Un po' i sintomi
Buongiorno,
mi rivolgo a voi per un parere che non riguarda me, ma mio nonno di anni 91. Cadendo in casa ed inciampando in un gradino s'è procurato una frattura d'anca. Trattata dopo 3 giorni con intervento di vite endomidollare è stato dimesso e trasferito in un centro legato all'ospedale per la riabilitazione. Sin dal primo giorno, però, ha presentato una forte sensazione di vomito anche alla semplice ingestione dell' acqua. A ciò aggiungo un forte rossore in viso senza febbre e con tosse. Trasferito di nuovo in ospedale per presunta polmonite viene ricoverato in medicina e trattato per edema polmonare ed infarto intestinale. Dopo giorni di flebo e scarsi risultati si decide di trasferirlo in un hospice, in quanto malato cronico e non più acuto, luogo dove ancora oggi si trova in condizioni critiche continuando a non riuscire ad ingerire nulla (fatto salvo qualche cucchiaino di gelato e ghiaccio tritato) ed essendo idratato solo da flebo di glucosio e fisiologica. L'unica terapia a cui è sottoposto sono punture di eparina nell'addome. Va da sè dire che sta lentamente andando a meno tanto che quasi non ha più il fiato per parlare e la forza per espettorare il catarro (i medici dicono che è disfagia, ma lasciano correre vista la gravità del paziente) ma rimanendo lucido e con sempre il fastidioso senso di nausea, riflesso del vomito (pur non vomitando nulla, a differenza di quando era in ospedale in cui si era presentato anche vomito di sangue) e senso di cibo che non va giù.
Cosa posso fare???? E' un paziente che ha un pregresso carcinoma al fegato, ma trattato con chemioembolizzazione due anni fa e dalla tac con contrasto eseguita 2 giorni prima di cadere rimasto invariato. Se fosse davvero disfagia come possiamo fare per alleviarne un po' i sintomi???? Non varrebbe la pena fare una gastroscopia per escludere ostruzioni meccaniche al cardias o varici esofagee????
Siamo, ed uso il plurale per far rientrare anche la mia famiglia, abbastanza disperati perchè non sappiamo più dove sbattere la testa perchè sembra che tutti si siano già rassegnati al fatto che non c'è nulla da fare.
Grazie in anticipo della disponibilità!
mi rivolgo a voi per un parere che non riguarda me, ma mio nonno di anni 91. Cadendo in casa ed inciampando in un gradino s'è procurato una frattura d'anca. Trattata dopo 3 giorni con intervento di vite endomidollare è stato dimesso e trasferito in un centro legato all'ospedale per la riabilitazione. Sin dal primo giorno, però, ha presentato una forte sensazione di vomito anche alla semplice ingestione dell' acqua. A ciò aggiungo un forte rossore in viso senza febbre e con tosse. Trasferito di nuovo in ospedale per presunta polmonite viene ricoverato in medicina e trattato per edema polmonare ed infarto intestinale. Dopo giorni di flebo e scarsi risultati si decide di trasferirlo in un hospice, in quanto malato cronico e non più acuto, luogo dove ancora oggi si trova in condizioni critiche continuando a non riuscire ad ingerire nulla (fatto salvo qualche cucchiaino di gelato e ghiaccio tritato) ed essendo idratato solo da flebo di glucosio e fisiologica. L'unica terapia a cui è sottoposto sono punture di eparina nell'addome. Va da sè dire che sta lentamente andando a meno tanto che quasi non ha più il fiato per parlare e la forza per espettorare il catarro (i medici dicono che è disfagia, ma lasciano correre vista la gravità del paziente) ma rimanendo lucido e con sempre il fastidioso senso di nausea, riflesso del vomito (pur non vomitando nulla, a differenza di quando era in ospedale in cui si era presentato anche vomito di sangue) e senso di cibo che non va giù.
Cosa posso fare???? E' un paziente che ha un pregresso carcinoma al fegato, ma trattato con chemioembolizzazione due anni fa e dalla tac con contrasto eseguita 2 giorni prima di cadere rimasto invariato. Se fosse davvero disfagia come possiamo fare per alleviarne un po' i sintomi???? Non varrebbe la pena fare una gastroscopia per escludere ostruzioni meccaniche al cardias o varici esofagee????
Siamo, ed uso il plurale per far rientrare anche la mia famiglia, abbastanza disperati perchè non sappiamo più dove sbattere la testa perchè sembra che tutti si siano già rassegnati al fatto che non c'è nulla da fare.
Grazie in anticipo della disponibilità!
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Certo la gastroscopia sarebbe il modo migliore per porre una diagnosi,anche a 91anni.L'indicazione tuttavia va posta dai curanti.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 25/12/2012.
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