Esofagia eosinofila - verifica della diagnosi
Buongiorno a tutti,
da circa un anno soffro di problemi gastro-esofagei.
Il primo episodio e' stato circa un anno fa, quando ho cominciato ad avvertire una sensazione di peso alla bocca dello stomaco, difficolta' nel deglutire / ingerire cibi, dolore retrocostale e groppo in gola.
Il medico curante mi ha sottoposto a terapia con Pantoprazolo (1 volta al di per 15 giorni), ed i sintomi sono lentamente spariti. La diagnosi del medico curante e' stata di gastrite.
Purtroppo nel corso dell'anno ho avuto nuovamente problemi simili, a volte curati "fai da te" con gaviscon o maalox; ho seguito un'altra terapia per 15gg con Pantoprazolo.
Visto il ripresentarsi dei sintomi, mi e' stata consigliata una gastroscopia.
Riporto l'estratto della diagnosi sotto: purtroppo risiedendo in Germania, il referto e' in tedesco, ed alcuni passaggi sono di difficile traduzione.
Vorrei gentilmente porre le seguenti domande al riguardo:
1) Confermate la diagnosi di Esofagia Eosinofila? Ho letto che prima di confermare la diagnosi, un trattamento con PPI dovrebbe essere eseguito per 6-8 settimane.
2) in caso di conferma della diagnosi, non sono sicuro che il farmaco suggerito dal medico sia il piu' efficace. Potrste gentilmente fornirmi il vostro feedback al riguardo?
3) Sono un po' riluttante a proseguire con la terapia cortisonica, e preferirei provare prima delle strade alternative. Ho letto che la dieta ad eliminazione e' molto efficace anche negli adulti. Ho preso anche in esame l'idea di procedere con la terapia farmacologica, per poi continuare con una dieta specifica, ma sono un po' smarrito al riguardo
Grazie mille in anticipo!
Segue traduzione del referto medico:
I. Antrum (HE, PAS, Giemsa):
4 particelle
Diagnosi e Perizia
C-Gastritis della membrana/mucosa dell'Antrum, simile a danni della mucosa di origine chimica (per esempio: assunzione di farmaci NSAR, oppure riflusso biliare)
Giemsa: nessuna traccia di HP
II. Corpus (HE, PAS, Giemsa):
4 particelle
Diagnosi e perizia
La mucosa del corpus presenta minore Ipertrofia delle cellule parietali, come nel caso di terapia con PPI
Giemsa: nessuna traccia di HP
III. Esofago tubolare (HE, Morfometria)
4 particelle
Diagnosi e perizia
La placca/lastra epiteliale (in tedesco Plattenepithel) dell'Esofago presenta diffusa prolificazione/aumento di Granulociti eosinofili, con max/HPF = 66
L'esame per infezioni micotiche risulta negativo
Diagnosi del GastroEnterologo
Discreta presenza di "particelle" (in tedesco "stippchenförmige Auflagerung)nell'esofago tubolare, che per il momento presenta una struttura superficiale piuttosto "rigata", ma diversamente nessun altra "cambiamento" nell'intero tratto "GI-trakt" fino al duodeno.
La diagnosi e' di Eosfagite Eosinofila, per la quale consiglio come trattamento una soluzione viscosa di Budesonid da ingoiare (per esempio: Pulmicort 1.0/2 ml Susp. 3 al giorno, dopo pranzo per 4-6 settima
da circa un anno soffro di problemi gastro-esofagei.
Il primo episodio e' stato circa un anno fa, quando ho cominciato ad avvertire una sensazione di peso alla bocca dello stomaco, difficolta' nel deglutire / ingerire cibi, dolore retrocostale e groppo in gola.
Il medico curante mi ha sottoposto a terapia con Pantoprazolo (1 volta al di per 15 giorni), ed i sintomi sono lentamente spariti. La diagnosi del medico curante e' stata di gastrite.
Purtroppo nel corso dell'anno ho avuto nuovamente problemi simili, a volte curati "fai da te" con gaviscon o maalox; ho seguito un'altra terapia per 15gg con Pantoprazolo.
