Dolore addominale di ndd

In anamnesi presento una storia di "sabbia biliare" e policistosi ovarica; ho assunto pillola EP con le dovute interruzioni dall'età di 16 aa;ho una storia di stipsi cronica trattata con abuso di lassativi irritanti. Da sett 2012 presento amenorrea successiva a sospensione dell'EP. A dicembre, con la ricomparsa del ciclo mestruale (da sempre associato ad intensi dolori anche durante l'assunzione dell'EP) compare un dolore molto intenso in ipocondrio dx, irradiato al fianco dx, tale da impedirmi la flessione della gamba sull'addome, per il quale mi sottopongo a visita chirurgica e ad eco addome. Il chirurgo non rileva segni di peritonismo,sospetta una possibile appendicite, senza tuttavia escludere una causa ginecologica; alla luce dei risultati dell'emocromo che non mostrava leucocitosi e dell'assenza di febbre, mi dice di aspettare l'evoluzione del quadro dopo il termine della mestruazione e di valutare la possibilità di una endometriosi. L'ecografia, eseguita a distanza di 4 gg dall'esordio, mostrava un "piastrone appendicolare" con versamento pericolico ed assenza di peristalsi del colon di dx - ma il chirurgo ha valutato il quadro come "aspecifico". Con la fine della mestruazione c'è progressiva riduzione del dolore, fin quasi alla sua scomparsa; permaneva però un senso di indolenzimento sempre nelle stesse sedi. Sospendo l'assunzione di lassativi con progressiva "normalizzazione" dell'alvo (evacuando ogni 2-3 giorni). Dopo circa 1 mese il dolore si ripresenta in forma subacuta, meno intenso rispetto all'esordio, ma comunque insopportabile; mi sottopongo ad una seconda visita chirurgica che decreta trattarsi di una forma di appendicopatia subacuta, suggerendomi l'intervento chirurgico. Contestualmente il mio ginecologo mi fa eseguire una ecotransvaginale (negativa) ed una RMN per escludere un'endometriosi; dalla RMN non risulta nulla di significativo eccettuata una minima falda di versamento nel Douglas (presumibilmente postovulatorio).
Non convinta della necessità dell'intervento, eseguo una seconda eco, stavolta da un gastroenterologo, che rileva una stasi fecale ed una distensione colica, per cui sospetta un distrubo "funzionale" e consiglia di assumere Isocolan 1,5 l/die e Spasmoden 1 cp x2/die; salvo per la "normalizzazione repentina" dell'alvo, tale trattamento che sto seguendo da 7 gg non ha apportato nessun beneficio; attualmente il dolore permane, irradiato anche in sede lombare e interscapolare,non nausea nè vomito associati,non relazione con il pasto o con l'evacuazione. In tutte le eco eseguite la colecisti appare sempre normale, con scarsa sabbia all'interno, senza dilatazione delle VB.L'emocromo eseguito 7 gg fa mostra normalità ematochimica(no leucocitosi,no rialzo transaminasi nè indici di colestasi); esame delle urine e delle feci normali(no sangue nè muco,coprocoltura negativa).In attesa della successiva visita gastroenterologica, e davanti all'incongruenza di opinione tra chirurgo e clinico volevo avere un "terzo" parere!
[#1]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Nel suo caso il <<terzo parere>> sarebbe attendibile solo con il conforto di una visita diretta.


Posso però dirle che traspaiono alcune incongruenze:

<<non rileva segni di peritonismo,sospetta una possibile appendicite>>

<<Con la fine della mestruazione c'è progressiva riduzione del dolore, fin quasi alla sua scomparsa>>,

pertanto sembrerebbe un dolore di natura ginecologica con sovrapposte turbe dell'alvo (colon da catartici + colon irritabile?).


Cordialmente

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Comprendo la sua necessitá ma non è semplice avere un terzo parere senza poter effettuare una visita diretta. Certamente bisogna prendere atto dei dati ecografici nella valutazione diagnostica definitiva.

