Effetti collaterali farmaci inibitori acidità

Da circa 4 anni sono in cura con 20-40 mg al giorno di Omeprazen per reflusso gastroesofageo e acidità. In questo periodo ho fatto 3 gastroscopie che hanno evidenziato soltanto un'ernia iatale di circa 3 cm con cardias incontinente e nessun altra anomalia. Prima di iniziare la terapia 4 anni fa feci anche altre indagini per fegato e pancreas senza evidenziare alcun problema.
Ultimamente ho visto che secondo alcuni studi l'uso prolungato di questi farmaci può portare gravi effetti collaterali quali rottura delle ossa o addirittura tumore gastrico.
Volevo sapere se questi studi sono attendibili e, ove lo fossero, come deve comportarsi chi, come me, sostanzialmente dipende da questi farmaci per migliorare la propria qualità della vita.
Personalmente non ne posso fare a meno, anzi addirittura nei periodi di maggiore stress emotivo e nei cambi di stagione, non bastano neanche 40 mg al giorno.
Ho sentito anche che esiste una terapia endoscopica con l'impianto dell'enteryx, volevo qualche parere.
Grazie anticipatamente a chi vorrà rispondere.

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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Vorrei dirle, per le sue opportune riflessioni,
che le percentuali di successo dell'Enteryx non garantiscono il 100% dei casi,
inoltre non è una tecnica nuovissima, visto che data dal 2005.

Mi sembra opportuno ribadire chi i PPI sono farmaci potenti quanto maneggevoli e come tutti i farmaci hanno reazioni avverse,
ma in percentuali davvero minime.

La sua è una piccola ernia iatale che ritengo sarà adeguatamente trattabile con norme terapeutiche, comportamentali ed alimentari.

Cordiali Saluti

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

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