Carenza di ferro e reflusso

Circa otto mesi fa ho parlato al mio medico di base del mio sospetto di soffrire di reflusso, connesso ai miei disturbi di digestione lenta, alito cattivo e sensazione di acido in gola. Durante la terapia di 25giorni a base di Lansox 30 orodispersivo, i sintomi si sono presentati quasi ogni giorno, a volte con la stessa intensità, a volte lievemente. A distanza di qualche mese, dagli esami del sangue è risultato che il mio corpo era in carenza di riserve di ferro e così ho iniziato la reintegrazione con i farmaci per quasi un mese e mezzo. I sintomi -fiatone ad ogni minimo sforzo, mancanza di forze e stanchezza- si sono ripresentati dopo sei mesi e ho ripetuto la cura di ferro assumendo contemporaneamente il Lansox per altri 30 giorni perché la sensazione di acidità costante e alitosi era insopportabile. Durante questo ciclo di cura ho accusato dolori all'addome soprattutto sopra il seno sx e dietro alla schiena in alto, che mi colpivano per lo più dopo i pasti. A distanza di poche settimane dal termine dell’assunzione di farmaci, il problema di fiatone è ricomparso e i sintomi del reflusso sono tornati costanti. Prossimamente andrò dal mio medico ma prima volevo un vostro parere: esiste una corrispondenza tra reflusso e carenza di ferro? La mancanza di riserve di ferro o di assimilazione di ferro si possono vedere dagli esami del sangue? Per capire a che livello di reflusso sono arrivata devo sottopormi a gastroscopia? Esiste una cura definitiva al reflusso? Può essere che questi disturbi portino a non ingrassare pur mangiando di più? Vi ringrazio fin da adesso.
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.2k 673
Io farei una gastroscopia.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti simili su reflusso gastroesofageo

Altri consulti in gastroenterologia