Sospetto reflusso gastroesofageo

Buongiorno a tutti,
ho 24 anni e da alcune settimane soffro molto con lo stomaco. Non so se può essere utile ma da qualche anno è rallentato il ritmo con cui mangio. Prima mangiavo a ritmi abbastanza normali e confrontabili con quelli degli altri, poi gradatamente ho iniziato a mangiare sempre più lentamente e ciò non è assolutamente dipeso dalla mia volontà, più veloce non riesco a mangiare. Tuttavia non mi preoccupai eccessivamente della cosa. Recentemente ho iniziato ad avvertire come un senso di oppressione alla gola dopo aver mangiato. Dopo pochi bocconi, era come se il cibo faticasse a scendere, come se il primo boccone ostacolasse il secondo e così via. Anche mandare giù l'acqua, lo dovevo fare con una certa violenza perchè avvertivo come una resistenza al transito dell'acqua. Andai dall'otorino il quale mi ha controllato con una sonda in gola e non ha trovato nulla di preoccupante alla laringe. Ho sospettato di soffrire di reflusso, però i sintomi non sono esattamente i canonici, non avverto un cibo che risale, non avverto acidità o bruciori, ma che proprio il cibo non riesce a scendere. Inoltre a volte avverto delle eruttazioni e sembra essere sceso, per poi risalire poco dopo e attendere un'altra volta che scenda. Ho un perenne senso di nausea, a volte sarei tentata di vomitare per sgombrare l'esofago. Inoltre a questo si accompagna una difficoltà a inspirare che a volte si fa particolarmente spiacevole. L'otorino mi consigliò di prendere il Refalgin. Da un paio di settimane lo prendo dopo il pranzo e la cena. Per un po' le cose sembrarono migliorare ma ora è come se non facesse più effetto. Avete qualche consiglio da darmi, suggerimenti sul tipo di visite da effettuarsi in prima battuta? Sebbene io non mi ritenga un alcun modo provata o stressata in questo periodo della mia vita, può tutto questo essere causato da un malessere psicologico? Di cosa potrebbe trattarsi?
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Cordiali saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Potrebbe trattarsi di un disturbo motorio esofageo anche se una somaizzazione legata all' ansia non è da escludere.
Una gastroscopia ed una manometra esofagea sono indicate.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La ringrazio tanto per la celere risposta. A tal proposito avrei un ulteriore dubbio che Le sarei infinitamente grata se mi chiarisse. Un'eventuale somatizzazione legata all'ansia implicherebbe la reale esistenza dei sintomi a livello fisico, o soltanto la sensazione che sussistano? Qualora il malessere fosse di natura ansiosa l'approccio terapeutico dovrebbe essere mirato alla cura dell'ansia, alla base del problema, o i sintomi andrebbero curati come se fossero indipendenti da essa (es. in caso di conclamato reflusso a seguito di specifici esami come quelli da Lei indicati, intervenire con farmaci che lo inibiscano, anche se si trattasse di un problema dettato da natura ansiosa)?
Ancora grazie per l'attenzione dedicatami.
Cordiali saluti.
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