Visto il ripresentarsi dei sintomi, mi e' stata consigliata una gastroscopia.
Riporto l'estratto della diagnosi sotto: purtroppo risiedendo in Germania, il referto e' in tedesco, ed alcuni passaggi sono di difficile traduzione.
Vorrei gentilmente porre le seguenti domande al riguardo:
1) Confermate la diagnosi di Esofagia Eosinofila? Ho letto che prima di confermare la diagnosi, un trattamento con PPI dovrebbe essere eseguito per 6-8 settimane.
2) in caso di conferma della diagnosi, non sono sicuro che il farmaco suggerito dal medico sia il piu' efficace. Potrste gentilmente fornirmi il vostro feedback al riguardo?
3) Sono un po' riluttante a proseguire con la terapia cortisonica, e preferirei provare prima delle strade alternative. Ho letto che la dieta ad eliminazione e' molto efficace anche negli adulti. Ho preso anche in esame l'idea di procedere con la terapia farmacologica, per poi continuare con una dieta specifica, ma sono un po' smarrito al riguardo
Grazie mille in anticipo!
Segue traduzione del referto medico:
I. Antrum (HE, PAS, Giemsa):
4 particelle
Diagnosi e Perizia
C-Gastritis della membrana/mucosa dell'Antrum, simile a danni della mucosa di origine chimica (per esempio: assunzione di farmaci NSAR, oppure riflusso biliare)
Giemsa: nessuna traccia di HP
II. Corpus (HE, PAS, Giemsa):
4 particelle
Diagnosi e perizia
La mucosa del corpus presenta minore Ipertrofia delle cellule parietali, come nel caso di terapia con PPI
Giemsa: nessuna traccia di HP
III. Esofago tubolare (HE, Morfometria)
4 particelle
Diagnosi e perizia
La placca/lastra epiteliale (in tedesco Plattenepithel) dell'Esofago presenta diffusa prolificazione/aumento di Granulociti eosinofili, con max/HPF = 66
L'esame per infezioni micotiche risulta negativo
Diagnosi del GastroEnterologo
Discreta presenza di "particelle" (in tedesco "stippchenförmige Auflagerung)nell'esofago tubolare, che per il momento presenta una struttura superficiale piuttosto "rigata", ma diversamente nessun altra "cambiamento" nell'intero tratto "GI-trakt" fino al duodeno.
La diagnosi e' di Eosfagite Eosinofila, per la quale consiglio come trattamento una soluzione viscosa di Budesonid da ingoiare (per esempio: Pulmicort 1.0/2 ml Susp. 3 al giorno, dopo pranzo per 4-6 settima
[#1]
Mi sembra che la diagnosi di esofagite eosinofila ci sia all'istolgia per cui è indicato un ciclo con antisecretivi a dose piena per 6-8 settimane. Successivamente dovrá essere eseguita una ulteriore gastroscopia con biopsie esofagee per la conferma definitiva della patologia. Utile una valutazione allergologica prima di procedere alla terapia cortisonica.
Ecco un articolo di riferimento su tale patologia:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1591-esofagite-eosinofila.html
Cordialmemte
Ecco un articolo di riferimento su tale patologia:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1591-esofagite-eosinofila.html
Cordialmemte
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
grazie per la pronta risposta.
Se posso disturbarla ulteriormente, mi potrebbe fornire un esempio di "ciclo con antisecretivi a dose piena"? Eg: va bene il pantoprazolo, oppure suggerisce altro? A che dosaggio?
Anche io vorrei prima provare una terapia di questo tipo, anche perche' con il pantoprazolo avevo notato un miglioramento dei sintomi.
Oggi ho un appuntamento con un altro medico, e vorrei provare a suggerire questa opzione.
Grazie ancora
Distinti saluti
grazie per la pronta risposta.
Se posso disturbarla ulteriormente, mi potrebbe fornire un esempio di "ciclo con antisecretivi a dose piena"? Eg: va bene il pantoprazolo, oppure suggerisce altro? A che dosaggio?
