Diarrea e alimenti astringenti

Salve. Tre giorni fa mi sono svegliato stanco, con la diarrea e nel pomeriggio era anche sopraggiunta un po' di febbre. Il giorno dopo sembrava tutto passato, anche ieri tutto normale.
Stamattina ecco che riappare la diarrea, molto simile a quella di tre giorni fa: vado al bagno frequentemente (una decina di volte), le quantità di feci sono ridotte e semi liquide, con qualche caso isolato di piccole feci solide. Questa volta però non ho febbre, anche se mi sento ugualmente spossato e un po' nauseato (non da vomitare ma poco ci manca), fisicamente mi sembra di avere una sensazione simile ad un leggero ileo accompagnato da diarrea e gas (che fuoriesce solo quando vado a defecare).

Evito tassativamente farmaci. Tre giorni fà mi sono limitato a bere tanto (acqua e succhi multivitaminici) e a stare al caldo e a riposo; ho anche assunto uno spicchio d'aglio (che per qualche ora mi fece stare molto meglio) e che ora purtroppo non ho, altrimenti l'avrei già preso.

Nell'attesa che tutto ciò passi senza ricorrere a farmaci (se poi peggiora o persiste farò una visita) sono venuto a chiedervi di chiarirmi un dubbio: la diarrea è un sintomo che serve per espellere i microrganismi, parassiti, batteri o chichessia, giusto? Allora non capisco, che senso ha assumere bevande/alimenti astringenti? Mi sembra un enorme controsenso. In misura minore mi sembra altrettanto strano che non si debbano assumere alimenti più o meno lassativi.
Spero possiate chiarirmi le idee, grazie.


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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Molto probabilmente è incorso in una gastroenterite virale.
La diarrea è legata alla azione flogistico-irritativa posta in essere dal virus che è presente nel nostro organismo e che viene combattuto dal sistema immunitario, piuttosto che "espulso" dalla diarrea come lei sembra ritenere.
La perdita di liquidi e quindi di proteine e sali minerali dev'essere reintegrata e la diarrea controllata con farmaci e/o astringenti, tanto più se profusa.
Ovviamente non posso essere d'accordo con l'autogestione poichè le corrette valutazioni terapeutiche e diagnostiche può farle solo il medico, visitando e controllando il suo paziente.

Cordiali Saluti

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio della risposta. Avevo letto su alcuni siti che la diarrea contribuiva ad espellere gli "intrusi", nonchè su wikipedia viene riportato il seguente paragrafo:

"Come visto precedentemente, la diarrea è un'espressione di un processo patologico sottostante che deve, pertanto, essere individuato e trattato. L'antidiarroico può essere quindi solo una misura palliativa finché l'organismo stesso o il medico hanno potuto rimediare alla causa a monte. Spesso è controindicato l'intraprendere subito qualcosa: se si tratta di infezioni, l'intestino fa bene a liberarsi dei germi. [...] In caso di diarrea acuta da infezione batterica la terapia tramite antibiotici è controversa in quanto tendono ad essere autolimitantesi e la diarrea stessa contribuisce a ridurre la carica microbica intestinale. [...] L'uso degli antidiarroici (antimuscarinici ed altri) deve essere considerato con molta cautela, in quanto non agiscono a livello del processo patologico causale. Nel caso delle diarree di natura infettiva, poi, possono allungare la durata della malattia stessa nonché indurre complicanze che possono anche essere serie quali: perforazione intestinale, megacolon. "

Ma immagino che dipenda appunto dalle cause della diarrea, anche se, oltre alla perdita di liquidi, sali ed elettroliti, facilmente reintegrabili, non vedo quale controindicazione ci sia a lasciar uscire liberamente le feci, nonchè a favorire la fuoriuscita. A tal proposito mi chiedo se l'organismo combatta più facilmente l'infezione a stomaco pieno/attivo o a stomaco vuoto (sempre integrando sostanze nutrienti, sali e quant'altro attraverso i liquidi).

Per l'autogestione comprendo il suo punto di vista e lo rispetto in caso la situazione si prolunghi o peggiori più del previsto, ma faccio orgogliosamente parte dell'associazione per l'evoluzione e il progresso naturale del sistema immunitario umano.

Grazie ancora, spero in ulteriori chiarimenti riguardo la diarrea.
[#3]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Capisco il suo orgoglio di far parte di una associazione,
che io non conosco,
comprendo anche la voglia di comprendere meccanismi fisiologici complessi, che però non possono trovare dissertazione analitica su questo sito,

ma quando si scende sul piano della diagnosi clinica oltre che delle niziative terapeutiche non vedo altra figura deputata a questo (per competenza e specifica formazione) che non sia il medico,
che deve valutare caso per caso.


Cordialmente
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