Intestino irritabile passeggero
Gentili medici,
approfitto della vostra cortesia per soddisfare alcuni dubbi sul mio stato di salute. Ho 28 anni, sono piuttosto magro, fumatore (non accanito) ho sempre avuto un metabolismo credo rapido e funzionante (nel senso che ho sempre mangiato nella norma, non poco né troppo, senza mettere su peso). Da circa due mesi o poco più accuso qualche fastidio intestinale: gonfiore, flatulenza, borborigmi, e spesso feci molli dopo un pasto (con oggi sono tre giorni di fila, subito dopo il pranzo). Tutti questi disturbi non sono forti né invalidanti: il gonfiore e l'aria passano nel giro di qualche ora, forse complici le tisane che bevo e di cui vado ghiotto, e non ho dolori né bruciori. Dopo aver defecato mi sento "svuotato", non avverto fastidi né svuotamento incompleto.
Per questo parlo di "dubbi", perché non sono allarmato ma nonostante ciò, non vorrei nemmeno trascurare gli evidenti sintomi di qualcosa che non va (in particolare per la consistenza fecale, che è forse la cosa che mi preoccupa di più). Per completare il quadro: non faccio sport, lavoro a casa e quindi ho una vita abbastanza sedentaria: mi muovo badando alla casa e uscendo più o meno tutti i giorni, che sia per commissioni o passeggiate.
Nel corso degli ultimi sei mesi ci sono stati alcuni grossi cambiamenti nella mia vita, a settembre/ottobre 2012 sono andato a convivere con la mia fidanzata (prima casa di proprietà, mutuo, trasloco...), non mi reputo una persona ansiosa però un po' di stress si è probabilmente accumulato, e infatti in un paio di circostanze, verso fine anno, mi sono sentito decisamente "stressato". Inoltre, ho cambiato un po' alimentazione: venivo da 27 anni di gozzoviglie (grassi, zuccheri e carboidrati a go-go, praticamente niente vitamine), mentre da qualche mese - grazie alla mia ragazza e all'incontro con le sue abitudini, molto più sane delle mie - mangio un po' meglio: verdure quasi ogni giorno (perlopiù finocchi), frutta ogni tanto, in generale preparazioni più leggere di carne o pasta, più riso e più fibre, meno dolci, meno pasticci e meno pasti pesanti ed elaborati.
Per farla breve, ho pensato che la concomitanza di stress vari (sia accumulati dal trasferimento, sia sopraggiunti più avanti e comunque relativi "alla nuova vita") e del cambio di rotta alimentare possano aver causato da un lato un po' di stress "somatizzato" nella peristalsi, dall'altro un'alterazione della flora intestinale. So che per stare tranquillo dovrei fare qualche controllo, non ho timore o prevenzione verso i medici, ma non voglio nemmeno, come si suol dire, "imbarcarmi" in esami e cure per qualcosa che magari passa da sé.
Ho pensato anche a qualche intolleranza: per ora ho eliminato il cioccolato, che ho letto essere un'aggravante di tali disturbi (che in effetti sono diminuiti, per frequenza e intensità), ma per il resto non ho rilevato particolari correlazioni tra alimenti e gonfiori.
Vi ringrazio per l'attenzione,
A.
approfitto della vostra cortesia per soddisfare alcuni dubbi sul mio stato di salute. Ho 28 anni, sono piuttosto magro, fumatore (non accanito) ho sempre avuto un metabolismo credo rapido e funzionante (nel senso che ho sempre mangiato nella norma, non poco né troppo, senza mettere su peso). Da circa due mesi o poco più accuso qualche fastidio intestinale: gonfiore, flatulenza, borborigmi, e spesso feci molli dopo un pasto (con oggi sono tre giorni di fila, subito dopo il pranzo). Tutti questi disturbi non sono forti né invalidanti: il gonfiore e l'aria passano nel giro di qualche ora, forse complici le tisane che bevo e di cui vado ghiotto, e non ho dolori né bruciori. Dopo aver defecato mi sento "svuotato", non avverto fastidi né svuotamento incompleto.
Per questo parlo di "dubbi", perché non sono allarmato ma nonostante ciò, non vorrei nemmeno trascurare gli evidenti sintomi di qualcosa che non va (in particolare per la consistenza fecale, che è forse la cosa che mi preoccupa di più). Per completare il quadro: non faccio sport, lavoro a casa e quindi ho una vita abbastanza sedentaria: mi muovo badando alla casa e uscendo più o meno tutti i giorni, che sia per commissioni o passeggiate.