Anche io vorrei prima provare una terapia di questo tipo, anche perche' con il pantoprazolo avevo notato un miglioramento dei sintomi.
Oggi ho un appuntamento con un altro medico, e vorrei provare a suggerire questa opzione.
Grazie ancora
Distinti saluti
[#3]
Pantoprazolo 40 mg almeno per due mesi.
Bisogna infatti controllare il reflusso in quanto un aumento degli eosinofili lo si può riscontrare anche in tale patologia. Se dopo i due mesi le biopsie endoscopiche confermeranno ancora l'infiltrato patologico degli eosinofili allora possiamo realmente parlare di "esofagite eosinofila" e procedere con il trattamento specifico.
Cordialmente
Bisogna infatti controllare il reflusso in quanto un aumento degli eosinofili lo si può riscontrare anche in tale patologia. Se dopo i due mesi le biopsie endoscopiche confermeranno ancora l'infiltrato patologico degli eosinofili allora possiamo realmente parlare di "esofagite eosinofila" e procedere con il trattamento specifico.
Cordialmente
[#4]
Utente
Buongiorno Dottore,
ieri sono stato da un altro medico per avere un secondo parere, ed ho proposto una terapia con pantoprazolo, prima di eseguire la terapia cortisonica.
La risposta del medico é che la terapia con PPI sarebbe inutile, visto che dal referto della gastroscopia non ci sono segni di reflusso gastroesofageo, ed il dottore che ha effettuato la gastroscopia se ne sarebbe accorto.
Io vorrei comunque provare prima ad effettuare la terapia con PPI, per escludere definitvamente il riflusso. Secondo lei é una perdita di tempo, o vale la pena provare?
Grazie
Cordialmente
ieri sono stato da un altro medico per avere un secondo parere, ed ho proposto una terapia con pantoprazolo, prima di eseguire la terapia cortisonica.
La risposta del medico é che la terapia con PPI sarebbe inutile, visto che dal referto della gastroscopia non ci sono segni di reflusso gastroesofageo, ed il dottore che ha effettuato la gastroscopia se ne sarebbe accorto.
Io vorrei comunque provare prima ad effettuare la terapia con PPI, per escludere definitvamente il riflusso. Secondo lei é una perdita di tempo, o vale la pena provare?
Grazie
Cordialmente
[#5]
Evidentemente il collega non ha ben chiara la problematica sull'Esofagite eosinofila. La patologia da reflusso, con relative alterazioni istologiche, non sempre si accompagna a lesioni macroscopiche della mucosa. Inoltre, nel caso dell'EE è IMPERATIVO il trattamento con IPP per avere la conferma della patologia (lo dicono le linee guida).
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
[#6]
Ecco un recente articolo che conferma la validità della terapia con IPP : un terzo dei pazienti arriva alla completa guarigione (clinica ed istologica) ed in un'alta percentuale si ha la remissione dei sintomi.
http://www.medscape.com/viewarticle/805022?nlid=31820_465&src=wnl_edit_medp_gast&uac=77373EV&spon=20
http://www.medscape.com/viewarticle/805022?nlid=31820_465&src=wnl_edit_medp_gast&uac=77373EV&spon=20
[#7]
Utente
Egregio Dottore,
grazie per il suo interessamento!
Purtroppo non riesco ad aprire il link che ha postato, perché protetto da password, ma ho trovato simili informazioni su altri siti Internet dedicati all'argomento.
Oggi ho un appuntamento con il medico, dove confermeró la mia intenzione a proseguire con una terapia con IPP per i primi due mesi.
La terró informata sul risultato!
Distinti saluti
grazie per il suo interessamento!
Purtroppo non riesco ad aprire il link che ha postato, perché protetto da password, ma ho trovato simili informazioni su altri siti Internet dedicati all'argomento.
Oggi ho un appuntamento con il medico, dove confermeró la mia intenzione a proseguire con una terapia con IPP per i primi due mesi.
La terró informata sul risultato!
