Ascesso epatico
salve. nel mese di aprile, mio padre(45 anni), è stato ricoverato a causa di forti dolori addominali e un po' di difficolta' a respirare. in ospedale è stata fatta una prima tc ed è stato riscontrato un'ascesso epatico di 4,5cm (circa).
subito gli sono stati somministrati 3 o 4 antibiotici liquidi con la flebo per cercare di individuare quello idoneo, per 3giorni gli è pure stata somministrata la morfina a causa del dolore acuto, in quanto, il liquido si era spostato andando a toccare pure il polmone.
una volta individuato l'antibiotico giusto ha continuato la cura in pillole per 5 mesi. dopo un'ulteriore tc,l'ascesso, risulta ancora di 1,5 cm (circa), la cura antibiotica gli è stata sospesa e il medico curante pensa che, con l'andare del tempo, l'ascesso si dovrebbe solidificare senza dover portare problema anche se il medico stesso è dubbioso in quanto è situato vicino la parete che ricopre il fegato (causando irritazione e quindi provocando,di rado, fitte notturne). il drenaggio, inizialmente, non è stato effettuato perchè considerato piccolo e mal posizionato, in seguito il medico curante l'ha escluso spiegando che l'antibiotico l'avrebbe dovuto far asciugare e, di conseguenza, sarebbe stato impossibile drenare il liquido. cosa bisognerebbe fare in questo caso? ci dobbiamo rassegnare? è possibile convivere con questo ascesso?
subito gli sono stati somministrati 3 o 4 antibiotici liquidi con la flebo per cercare di individuare quello idoneo, per 3giorni gli è pure stata somministrata la morfina a causa del dolore acuto, in quanto, il liquido si era spostato andando a toccare pure il polmone.
una volta individuato l'antibiotico giusto ha continuato la cura in pillole per 5 mesi. dopo un'ulteriore tc,l'ascesso, risulta ancora di 1,5 cm (circa), la cura antibiotica gli è stata sospesa e il medico curante pensa che, con l'andare del tempo, l'ascesso si dovrebbe solidificare senza dover portare problema anche se il medico stesso è dubbioso in quanto è situato vicino la parete che ricopre il fegato (causando irritazione e quindi provocando,di rado, fitte notturne). il drenaggio, inizialmente, non è stato effettuato perchè considerato piccolo e mal posizionato, in seguito il medico curante l'ha escluso spiegando che l'antibiotico l'avrebbe dovuto far asciugare e, di conseguenza, sarebbe stato impossibile drenare il liquido. cosa bisognerebbe fare in questo caso? ci dobbiamo rassegnare? è possibile convivere con questo ascesso?
[#1]
Assolutamente non si convive con l'ascesso.
Quali specialisti seguono suo padre?
E' stata fatta una consulenza chirurgica?
Quale il germe in questione?
Saluti
Quali specialisti seguono suo padre?
E' stata fatta una consulenza chirurgica?
Quale il germe in questione?
Saluti
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Utente
credo non sia stata fatta alcuna consulenza chirurgica.
il germe in questione non è mai stato identificato, nessuna emocoltura fatta.
credo sia stato preso tutto alla leggera!
intanto, dr. Quatraro, grazie per aver risposto in cosi' breve tempo, ma le sarei ancor piu' grato se riuscisse a indicarmi una clinica o uno specialista che potrebbe risolvere questo caso qui in sicilia. lei cosa ci consiglia di fare? è un pericolo il fatto che la cura antibiotica sia stata gia' sospesa da un mese?
saluti.
il germe in questione non è mai stato identificato, nessuna emocoltura fatta.
credo sia stato preso tutto alla leggera!
intanto, dr. Quatraro, grazie per aver risposto in cosi' breve tempo, ma le sarei ancor piu' grato se riuscisse a indicarmi una clinica o uno specialista che potrebbe risolvere questo caso qui in sicilia. lei cosa ci consiglia di fare? è un pericolo il fatto che la cura antibiotica sia stata gia' sospesa da un mese?
saluti.
[#3]
Cara utente, la storia che lei racconta appare troppo sintetica ed anche frammentaria, con qualche discrepanza.
Lei ora dice
>>il germe in questione non è mai stato identificato>>
benchè avesse prima riferito
<<una volta individuato l'antibiotico giusto>>,
le chiedo: in che modo?
<<cura in pillole per 5 mesi>>
le chiedo: quali?
