Versamento bile e microcitemia
Gentili dottori,
vorrei chiederVi un parere in merito a dei problemi gastro-intestinali da cui soffro da anni e le analisi più corrette da effettuare.
Circa 7 anni fa mi è stata dignosticata, tramite gastroscopia, un'esofagite da reflusso di grado B con ernia iatale e versamento di bile. Da allora, seguo una terapia a base di pantoprazolo/esomeprazolo (attualmente Lucen 40mg) e Gaviscon al bisogno. All'inizio mi era stato prescritto Peridon che ho sospeso a causa della comparsa di galattorrea. L'anno scorso ho sospeso per alcuni giorni l'assunzione del pantoprazolo e immediatamente il bruciore lungo l'esofago è ricomparso, per poi scomparire alla ripresa del farmaco. Sono inoltre risultata intollerante al lattosio dopo breath-test, celiachia negativa dopo esami del sangue.
Anche grazie a una dieta sana e altri accorgimenti, sono migliorata ma persistono alcuni malesseri che influenzano molto negativamente la quotidianità: in particolare, coliti frequenti con feci giallastre semi-liquide, meteorismo accentuato, aerofagia continua, difficoltà nella digestione dei cibi, dolore e tensione addominale. Mi sono recata in una clinica della zona, dove il gastroenterologo non ha ritenuto opportuno effettuare una nuova gastroscopia nè una colonscopia ma solo un'ecografia addominale che non ha evidenziato nulla di anomalo. A suo parere, la colite e l'aspetto delle feci sono conseguenza dell'eccessiva produzione di bile.
Ho recentemente scoperto, dopo analisi specifiche, di essere portatrice sana di beta-talassemia e in un articolo medico ho letto che ci possono essere del legami tra la microcitemia e disturbi del fegato, della bile, aumento di bilirubina ecc.
Aggiungo che alla nascita ho effettuato il trattamento sotto la lampada per l'ittero e un mio fratellino morì a 5 anni a causa dell'ittero nucleare.
- Ci sono dunque dei collegamenti tra microcitemia, ittero e produzione di bile o comunque i problemi gastro-intestinali di cui soffro?
- Quali esami dovrei effettuare per avere un quadro realmente completo e sperare finalmente di risolvere tali problemi?
- Dovrò prendere il Lucen a vita o prima o poi sarebbe opportuno interromperlo? Quali farmaci/interventi sono utilizzati per "fermare" il versamento di bile?
Vi ringrazio anticipatamente per ogni eventuale risposta e mi scuso per essermi dilungata.
vorrei chiederVi un parere in merito a dei problemi gastro-intestinali da cui soffro da anni e le analisi più corrette da effettuare.
Circa 7 anni fa mi è stata dignosticata, tramite gastroscopia, un'esofagite da reflusso di grado B con ernia iatale e versamento di bile. Da allora, seguo una terapia a base di pantoprazolo/esomeprazolo (attualmente Lucen 40mg) e Gaviscon al bisogno. All'inizio mi era stato prescritto Peridon che ho sospeso a causa della comparsa di galattorrea. L'anno scorso ho sospeso per alcuni giorni l'assunzione del pantoprazolo e immediatamente il bruciore lungo l'esofago è ricomparso, per poi scomparire alla ripresa del farmaco. Sono inoltre risultata intollerante al lattosio dopo breath-test, celiachia negativa dopo esami del sangue.
Anche grazie a una dieta sana e altri accorgimenti, sono migliorata ma persistono alcuni malesseri che influenzano molto negativamente la quotidianità: in particolare, coliti frequenti con feci giallastre semi-liquide, meteorismo accentuato, aerofagia continua, difficoltà nella digestione dei cibi, dolore e tensione addominale. Mi sono recata in una clinica della zona, dove il gastroenterologo non ha ritenuto opportuno effettuare una nuova gastroscopia nè una colonscopia ma solo un'ecografia addominale che non ha evidenziato nulla di anomalo. A suo parere, la colite e l'aspetto delle feci sono conseguenza dell'eccessiva produzione di bile.
Ho recentemente scoperto, dopo analisi specifiche, di essere portatrice sana di beta-talassemia e in un articolo medico ho letto che ci possono essere del legami tra la microcitemia e disturbi del fegato, della bile, aumento di bilirubina ecc.
Aggiungo che alla nascita ho effettuato il trattamento sotto la lampada per l'ittero e un mio fratellino morì a 5 anni a causa dell'ittero nucleare.
- Ci sono dunque dei collegamenti tra microcitemia, ittero e produzione di bile o comunque i problemi gastro-intestinali di cui soffro?
- Quali esami dovrei effettuare per avere un quadro realmente completo e sperare finalmente di risolvere tali problemi?