Distinti saluti
[#8]
Ha ragione. Le allego allora solo l'introduzione:
Review Article: Proton Pump Inhibitor Therapy for Suspected Osinophilic Oesophagitis
J. Molina-Infante - Aliment Pharmacol Ther. 2013;37(12):1157-1164.
Background Recent advances in eosinophilic oesophagitis (EoE) have confirmed the existence of a new disease phenotype, proton pump inhibitor (PPI)-responsive oesophageal eosinophilia (PPI-REE).
Aim To summarise evidence supporting the use of PPI therapy in patients with suspected EoE (oesophageal dysfunction plus >15 eos/HPF in oesophageal biopsies).
Methods A literature search was conducted through MEDLINE, using the MeSH search terms 'eosinophilic oesophagitis', 'proton pump inhibitors' and 'oesophageal eosinophilia'. Relevant articles and their reference lists were identified through manual review.
Results Ten articles, including 258 patients with suspected EoE (152 children, 106 adults) undergoing clinico-histological re-evaluation after PPI therapy, were identified. In children, clinical response ranged from 78% to 86% and histological remission from 23% to 40%. In adults, symptom response ranged from 25% to 80% and histological remission from 33% to 61%. Among PPI-REE patients with oesophageal pH-monitoring, 35 showed pathological and 10 normal studies. PPI-REE was significantly commoner with documented gastro-oesophageal reflux disease (GERD) when compared to patients with negative pH monitoring (70% vs. 29%, P < 0.001). Symptom improvement/resolution occurred in 50–85% of patients without histological remission on PPI therapy. Six PPI-REE patients demonstrated clinico-histological relapse on PPI therapy.
Conclusions At least one third of patients with suspected EoE achieve clinico-histological remission on PPI therapy. Response is more limited in children compared with that in adults. pH monitoring does not accurately predict response to PPI therapy, albeit histological remission is significantly higher, up to 70%, upon documented GERD. Symptom improvement is common with PPI therapy despite persistent eosinophilic infiltration.
Cordiali saluti e mi aggiorni.
Review Article: Proton Pump Inhibitor Therapy for Suspected Osinophilic Oesophagitis
J. Molina-Infante - Aliment Pharmacol Ther. 2013;37(12):1157-1164.
Background Recent advances in eosinophilic oesophagitis (EoE) have confirmed the existence of a new disease phenotype, proton pump inhibitor (PPI)-responsive oesophageal eosinophilia (PPI-REE).
Aim To summarise evidence supporting the use of PPI therapy in patients with suspected EoE (oesophageal dysfunction plus >15 eos/HPF in oesophageal biopsies).
Methods A literature search was conducted through MEDLINE, using the MeSH search terms 'eosinophilic oesophagitis', 'proton pump inhibitors' and 'oesophageal eosinophilia'. Relevant articles and their reference lists were identified through manual review.
Results Ten articles, including 258 patients with suspected EoE (152 children, 106 adults) undergoing clinico-histological re-evaluation after PPI therapy, were identified. In children, clinical response ranged from 78% to 86% and histological remission from 23% to 40%. In adults, symptom response ranged from 25% to 80% and histological remission from 33% to 61%. Among PPI-REE patients with oesophageal pH-monitoring, 35 showed pathological and 10 normal studies. PPI-REE was significantly commoner with documented gastro-oesophageal reflux disease (GERD) when compared to patients with negative pH monitoring (70% vs. 29%, P < 0.001). Symptom improvement/resolution occurred in 50–85% of patients without histological remission on PPI therapy. Six PPI-REE patients demonstrated clinico-histological relapse on PPI therapy.
Conclusions At least one third of patients with suspected EoE achieve clinico-histological remission on PPI therapy. Response is more limited in children compared with that in adults. pH monitoring does not accurately predict response to PPI therapy, albeit histological remission is significantly higher, up to 70%, upon documented GERD. Symptom improvement is common with PPI therapy despite persistent eosinophilic infiltration.
Cordiali saluti e mi aggiorni.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.7k visite dal 24/06/2013.
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Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
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