Nel corso degli ultimi sei mesi ci sono stati alcuni grossi cambiamenti nella mia vita, a settembre/ottobre 2012 sono andato a convivere con la mia fidanzata (prima casa di proprietà, mutuo, trasloco...), non mi reputo una persona ansiosa però un po' di stress si è probabilmente accumulato, e infatti in un paio di circostanze, verso fine anno, mi sono sentito decisamente "stressato". Inoltre, ho cambiato un po' alimentazione: venivo da 27 anni di gozzoviglie (grassi, zuccheri e carboidrati a go-go, praticamente niente vitamine), mentre da qualche mese - grazie alla mia ragazza e all'incontro con le sue abitudini, molto più sane delle mie - mangio un po' meglio: verdure quasi ogni giorno (perlopiù finocchi), frutta ogni tanto, in generale preparazioni più leggere di carne o pasta, più riso e più fibre, meno dolci, meno pasticci e meno pasti pesanti ed elaborati.
Per farla breve, ho pensato che la concomitanza di stress vari (sia accumulati dal trasferimento, sia sopraggiunti più avanti e comunque relativi "alla nuova vita") e del cambio di rotta alimentare possano aver causato da un lato un po' di stress "somatizzato" nella peristalsi, dall'altro un'alterazione della flora intestinale. So che per stare tranquillo dovrei fare qualche controllo, non ho timore o prevenzione verso i medici, ma non voglio nemmeno, come si suol dire, "imbarcarmi" in esami e cure per qualcosa che magari passa da sé.
Ho pensato anche a qualche intolleranza: per ora ho eliminato il cioccolato, che ho letto essere un'aggravante di tali disturbi (che in effetti sono diminuiti, per frequenza e intensità), ma per il resto non ho rilevato particolari correlazioni tra alimenti e gonfiori.
Vi ringrazio per l'attenzione,
A.
[#1]
I sintomi riferiti farebbero pensare ad una IBS ovvero ad una sindrome del colon irritabile. Dovrebbe quindi chiedere una visita gastroenterologica per valutare la eventuale opportunità di eseguire approfondimenti diagnostici.
Dr. Roberto Rossi
[#2]
Utente
Gentile dr. Rossi,
la ringrazio molto per il commento tempestivo. Esclusa per ipotesi la presenza di qualche patologia, c'è possibilità che tali sintomi, se legati solo a un po' d'ansia e al cambio alimentare, "rientrino" da sé col tempo fino a sparire, o una volta sopraggiunta tale sindrome tocca conviverci finché morte non ci separi?
Un'altra curiosità: c'è possibilità che l'acqua che bevo (potabile da rubinetto, rete idrica di Milano) abbia tali effetti sulla peristalsi? E' stata una delle prime cose che ho pensato, spesso ha un "saporaccio" ma mi sono lasciato convincere a berla senza acquistare quella in bottiglia né utilizzare una delle caraffe "depuratrici" in commercio.
Di nuovo,
A.
la ringrazio molto per il commento tempestivo. Esclusa per ipotesi la presenza di qualche patologia, c'è possibilità che tali sintomi, se legati solo a un po' d'ansia e al cambio alimentare, "rientrino" da sé col tempo fino a sparire, o una volta sopraggiunta tale sindrome tocca conviverci finché morte non ci separi?
Un'altra curiosità: c'è possibilità che l'acqua che bevo (potabile da rubinetto, rete idrica di Milano) abbia tali effetti sulla peristalsi? E' stata una delle prime cose che ho pensato, spesso ha un "saporaccio" ma mi sono lasciato convincere a berla senza acquistare quella in bottiglia né utilizzare una delle caraffe "depuratrici" in commercio.
Di nuovo,
A.
[#4]
Sono proprio i tipici sintomi dell'IBS. La patologia è assolutamente benigna ,ma la terapia è piuttosto complessa proprio in quanto il disturbo è funzionale e non organico.
[#5]
Utente
Gentile dr. Rossi,
grazie di nuovo per la risposta. Se posso approfittare del suo tempo ancora un poco: la mia competenza della terminologia medica è piuttosto scarsa, che significa "benigna"? E in che senso la terapia sarebbe complessa? E' una patologia (mi riferisco in generale a questo IBS, non necessariamente al mio caso) che può solo degenerare, ledendo sempre più la flora e quindi le funzionalità intestinali, oppure può regredire spontaneamente, magari con l'aiuto di una dieta leggera e un po' di buon senso?