<<il drenaggio, inizialmente, non è stato effettuato perchè considerato piccolo e mal posizionato>>
le chiedo: che significa "mal posizionato" visto che "non è stato effettuato"?
Gli ascessi epatici sono di solito amebici o batterici;
ne va chiarita (anche se non sempre è possibile) la dinamica causale (ad es. una batteriemia, o altro).
Alcuni ascessi si risolvono con la sola terapia antibiotica.
La terapia comprende antibiotici e rimozione del pus,
(drenaggio percutaneo con agoaspirazione o con catetere a permanenza).
Non mi ha ancora riferito quali specialisti abbiano seguito suo padre, ma stento a credere che, come lei dice (su quali basi?)
<<sia stato preso tutto alla leggera!>>.
Posso immaginare che, dall'ospedale, saranno state date precise direttive ed indicazioni terapeutiche e di follow-up,
inoltre penso che che il suo curante debba giocare un ruolo importante nella gestione del caso clinico
che dura, a quanto scrive, da circa sei mesi.
Saluti
Lei ora dice
>>il germe in questione non è mai stato identificato>>
benchè avesse prima riferito
<<una volta individuato l'antibiotico giusto>>,
le chiedo: in che modo?
<<cura in pillole per 5 mesi>>
le chiedo: quali?
<<il drenaggio, inizialmente, non è stato effettuato perchè considerato piccolo e mal posizionato>>
le chiedo: che significa "mal posizionato" visto che "non è stato effettuato"?
Gli ascessi epatici sono di solito amebici o batterici;
ne va chiarita (anche se non sempre è possibile) la dinamica causale (ad es. una batteriemia, o altro).
Alcuni ascessi si risolvono con la sola terapia antibiotica.
La terapia comprende antibiotici e rimozione del pus,
(drenaggio percutaneo con agoaspirazione o con catetere a permanenza).
Non mi ha ancora riferito quali specialisti abbiano seguito suo padre, ma stento a credere che, come lei dice (su quali basi?)
<<sia stato preso tutto alla leggera!>>.
Posso immaginare che, dall'ospedale, saranno state date precise direttive ed indicazioni terapeutiche e di follow-up,
inoltre penso che che il suo curante debba giocare un ruolo importante nella gestione del caso clinico
che dura, a quanto scrive, da circa sei mesi.
Saluti
[#4]
Utente
lo specialista che lo ha seguito è un endocrinologo,
come abbiano fatto a trovare l'antibiotico idoneo me lo chiedo anch'io (dato che non è stato identificato il germe in questione).
non è stato effettuato nessun drenaggio perchè,il liquido, risultava "malposizionato" quindi difficile da raggiungere con l'ago (non so' se se ne siano accorti dall'ecografia o dalla tc).
l'antibiotico è il tavanic.
per il resto,oggi, la causa è ancora sconosciuta e non ci hanno neanche detto se si tratta di ascesso amebico o batterico, ci hanno solo detto di staccare la cura antibiotica e di aspettare che il liquido si "calcifichi" da solo.
come abbiano fatto a trovare l'antibiotico idoneo me lo chiedo anch'io (dato che non è stato identificato il germe in questione).
non è stato effettuato nessun drenaggio perchè,il liquido, risultava "malposizionato" quindi difficile da raggiungere con l'ago (non so' se se ne siano accorti dall'ecografia o dalla tc).
l'antibiotico è il tavanic.
per il resto,oggi, la causa è ancora sconosciuta e non ci hanno neanche detto se si tratta di ascesso amebico o batterico, ci hanno solo detto di staccare la cura antibiotica e di aspettare che il liquido si "calcifichi" da solo.
[#5]
Ci sono diversi punti di perplessità nel suo racconto,
non meglio risolvibili on-line,
ovviamente non per sua imprecisione,
non essendo lei medico.
La storia di un ascesso epatico è evento clinico complesso,
essa va conosciuta bene e dettagliatamente,
pertanto ritengo di ribadire che è giusto che
"il suo curante debba giocare un ruolo importante nella gestione del caso clinico",
assumendosi la responsabilità del corretto percorso clinico del suo paziente.
non meglio risolvibili on-line,
ovviamente non per sua imprecisione,
non essendo lei medico.
La storia di un ascesso epatico è evento clinico complesso,
essa va conosciuta bene e dettagliatamente,
pertanto ritengo di ribadire che è giusto che
"il suo curante debba giocare un ruolo importante nella gestione del caso clinico",
assumendosi la responsabilità del corretto percorso clinico del suo paziente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.9k visite dal 30/09/2012.
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