Esofagite grado a: sospetti effetti collaterali ipp e cura alternativa

Salve,
Ho 30 anni e non ho mai avuto problemi digestivi fino a 3 mesi fa. Tutto è iniziato con un fortissimo senso di nausea per qualche giorno attribuito al classico "virus" che colpisce molte persone ogni anno in inverno. Dopo cinque giorni senza più appetito e con pancia gonfia di aria e dolorante dopo pasti molto leggeri, mi sono rivolta al medico di famiglia che, dopo aver effettuato le analisi per escludere una eventuale gravidanza, mi ha prescritto 4 settimane di pantoprazolo 20mg. Dopo circa 4 giorni di assunzione il gonfiore e i crampi addominali hanno iniziato a svanire, ma ho iniziato ad avere altri sintomi: senso di ripienezza allo stomaco, come se non riuscissi a digerire, tanta stanchezza e sfinimento, stitichezza, freddo, nausea. Ho quindi preso domperidone perchè il senso di nausea e di ripienezza erano veramente insoportabili e non sapevo come riuscire altrimenti a mangiare. Terminate le 4 settimane di pantoprazolo, ho iniziato subito a sentirmi in forza, è tornato l'appetito che non avevo più avuto, niente più freddo, anche se è rimasto un po' di ripienezza allo stomaco e difficoltà a smaltire il pasto. Nei 20 giorni successivi ho però avuto anche qualche episodio di dolore allo stomaco e di fastidio. Allora ho fatto una gastroscopia per sicurezza, diagnosi: esofagite grado a, niente helicobacter, tutto il resto ok. Mi hanno prescritto pantoprazolo 40 mg insieme a domperidone per tre-quattro settimane, poi, nel momento in cui non avvertirò dolore in nessuna circostanza, il gastroenterologo ridurrà la dose per poi terminare la cura. Fin dal primo giorno della nuova cura sono tornati i sintomi sopra descritti in modo casuale e con variabile intensità, e il senso di ripienezza era per me insopportabile, ho avuto un po' di giovamento con plasil. Appetito praticamente assente. La mia domanda è: potrei evitare di continuare a prendere l'ipp? Sarebbe possibile guarire la mia esofagite di grado a solo con una corretta alimentazione e un buon stile di vita? Se no, ci sarebbe qualche rimedio naturale o, altrimenti, un altro farmaco? Vorrei assolutamente non trascurare l'esofagite, ma vorrei anche non avere più questa ripienezza e questa nausea che vanno e vengono e che non capisco se siano un effetto collaterale o sintomi dell'esofagite, ma che di certo non sopporto più. Vi informo che, a differenza di prima in cui mangiavo male, in questi ultimi 3 mesi credo di aver assunto una sanissima alimentazione, ho difatti perso 13 kg (ero e sono ancora in sovrappeso). Chiederò ovviamente anche al mio gastroenterologo, ma il Vs. parere potrà sicuramente tranquillizzarmi ulteriormente. Grazie infinite per l'aiuto.
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Il costante rispetto delle norme di comportamento e dei consigli alimentari che le ha dato il suo specialista potrebbero ridurre di molto la necessità di PPI,
al punto che potrebbe non utilizzare farmaci, od al più prodotti meno impegnativi come gli antiacidi.

Cordialmente

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta Dr. Quatraro. Avrebbe qualche suggerimento in merito a quale antiacido o prodotto meno impegnativo assumere? Per fortuna non ho mai fatto uso di nulla prima d'ora e non conosco affatto tali farmaci. Grazie ancora.
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
SI tratta di una ampia gamma di prodotti in sciroppi o compresse (a base di magaldrato, alginato, etc.) che dovrà assumere su concorde prescrizione del suo curante.

Cordialmente
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Utente
Utente
Grazie mille per i suoi preziosi consigli.
Cordiali Saluti.
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Saluti cordiali anche a lei.
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