel sospetto di un Esofago di Barrett, descriviamo le caratteristiche di tale epitelio ed eseguiamo un numero adeguato di biopsie (in base all'estensione della mucosa sospetta). Se la diagnosi istologica sarà di Barrett il paziente viene convocato per una gastroscopia successiva per eseguire un esame "mirato" per il Barrett, ossia mettendo in pratica le tecnologie diagostiche in possesso (cromoendoscopia, acido acetico, ecc.). Le biopsie saranno effettuate sulle zone sospette. Nel caso non siano disponibili le tecniche diagnostiche avanzate verrà applicato il protocollo di Seattle o quanto meno saranno eseguiti il maggior numero di prelievi possibile.
Quindi, quello che conta in definitiva e' eseguire un numero adeguato di biopsie per avere una diagnosi quanto più precisa possibile, e questo indipendentemente dalla "descrizione endoscopica". Cioè, la diagnosi di Barrett viene fatta in base alle biopsie e non alla descrizione endoscopica che è pur sempre utile perchè l'esame endoscopico possa essere interpretato anche da altri gastroenterologi che si troveranno a leggere il referto.
Nel suo caso bisognerebbe conoscere la natura istologia dell'epitelio (è disponibile ?) per capire se si è di fronte ad un vero Barrett. Inoltre non è comprensibile la gastroscopia ogni anno: non esiste nei protocolli.
Ancora. La terapia medica non fa guarire il Barrett, ma eliminando l'infiammazione ne riduce il rischio di progressione della malattia.
Mi tenga a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un cordiale saluto.
[#4]
Utente
Buona sera Dr. Cosentino,
Mi scuso per il ritardo con cui rispondo alla sua domanda: "se è disponibile la natura istologica dell'epitelio".NO....mi è stato consegnato dal laboratorio di istologia un referto con due sole parole:"Esofago di Barrett".. Dopo aver lettoil suo dotto e completo studio mi sono recato dal Gastroenterologo che aveva eseguito la Gastroendoscopia lamentando che il refeto istologico non era completo e quindi insoddisfacente.Egli ha cercato di rassicurarmi dicendomi che aveva fatto i quattro prelievi solo per scrupolo ma non perchè ci fossero segni di displasia
Anche . Lui ritiene che l'esito istologico sia da prendere "con le pinze" e che comunque se lo ritenevo importante per la mia tranquillità potevo richiedere il vetrino sul quale è stata fatta la diagnosi ed inviarlo ad un centro qualificato. Lui consiglia, (qualora richiedessi il vetrino) di inviarlo all'Humanitas dove c'è un suo amico (Il dr. Repici).Difatti il referto che lui ha redatto( e che per completezza di seguito Le trascrivo) non presenta, secondo il suo dire, alcuna nota di displasia o di allarmismo se non la descrizione di una patologia che da anni risulta immodificata. ""normali il terzo prossimale: nel terzo medio si reperta piccola ectasia venosa: nel terzo distale, in sede sovracordiale, si reperta una piccola erosione di circa 3 m. Linea "Z",
di aspetto irregolare, a circa 39 cm dall'A.D (biopsie). Giuzione esofago-gastrica beante a circa 40 cm. dall'A.D. Normale il fondo. La mucosa del corpo e dell'antro appare congesta ed iiperemica (eseguito prelievo biopto per ricerca H.Pylory) Bulbo e D" indenni.""
Ha ritenuto però di cambiare la terapia da 15 mg di Lansox e una bustina prima di andare a letto di Garviscon con il Lucen (Esome Pranzolo) da 40 mg per 4 settimane e con una bustina di Gaviscon la sera e successivamente con il Parset (Rabepranzolo) da 20 mg fino al nuovo controllo. L'eventuale prossima gastroscopia che verra fatta (su mia richiesta) con la "cromoendoscopia" ed il reperto dovrà essere inviato ad un centro specializzato nel campo dell'Esofago di Barrett.
Gentile dr. Cosentino cosa ne pensa sia della nuova terapia che di quanto è stato concordato con lo specialista che mi ha in cura?
Spero di risentirla Presto Grazie e buona sera
Mi scuso per il ritardo con cui rispondo alla sua domanda: "se è disponibile la natura istologica dell'epitelio".NO....mi è stato consegnato dal laboratorio di istologia un referto con due sole parole:"Esofago di Barrett".. Dopo aver lettoil suo dotto e completo studio mi sono recato dal Gastroenterologo che aveva eseguito la Gastroendoscopia lamentando che il refeto istologico non era completo e quindi insoddisfacente.Egli ha cercato di rassicurarmi dicendomi che aveva fatto i quattro prelievi solo per scrupolo ma non perchè ci fossero segni di displasia
Anche . Lui ritiene che l'esito istologico sia da prendere "con le pinze" e che comunque se lo ritenevo importante per la mia tranquillità potevo richiedere il vetrino sul quale è stata fatta la diagnosi ed inviarlo ad un centro qualificato. Lui consiglia, (qualora richiedessi il vetrino) di inviarlo all'Humanitas dove c'è un suo amico (Il dr. Repici).Difatti il referto che lui ha redatto( e che per completezza di seguito Le trascrivo) non presenta, secondo il suo dire, alcuna nota di displasia o di allarmismo se non la descrizione di una patologia che da anni risulta immodificata. ""normali il terzo prossimale: nel terzo medio si reperta piccola ectasia venosa: nel terzo distale, in sede sovracordiale, si reperta una piccola erosione di circa 3 m. Linea "Z",
di aspetto irregolare, a circa 39 cm dall'A.D (biopsie). Giuzione esofago-gastrica beante a circa 40 cm. dall'A.D. Normale il fondo. La mucosa del corpo e dell'antro appare congesta ed iiperemica (eseguito prelievo biopto per ricerca H.Pylory) Bulbo e D" indenni.""
Ha ritenuto però di cambiare la terapia da 15 mg di Lansox e una bustina prima di andare a letto di Garviscon con il Lucen (Esome Pranzolo) da 40 mg per 4 settimane e con una bustina di Gaviscon la sera e successivamente con il Parset (Rabepranzolo) da 20 mg fino al nuovo controllo. L'eventuale prossima gastroscopia che verra fatta (su mia richiesta) con la "cromoendoscopia" ed il reperto dovrà essere inviato ad un centro specializzato nel campo dell'Esofago di Barrett.
Gentile dr. Cosentino cosa ne pensa sia della nuova terapia che di quanto è stato concordato con lo specialista che mi ha in cura?
Spero di risentirla Presto Grazie e buona sera
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>> in sede sovracordiale, si reperta una piccola erosione di circa 3 m.<<
Non vi è alcuna descrizione endoscopca di "sospetto" esofago di Barrett e le biopsie sono state eseguite su una erosione. Presumo quindi che si possa trattare di una "falsa " diagnosi di Barrett (le allego un mio articolo su tale problematica). Non si allarmi. Esegua la terapia indicata ed il controllo endoscopico localmente pregando l'endoscopista di fare delle foto e nuove biopsie. Non trovo al momento necessitá di trasferirsi al nord per chiarire una (probabilmente falsa) diagnosi.
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/515-esofago-di-barrett-non-sempre-la-diagnosi-e-corretta.html
Mi tenga a sua disposizione.
Un cardiale saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 25.5k visite dal 12/09/2013.
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