Crampi addome improvvisi causa gastrite
Gentili Dottori,
Mi trovo a chiedervi la vostra opinione sul mio quadro clinico che ormai mi impedisce di avere una vita normale (e per normale intendo senza l'ansia di stare male).
Sono un ragazzo di 25 anni e da sempre soffro di gastrite trattata con 2 pastiglie di Pantorc (1 al mattino e 1 a cena) da 20mg per 1-2 mesi come da indicazione del medico di base. Nel 2011 ho effettuato gli esami del sangue per l'Helicobacter con esito negativo. Sporadicamente ho sofferto di stitichezza trattata con Fibraid che risolveva il problema in un paio di giorni. A Marzo 2013 è iniziato il mio calvario: casuali attacchi di diarrea improvvisi si manifestavano circa 1 volta al mese (e non sono riuscito a ritrovare un alimento comune mangiato le varie volte) accompagnato dalla solita acidità. Il medico di base continua a prescrivere le cura con il Pantorc. La seguo ma non noto grandi "miglioramenti" pur evitando alcolici, cibi acidi, non fumando e praticando attività fisica. Fino a Giugno la situazione non si modifica, fino a quando una notte nei primi giorni del mese mi sveglio con dolori all'addome da spezzarmi in due e relativo attacco di diarrea. Preso un po' dal panico, su consiglio di medici di famiglia mi viene fatta una ecografia all'addome dove risulta tutto normale tranne per il fegato ingrossato. Mi viene prescritto Limpidex + Motilex + gaviscon al bisogno. Nella settimana successiva non ci sono miglioramenti, il dolore all'addome è continuo tutto il giorno e mi ritrovo una sera con anche 38 di febbre. Vado al pronto soccorso dove con esami del sangue e rx addome il chirurgo mi diagnostica una colite e relativa cura. Un paio di giorni dopo faccio una visita dal gastroenterologo in cui gli racconto tutto quanto detto a voi. Il suo parere è che abbia la digestione lenta che provoca un accumulo di feci nell'intestino che spinge il reflusso degli acidi e provoca gli attacchi di diarrea quando non si riesce a liberare. Mangiando anche poca frutta e verdura, consiglia di iniziare a vedere se le cose migliorano con 40mg di fibre al giorno, fermenti lattici e 1 pastiglia di acido ursodesossicolico. Per due mesi, con l'obiettivo di risentirsi alla fine. Dopo un mese inizio a soffrire di stitichezza e non avendo più dolori interrompo la cura, inizio a mangiare più frutta e verdura e tutto sembra passato. Saltuariamente avevo acidità di stomaco, riprendo quindi il Pantorc da circa metà Agosto 2 volte al giorno. Oggi ho avuto un nuovo attacco di dolore secondo me dovuto a gastrite che mi ha costretto ad abbandonare il lavoro e recarmi a casa. Il tutto è sfociato nuovamente in febbre a 38 per cui presumo sia lo stesso evento di quando sono andato in pronto soccorso. Ora mi trovo abbastanza depresso, non per lo stato di malato, quanto perché non si riesce a capire cosa io abbia. Il gastroenterologo vuole farmi una colonscopia in quanto, con il Pantorc, esclude un problema di gastrite. Io inizio sinceramente a perdere un po' di speranza...
Mi trovo a chiedervi la vostra opinione sul mio quadro clinico che ormai mi impedisce di avere una vita normale (e per normale intendo senza l'ansia di stare male).
Sono un ragazzo di 25 anni e da sempre soffro di gastrite trattata con 2 pastiglie di Pantorc (1 al mattino e 1 a cena) da 20mg per 1-2 mesi come da indicazione del medico di base. Nel 2011 ho effettuato gli esami del sangue per l'Helicobacter con esito negativo. Sporadicamente ho sofferto di stitichezza trattata con Fibraid che risolveva il problema in un paio di giorni. A Marzo 2013 è iniziato il mio calvario: casuali attacchi di diarrea improvvisi si manifestavano circa 1 volta al mese (e non sono riuscito a ritrovare un alimento comune mangiato le varie volte) accompagnato dalla solita acidità. Il medico di base continua a prescrivere le cura con il Pantorc. La seguo ma non noto grandi "miglioramenti" pur evitando alcolici, cibi acidi, non fumando e praticando attività fisica. Fino a Giugno la situazione non si modifica, fino a quando una notte nei primi giorni del mese mi sveglio con dolori all'addome da spezzarmi in due e relativo attacco di diarrea. Preso un po' dal panico, su consiglio di medici di famiglia mi viene fatta una ecografia all'addome dove risulta tutto normale tranne per il fegato ingrossato. Mi viene prescritto Limpidex + Motilex + gaviscon al bisogno. Nella settimana successiva non ci sono miglioramenti, il dolore all'addome è continuo tutto il giorno e mi ritrovo una sera con anche 38 di febbre. Vado al pronto soccorso dove con esami del sangue e rx addome il chirurgo mi diagnostica una colite e relativa cura. Un paio di giorni dopo faccio una visita dal gastroenterologo in cui gli racconto tutto quanto detto a voi. Il suo parere è che abbia la digestione lenta che provoca un accumulo di feci nell'intestino che spinge il reflusso degli acidi e provoca gli attacchi di diarrea quando non si riesce a liberare. Mangiando anche poca frutta e verdura, consiglia di iniziare a vedere se le cose migliorano con 40mg di fibre al giorno, fermenti lattici e 1 pastiglia di acido ursodesossicolico. Per due mesi, con l'obiettivo di risentirsi alla fine. Dopo un mese inizio a soffrire di stitichezza e non avendo più dolori interrompo la cura, inizio a mangiare più frutta e verdura e tutto sembra passato. Saltuariamente avevo acidità di stomaco, riprendo quindi il Pantorc da circa metà Agosto 2 volte al giorno. Oggi ho avuto un nuovo attacco di dolore secondo me dovuto a gastrite che mi ha costretto ad abbandonare il lavoro e recarmi a casa. Il tutto è sfociato nuovamente in febbre a 38 per cui presumo sia lo stesso evento di quando sono andato in pronto soccorso. Ora mi trovo abbastanza depresso, non per lo stato di malato, quanto perché non si riesce a capire cosa io abbia. Il gastroenterologo vuole farmi una colonscopia in quanto, con il Pantorc, esclude un problema di gastrite. Io inizio sinceramente a perdere un po' di speranza...
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 03/09/2013.
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