Domando così per curiosità in attesa di un consulto medico ad personam, so che le valutazioni si fanno caso per caso. Ho letto un po' qua e là su questa sindrome, ma come al solito, si legge tutto e il contrario di tutto. Più che altro non capisco dove sia il discrimine tra la necessità di un intervento medico, con esami e relativa terapia, e la possibilità di vedere regredire il tutto da sé (che so, con il vecchio adagio "riposo e dieta in bianco").
Grazie di nuovo,
A.
grazie di nuovo per la risposta. Se posso approfittare del suo tempo ancora un poco: la mia competenza della terminologia medica è piuttosto scarsa, che significa "benigna"? E in che senso la terapia sarebbe complessa? E' una patologia (mi riferisco in generale a questo IBS, non necessariamente al mio caso) che può solo degenerare, ledendo sempre più la flora e quindi le funzionalità intestinali, oppure può regredire spontaneamente, magari con l'aiuto di una dieta leggera e un po' di buon senso?
Domando così per curiosità in attesa di un consulto medico ad personam, so che le valutazioni si fanno caso per caso. Ho letto un po' qua e là su questa sindrome, ma come al solito, si legge tutto e il contrario di tutto. Più che altro non capisco dove sia il discrimine tra la necessità di un intervento medico, con esami e relativa terapia, e la possibilità di vedere regredire il tutto da sé (che so, con il vecchio adagio "riposo e dieta in bianco").
Grazie di nuovo,
A.
[#6]
Utente
Gentile dr. Rossi,
torno ad approfittare della sua cortesia per una domanda. In queste due settimane i sintomi - già non preoccupanti, secondo me - sono notevolmente migliorati, complice una mia maggiore tranquillità generale: l'intestino a volte è un po' gonfio ma credo "nella norma" dopo pasti sostanziosi, e comunque molto raramente, non è mai dolorante e non ho problemi particolari nella defecazione (o meglio, sono tornato ai miei soliti, tendenti verso la stipsi, ma sono così praticamente da che son nato...).
In compenso però, da qualche giorno avverto dopo i pasti un leggero bruciore di stomaco e qualche altro sintomo, sempre lieve, ascrivibile alla galassia dei problemi da reflusso (amarognolo in bocca, acidità specie a letto). I primi due giorni non ci ho fatto quasi caso e non ho dato peso alla cosa, anche se non ho praticamente mai sofferto di questi sintomi in vita mia, però mi sembra stiano diventando un po' "regolari", anche se è ancora presto per dirlo. E' come se il problema si sia "spostato" verso l'alto, affievolendosi più in basso. Può avere senso come quadro, o sono sintomi del tutto irrelati tra di loro? Non ci sono variabili nella mia dieta (se non l'introduzione, suppongo irrilevante, di una banana al giorno), l'unica variazione è che mi sento più assonnato del solito, ma forse è anche dovuto al cambio di stagione.
Grazie,
A.
torno ad approfittare della sua cortesia per una domanda. In queste due settimane i sintomi - già non preoccupanti, secondo me - sono notevolmente migliorati, complice una mia maggiore tranquillità generale: l'intestino a volte è un po' gonfio ma credo "nella norma" dopo pasti sostanziosi, e comunque molto raramente, non è mai dolorante e non ho problemi particolari nella defecazione (o meglio, sono tornato ai miei soliti, tendenti verso la stipsi, ma sono così praticamente da che son nato...).
In compenso però, da qualche giorno avverto dopo i pasti un leggero bruciore di stomaco e qualche altro sintomo, sempre lieve, ascrivibile alla galassia dei problemi da reflusso (amarognolo in bocca, acidità specie a letto). I primi due giorni non ci ho fatto quasi caso e non ho dato peso alla cosa, anche se non ho praticamente mai sofferto di questi sintomi in vita mia, però mi sembra stiano diventando un po' "regolari", anche se è ancora presto per dirlo. E' come se il problema si sia "spostato" verso l'alto, affievolendosi più in basso. Può avere senso come quadro, o sono sintomi del tutto irrelati tra di loro? Non ci sono variabili nella mia dieta (se non l'introduzione, suppongo irrilevante, di una banana al giorno), l'unica variazione è che mi sento più assonnato del solito, ma forse è anche dovuto al cambio di stagione.
Grazie,
A.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.6k visite dal 28/02/2013.
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Approfondimento su Colon irritabile
Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.