Cirrosi diagnosi

Salve, volevo comprendere una situazione che ha interessato la mia famiglia.
Mio padre è deceduto pochi mesi fa (2012) per ematemesi incontrollabile da rottura di varici esofagee.
Non potendomi spiegare una insorgenza così rapida della cirrosi che evidentemente ha determinato a lungo andare il quadro emorragico, ho cercato tra gli esami più recenti che aveva fatto, risalenti a qualche anno prima, per capire se davvero non ci fossero state avvisaglie.
Bene nel gennaio 2007 mio padre, all'epoca 54 anni è stato ricoverato in un ottimo centro ortopedico per frattura di condili femorali. L'intervento è andato benissimo, dopodiché cercando tra gli esami post-operatori (marzo 2007) ho trovato un protidogramma nel quale sono stati riscontrati valori di albumina 42.9% (v.n. 49.7-64.4) e Gamma-globuline (10.5 - 19.5), ovvero chiarissimi segni di laboratorio che indicano, correggetemi se sbaglio, già una cirrosi bella e buona, compensata ma pur sempre cirrosi. La colinesterasi tra l'altro pur rientrando nei valori normali era comunque vicina al limite basso 4858 (v.n. 4000-12000).
Dal 2007 al 2012 mio padre, ignaro di avere la cirrosi, ha continuato un modesto consumo di vino 0,5 litri al giorno.
Ora la mia domanda è la seguente, come mai nessuno ha avvisato il paziente o soprattutto i familiari che il paziente avesse neppure una epatite cronica alcolica ma già una CIRROSI alcolica?? Non hanno né richiesto un consulto loro all'epatologo né avvisato i familiari di rivolgersi a un epatologo per seguire mio padre. E' chiaro che una diagnosi di cirrosi fatta 5 anni fa avrebbe consentito di interrompere l'assunzione di alcol, programmare esami di controllo primo fra tutti una gastroscopia almeno ogni 2 anni per controllare la presenza di varici. La domanda è la seguente: secondo voi ci sono gli estremi per parlare di malpractice?
Anche trattandosi di un istituto ortopedico non avevano il dovere di formalizzare una diagnosi laboratoristica di cirrosi con tutto quello che questo avrebbe comportato?
Mi auguro non abbiate timore di darmi un vostro parere, come vedete non ci sono dati riferiti a struttura o persone, credo che dentro tutti voi ci sia una risposta, è chiaro che non utilizzerò alcun parere riscontrato su questo sito contro terzi.
Un abbraccio da parte di un figlio amareggiato
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Gentile utente,
i dati che riferisce, albuminemia, gammaglobuline e colinesterasi non rappresentano una triade per fare diagnosi certa di cirrosi.
Pertanto pur comprendendo la sua amarezza non condivido le sue critiche.

Cordialmente.

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Quatraro, la ringrazio per il suo parere.
Ho omesso il dato delle Gamma-globuline che nel marzo 2007 era di 30,8 (10.5 - 19.5) insieme all'albumina 42.9% (v.n. 49.7-64.4). Tutti i trattati che ho controllato (incluso Rugarli, può benissimo verificare) indicano questi valori ovvero riduzione albumina e aumento gamma-globuline come quadro di ipodisprotidemia, segno caratteristico di laboratorio in corso di CIRROSI epatica.
Mi rendo conto che la cirrosi prima di tutto è un quadro anatomo-patologico e la diagnosi certa si sarebbe potuta avere soltanto con la biopsia PERO' davvero ritiene che sia stato corretto non informare il paziente o i familiari della potenziale gravità della situazione?
Spero di avere un suo chiarimento riguardo l'infondatezza delle mie critiche e mi auguro e vorrei sapere se altri specialisti la pensano allo stesso modo.

Cordialmente

[#3]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Gentile signore,
comprendo ancora la sua amarezza
ma comprenda anche lei che, probabilmente,
essendo io medico e specialista da parecchi anni,
forse non ho bisogno di essere invitato a controllare un testo (per quanto autorevole) di Medicina interna, oltretutto per una patologia piuttosto nota.

Le aggiungo che non ho cambiato opinione.

Inoltre una ipodisprotidemia ed una ipergammaglobulinemia
possono essere presenti in altri quadri patologici.

Non ho condiviso, in tutta sincerità, la sua frase
<<non abbiate timore di darmi un vostro parere>>
per motivi fin troppo ovvi da commentare,
come anche la sua frase ultima,
<<vorrei sapere se altri specialisti la pensano allo stesso modo>>,
in quanto, stia pur tranquillo, se qualcuno dei colleghi ritiene di dover aggiungere altri elementi, lo farà senz'altro, senza bisogno di alcun invito.

Se ritiene forti le sue ragioni, a questo punto, più che di un consulto on-line,
penso abbia bisogno di richiedere un consulto peritale sulla intera cartella clinica del 2007.

Cordialmente
[#4]
Utente
Utente
Gentile Dott. Quatraro, non capisco dove si sia risentito la mia risposta non voleva essere provocatoria.
Voglio darle delle spiegazioni anche se non avrei alcun motivo.
Ho scritto nel primo intervento <<non abbiate timore di darmi un vostro parere>> perché chiedo un parere sull'operato di altri sanitari e temevo che questo potesse essere motivo di non risposta.
Ho scritto nel secondo <<vorrei sapere se altri specialisti la pensano allo stesso modo>> perché scusi che c'è di male se volevo richiamare altri pareri? Non voleva essere offensivo nei suoi confronti.

Lei ritiene che le mie critiche siano infondate e che quindi i sanitari abbiano agito correttamente. stop. Ho tutto il diritto di richiedere altri pareri senza che lei si senta chiamato in causa. Quindi evitiamo che la discussione si orienti su cose che non c'entrano.

Rinnovo in sintesi la mia domanda: concomitanza di ipoalbuminemia e aumento gamma-globuline, anche se riscontrate casualmente per altri motivi, non devono invitare i sanitari che le ritrovino ad allarmare un paziente su una possibile problematica di cirrosi epatica?

Grazie delle vostre risposte