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#3]
Utente
Utente
Ha ragione, faccio alcune precisazioni:
- "Non rileva segni di addome acuto", sarebbe più corretto, pur non escludendo una possibile appendicopatia (purtroppo la mia difficoltà sta proprio nel non avere un quadro acuto conclamato, che renderebbe sicuramente più semplice la diagnosi!)
- Il dolore si è sì ridotto con la fine della mestruazione, ma è sempre persistito un indolenzimento che si è riacutizzato spontaneamente in maniera indipendente dal ciclo mestruale e dalle successive mestruazioni; peraltro sia la RMN sia l'ecografia transvaginale sono risultate entrambe negative per patologie ginecologiche
[#4]
Utente
Utente
Comprendo perfettamente la difficoltà di formulare una diagnosi solamente leggendo le informazioni riportate...
In realtà quello che vorrei capire con l'aiuto di altri specialisti (oltre a quelli cui mi sono già rivolta) è se è possibile un quadro di appendicite subacuta con RMN negativa, assenza di leucocitosi/febbre, che giustificherebbe l'intervento che finora tutti i chirurghi consultati ritengono inevitabile sulla base del solo esame obiettivo.
Prima di sottopormi anche solo ad una laparoscopia esplorativa vorrei capire se il mio quadro potrebbe essere compatibile con quanto suggerito, visto che l'unica alternativa medica finora proposta con relativa terapia non sta dando risultati.
Ovviamente non mi aspetto che nessuno di voi consulenti ponga una indicazione all'intervento, ma nella mia esperienza l'appendicite è un quadro acuto che si associa a determinate manifestazioni oltre al dolore, che nel mio caso sono sempre mancate...
Vi ringrazio comunque per le risposte fornite
[#5]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
<<L'ecografia, eseguita a distanza di 4 gg dall'esordio, mostrava un "piastrone appendicolare" con versamento pericolico ed assenza di peristalsi del colon di dx>>
===>
<<una ecotransvaginale (negativa) ed una RMN per escludere un'endometriosi; dalla RMN non risulta nulla di significativo eccettuata una minima falda di versamento nel Douglas>>
===>
<<Non convinta della necessità dell'intervento, eseguo una seconda eco, stavolta da un gastroenterologo, che rileva una stasi fecale ed una distensione colica, per cui sospetta un distrubo "funzionale">>

tale sequenza mi ha indotto a scriverle
"sembrerebbe un dolore di natura ginecologica con sovrapposte turbe dell'alvo".

Una curiosità,
lei dice
<<nella mia esperienza l'appendicite è un quadro acuto>>,
quale esperienza?

Cordialmente
[#6]
Utente
Utente
Che non ho mai avuto esperienza di un quadro subacuto senza un minimo di evidenza flogistica - che sia una leucocitosi, una febbricola, una VES aumentata. Tendo, sicuramente con scetticismo immotivato, a diffidare un po' da questa definizione, che mi appare vaga. Non diffido dei chirurgi, non ho paura dell'intervento, però prima di affrontarlo volevo confrontarmi anche con altre opinioni.
Lei giustamente ipotizza un'affezione ginecologica, che attualmente il mio ginecologo esclude alla luce dei due esami condotti (RMN e eco pelvi) e dopo avermi ovviamente visitata; ritiene che dovrei sottopormi ad altri accertamenti per indagare questa possibile affezione?
[#7]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Intanto le faccio i complimenti per l'interlocuzione quasi da "addetta ai lavori".

Con i limiti dell'assenza di visita diretta,
propenderei per una osservazione clinicada parte del suo curante
ed una ripetizione degli esami di laboratorio + ecografia
a distanza (30 gg.).
[#8]
Utente
Utente
La ringrazio molto, confidando che si giunga ad una conclusione al più presto; nel frattempo eventualmente la terrò aggiornato sugli eventuali sviluppi.
[#9]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Si figuri.

Ci aggiorni pure.


Distinti Saluti
[#10]
Utente
Utente
Mi permetto di aggiornarvi sulla "risoluzione" del mio caso clinico. Dopo l'ennesima eco pelvi, che ha mostrato un quadro di immobilità retto-uterina ed alcune lesioni sospette (insolitamente non rilevate dalle precedenti ecografie, eseguite tuttavia da un diverso operatore) mi è stata suggerita una diagnosi ecografica di adenomiosi. Per il persistere dei dolori mi sono sottoposta a videolaparoscopia dalla quale è emersa la presenza di numerose briglie aderenziali a carico di utero, tuba dx, colecisti, appendice ed intestino. Durante l'intervento sono state rimosse le aderenze, la colecisti e l'appendice, ed è stata posta diagnosi di endometriosi e colecistite cronica. Ho anche eseguito una colonscopia, risultata negativa. Dopo l'intervento ho iniziato una terapia a base di pillola estroprogestinica, con netto miglioramento della sintomatologia clinica e normalizzazione dell'alvo. Attualmente la sintomatologia si ripresenta solamente in concomitanza del ciclo mestruale, tuttavia di mese in mese osservo una riduzione dei sintomi.
Vi ringrazio molto per l'attenzione e la disponibilità.
[#11]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Grazie per l'aggiornamento,
era quindi giusta la mia ipotesi che si dovesse approfondire in ambito ginecologico.
Le porgo un link che potrebbe interessarle
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1664-endometriosi-intestinale-o-colon-irritabile.html

Cordialmente
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