Premetto che di reflusso gastrico lui ha sempre sofferto

Ringraziando anticipatamente per il consulto,espongo brevemente il mio quesito.
Da dieci giorni mio padre è ricoverato presso una struttura ospedaliera ove è stato sottoposto a tutta una serie di accertamenti volti a chiarire la causa dei continui rigurgiti di cibo che lo hanno assillato ultimamente.
Premetto che di reflusso gastrico lui ha sempre sofferto.Tuttavia, di recente, il disturbo si è acuito, rendendo necessario il ricovero a causa, fra l'altro, di una disidratazione in corso.
E' stato sottoposto ad ogni tipo di esame, tra cui radiografie, gastroscopia e TAC con mezzo di contrasto, ma non è emersa alcuna causa di tipo meccanico o organico.
Sembra che il problema nasca da un restringimento dell'esofago, che i medici avrebbero definito a "cavatappi", con la conseguenza che il cibo a volte "passa" e a volte si ferma, per poi essere immediatamente espluso.
Aggiungo che mio padre assume psicofarmaci per un disturbo dell'umore da poco diagnosticatogli (olanzapina e gocce di EN).
A questo punto, mi chiedo: è possibile che detti farmaci possano aver acuito la sintomatologia del reflusso?
Grazie di nuovo e cordiali saluti.
[#1]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Le benzodiazepine possono peggiorare il reflusso,
ma il disturbo di suo padre appare essere un disordine motorio dell'esofago.

Cordialmente

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
Utente
Utente
Gentili Dottori,

mi permetto ancora di chiedere se c'è una terapia che possa risolvere o comunque alleviare il problema, visto che mio padre, a causa dei frequanti rigurgiti, non riesce bene ad alimentarsi.
I medici del reparto presso cui è ricoverato, dopo undici gironi, ancora nulla dicono in tal senso.
Temo che la situazione non sia risolvibile e che, una volta dimesso, mio padre abbia nuovamente problemi di disidratazione o di valori alterati.
Aggiungo che, a causa del ristagno di liquidi gastrici, ha sviluppato anche un principio di polmonite, ormai curata con antibiotici.
Io ho fiducia nei medici che lo curano, tuttavia ammetto che, quando i risultati tardano ad arrivare, è assai difficile mantenersi ottimisti..

Grazie ancora e cordiali saluti.
[#3]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
L'approccio terapeutico nei disordini motori dell'esofago è quanto mai complesso e talora non completamente risolutivo;
naturalmente la terapia appropriata discende da una precisa diagnosi del tipo di disturbo.

Cordialmente
[#4]
Utente
Utente
Gentili Dottori,

sembra che il disturbo di mio padre sia dovuto ad un ispessimento delle pareti dell'esofago, come evidenziato dall'ultimo esame cui è stato sottoposto, e cioè la manometria esofagea.
I medici, pertanto, non lo hanno ancora dimesso dalla struttura ospedaliera (ove si trova ricoverato oramai da quasi venti giorni) e attendono un ulteriore accertamento, ancora più approfondito.
Stante la predetta diagnosi, mi chiedo: ci sono possibilità che mio padre possa tornare a mangiare come prima, senza rigurgitare tutto?
Premetto che siamo tutti in ansia per il suo stato di salute, aggravato dalla recente insorgenza di una depressione aggressiva che lo rende a tratti nervoso ed irritabile (e chi non lo sarebbe al suo posto?).
Qual è la soluzione del problema? Un intervento chirurgico?
Temo che la situazione sia irreversibile e questa paura fa stare male tutta la famiglia, anche in considerazione del fatto che mio padre ha appena sessantacinque anni ed è stato sempre attivo e vitale.
Vi ringrazio fin d'ora per la gentile disponibilità.

Cordiali saluti.

[#5]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
<<ispessimento delle pareti dell'esofago, come evidenziato dall'ultimo esame cui è stato sottoposto, e cioè la manometria esofagea.>>

la manometria misura le pressioni esofagee, non le pareti,
che invece possono essere valutate da EGDS con biopsie ed esami radiologici (TC, ecoendoscopia, etc.).

Per una prognosi e/o relativa terapia occorre una diagnosi che, a quanto leggo, non è stata ancora espressa.

Cordialmente
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