Mal di stomaco cura corretta?

Buongiorno, ho 37 anni. A febbraio 2007 ho avuto bruciori e dolori di stomaco forti.
Ho fatto 3 volte l’urea breath test per l’elicobatter: il primo test è risultato positivo (DOB 52,33), quindi il mio medico curante mi ha fatto fare una cura con lansoprazolo, riopan. Secondo test nuovamente positivo (DOB6.94), quindi cura a base di augumentin 875 mg, klacid 500 mg, Lucen 20 mg. Il terzo test è risultato negativo.
A distanza di 1 anno circa ho avuto nuovamente bruciori di stomaco e nausea. L’otorinolaringoiatra mi ha detto che è un’esofagite da reflusso e mi ha prescritto per 1 mese Pantopan 40 mg.
Il mese scorso però i bruciori sono ritornati sempre con nausea. Alcune volte capita che bevendo o mangiando mi sento bruciare tutte le pareti interne dalla gola sino allo stomaco. Mi sembra di avere sempre lo stomaco gonfio. Ho sempre fame. Mi sento stanca.
In pronto soccorso mi hanno detto che è una sospetta gastrite da stress e mi hanno prescritto Sucralfin e Peridon per 1 mese. A questi medicinali il mio medico curante ha aggiunto Lucen 40 mg ma non mi ha voluto far fare la gastroscopia consigliata invece dal pronto soccorso.
Questo mese ho fatto una visita da un gastroenterologo il quale mi ha detto che devo fare una cura per almeno 2 anni prendendo Lucen 40 mg e non ha ritenuto importante almeno per il momento fare la gastroscopia. Mi ha consigliato di evitare alcolici, vino, antidolorifici e analgesici.
Oggi sono molto scoraggiata e confusa perché, pur avendo sentito più medici, non so’ ancora cos’ho, qual è la causa e soprattutto la cura da seguire.
Vorrei avere un vostro parere: ritenete corretta la cura per 2 anni con Lucen? C’entra l’alimentazione? Dovrei fare la gastroscopia?
Vi ringrazio per il vostro aiuto
Silvia
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.6k 218
Gentile signora,
anche se, nella mia pratica clinica, tendo a limitare le indicazioni delle indagini endoscopiche, nel suo caso ritengo opportuno praticare la gastroscopia per orientarsi verso una corretta diagnosi.
Nel lungo periodo la eventuale terapia farmacologica dovrà essere rivalutata e, nel caso, riformulata. Tutto ciò completato da aspetti terapeutici non farmcologici (dietetici e psicologico-comportamentali).
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
La ringrazio della risposta.
Buonasera