Dispesia e stanchezza senza diagnosi
Gentile Dottore,
Sono donna, ho 31 anni, normopeso e da alcuni anni convivo con un disturbo – che attualmente si è intensificato – per cui non è ancora sta formulata una diagnosi. Già da qualche anno periodicamente mi si presentano episodi di forte malessere che durano qualche giorno caratterizzati da dispepsia, nausea, dolori articolari simil-influenzali, forte stanchezza. Nel 2010, in seguito ad un periodo prolungato di dolore epigastrico con riflesso nella schiena all’altezza del duodeno e prolungata difficoltà a digerire, venni ricoverata per iperamilasemia. Il ricovero durò per due settimane, durante le quali l’incremento di lipasi e amilasi rimase modesto ma costante. In seguito, feci RMN del pancreas che risultò negativa e gastroscopia con biopsia che rilevò unicamente un’ernia iatale. Avendo tiroidite di Hashimoto (tiroide ancora normofunzionante), nacque il sospetto della celiachia, ma risultai negativa sia alle analisi del sangue che alla biopsia. Dal 2010 ad oggi ho continuato a soffrire periodicamente, ad intervallo di un paio di mesi al massimo, di episodi con dispepsia, nausea, dolori articolari simil-influenzali e forte stanchezza, che il medico di base ogni volta cataloga con il termine “gastroenterite”. I valori delle lipasi e amilasi, oltre ai valori di funzionalità epatica sono stati regolarmente controllati in questi anni e sono sempre stati entro i range di riferimento. Lo scorso ottobre inoltre ho eseguito un’ecografia dell’addome completo in seguito ad una colica (fortissimo dolore epigastrico con riflesso nella schiena), ma anche questa è risultata negativa.
Da circa 20 giorni, si è ripresentato il mio disturbo periodico il giorno seguente dopo aver bevuto un solo mojito (di solito non bevo mai alcolici) e questa volta i sintomi paiono non recedere come le altre volte. Sto mangiando pochissimo e in bianco, ma ad ogni pasto il dolore epigastrico che si riflette nella schiena aumenta (il medico mi ha detto essere un dolore dovuto all’ernia iatale), fatico a digerire, spesso compare emicrania dopo i pasti e provo una stanchezza tipica da influenza, ma senza febbre. Tutto questo senza poter stare a casa dal lavoro per una questione di contratto in scadenza e quindi con grosse difficoltà a recuperare.La settimana scorsa mi sono sottoposta ad una visita gastroenterologia, durante la quale mi sono stati prescritti i seguenti esami, che farò questa settimana :
LKM, ANA, ANCA, REUMA TEST, PROT C REATTIVA, VES e igA, igG, EMA per sospetta celiachia. Nonostante nel 2010 fossi negativa ai test per celiachia, lo specialista ha ritenuto opportuno ritentare un controllo della celiachia. Dato che il mio stato di salute, complicato dal fatto che non possa riposare, sono abbastanza disperata per il fatto che non si trovi una causa e quindi una soluzione al mio malessere.Vi chiedo pertanto se da quanto ho descritto, vi sia qualsiasi altra cosa che vi venga in mente che possa fare (visite, analisi) per trovare una diagnosi. Grazie molte
Sono donna, ho 31 anni, normopeso e da alcuni anni convivo con un disturbo – che attualmente si è intensificato – per cui non è ancora sta formulata una diagnosi. Già da qualche anno periodicamente mi si presentano episodi di forte malessere che durano qualche giorno caratterizzati da dispepsia, nausea, dolori articolari simil-influenzali, forte stanchezza. Nel 2010, in seguito ad un periodo prolungato di dolore epigastrico con riflesso nella schiena all’altezza del duodeno e prolungata difficoltà a digerire, venni ricoverata per iperamilasemia. Il ricovero durò per due settimane, durante le quali l’incremento di lipasi e amilasi rimase modesto ma costante. In seguito, feci RMN del pancreas che risultò negativa e gastroscopia con biopsia che rilevò unicamente un’ernia iatale. Avendo tiroidite di Hashimoto (tiroide ancora normofunzionante), nacque il sospetto della celiachia, ma risultai negativa sia alle analisi del sangue che alla biopsia. Dal 2010 ad oggi ho continuato a soffrire periodicamente, ad intervallo di un paio di mesi al massimo, di episodi con dispepsia, nausea, dolori articolari simil-influenzali e forte stanchezza, che il medico di base ogni volta cataloga con il termine “gastroenterite”. I valori delle lipasi e amilasi, oltre ai valori di funzionalità epatica sono stati regolarmente controllati in questi anni e sono sempre stati entro i range di riferimento. Lo scorso ottobre inoltre ho eseguito un’ecografia dell’addome completo in seguito ad una colica (fortissimo dolore epigastrico con riflesso nella schiena), ma anche questa è risultata negativa.
Da circa 20 giorni, si è ripresentato il mio disturbo periodico il giorno seguente dopo aver bevuto un solo mojito (di solito non bevo mai alcolici) e questa volta i sintomi paiono non recedere come le altre volte. Sto mangiando pochissimo e in bianco, ma ad ogni pasto il dolore epigastrico che si riflette nella schiena aumenta (il medico mi ha detto essere un dolore dovuto all’ernia iatale), fatico a digerire, spesso compare emicrania dopo i pasti e provo una stanchezza tipica da influenza, ma senza febbre. Tutto questo senza poter stare a casa dal lavoro per una questione di contratto in scadenza e quindi con grosse difficoltà a recuperare.La settimana scorsa mi sono sottoposta ad una visita gastroenterologia, durante la quale mi sono stati prescritti i seguenti esami, che farò questa settimana :
LKM, ANA, ANCA, REUMA TEST, PROT C REATTIVA, VES e igA, igG, EMA per sospetta celiachia. Nonostante nel 2010 fossi negativa ai test per celiachia, lo specialista ha ritenuto opportuno ritentare un controllo della celiachia. Dato che il mio stato di salute, complicato dal fatto che non possa riposare, sono abbastanza disperata per il fatto che non si trovi una causa e quindi una soluzione al mio malessere.Vi chiedo pertanto se da quanto ho descritto, vi sia qualsiasi altra cosa che vi venga in mente che possa fare (visite, analisi) per trovare una diagnosi. Grazie molte
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Concordo con il suo medico curante
<<il dolore epigastrico che si riflette nella schiena aumenta (il medico mi ha detto essere un dolore dovuto all’ernia iatale)>>,
ovviamente ciò comporta adeguata terapia antireflusso + rispetto di norme alimentari antireflusso.
Cordialmente
<<il dolore epigastrico che si riflette nella schiena aumenta (il medico mi ha detto essere un dolore dovuto all’ernia iatale)>>,
ovviamente ciò comporta adeguata terapia antireflusso + rispetto di norme alimentari antireflusso.
Cordialmente
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 05/03/2013.
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