- Dovrò prendere il Lucen a vita o prima o poi sarebbe opportuno interromperlo? Quali farmaci/interventi sono utilizzati per "fermare" il versamento di bile?
Vi ringrazio anticipatamente per ogni eventuale risposta e mi scuso per essermi dilungata.
[#1]
Gentile utente,
non c'è correlazione fra reflusso biliare e microcitemia, penso inoltre che lei abbia maturato un colon irritabile, mentre per il reflusso biliare le consiglio del Magaldrato.
Cordialmente
non c'è correlazione fra reflusso biliare e microcitemia, penso inoltre che lei abbia maturato un colon irritabile, mentre per il reflusso biliare le consiglio del Magaldrato.
Cordialmente
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#3]
Molto semplicemente devo dirle che la diagnosi di "SII" (Sindrome dell'Intestino Irritabile, Colon Irritabile) è clinica, spesso ci si arriva dopo aver escluso altre patologie,
non esiste un esame diagnostico specifico
e, come spesso mi capita di ripetere, a dispetto dela sua benignità,
non è di agevole trattamento terapeutico.
Il Magaldrato è un antiacido che può essere associato ai PPI (tra ui Esomeprazolo),
ovviamente anche l'Alginato è un antiacido ...
... pertanto dei due l'uno!
Distinti saluti
non esiste un esame diagnostico specifico
e, come spesso mi capita di ripetere, a dispetto dela sua benignità,
non è di agevole trattamento terapeutico.
Il Magaldrato è un antiacido che può essere associato ai PPI (tra ui Esomeprazolo),
ovviamente anche l'Alginato è un antiacido ...
... pertanto dei due l'uno!
Distinti saluti
[#6]
Utente
Gentile dottore,
Le scrivo nuovamente in attesa di recarmi, a breve, dallo specialista.
Il mio medico curante mi ha già prescritto il magaldrato (Riopan). Leggo nel foglietto illustrativo che interagisce con diversi altri farmaci. Ci sono problemi con la pillola Yaz che assumo attualmente?
Inoltre, si legge che il trattamento non dovrebbe superare le 4 settimane: se i sintomi persistono, avviare accertamenti per escludere patologie maligne. Sono anni che assumo medicinali come Peptazol, Lucen, Gaviscon e ora Magaldrato con pochissime interruzioni... Ha senso continuare a vita oppure no? Quali altri esami sarebbe meglio fare per avere un quadro completo della mia situazione? A lungo andare tutti i farmaci causano effetti secondari, a volte non trascurabili. Sono confusa su questo punto...
La ringrazio anticipatamente per ogni eventuale risposta e Le porgo i più cordiali saluti.
Le scrivo nuovamente in attesa di recarmi, a breve, dallo specialista.
Il mio medico curante mi ha già prescritto il magaldrato (Riopan). Leggo nel foglietto illustrativo che interagisce con diversi altri farmaci. Ci sono problemi con la pillola Yaz che assumo attualmente?
Inoltre, si legge che il trattamento non dovrebbe superare le 4 settimane: se i sintomi persistono, avviare accertamenti per escludere patologie maligne. Sono anni che assumo medicinali come Peptazol, Lucen, Gaviscon e ora Magaldrato con pochissime interruzioni... Ha senso continuare a vita oppure no? Quali altri esami sarebbe meglio fare per avere un quadro completo della mia situazione? A lungo andare tutti i farmaci causano effetti secondari, a volte non trascurabili. Sono confusa su questo punto...
La ringrazio anticipatamente per ogni eventuale risposta e Le porgo i più cordiali saluti.
[#7]
Gentile utente,
chi le ha detto di continuare <<a vita>>?
Per quanto riguarda i citoprotettori citati,
è bene assumere altri farmaci a due ore di distanza dalla loro assunzione.
Penso che lei abbia bisogno solo di un buon specialista.
Saluti
chi le ha detto di continuare <<a vita>>?
Per quanto riguarda i citoprotettori citati,
è bene assumere altri farmaci a due ore di distanza dalla loro assunzione.
Penso che lei abbia bisogno solo di un buon specialista.
Saluti
[#8]
Utente
Gentile dottore,
grazie per il chiarimento sul magaldrato.
L'ultimo specialista a cui mi sono rivolta (in questi anni mi sono rivolta a due ospedali pubblici e a due medici privati) ha affermato che, in alcuni casi, tali farmaci vanno presi per l'appunto "a vita".
Ignorando completamente la materia, l'unica cosa che faccio puntualmente è leggere il foglietto illustrativo dove invece si parla sempre di "periodi" di assunzione. Ecco perchè sono un pò stupita e confusa.
E inizio a preoccuparmi seriamente per le conseguenze a lungo termine sia dell'uso di farmaci e sia di una qualsivoglia patologia non accertata o mal curata.
Mi scuso se mi sono dilungata, ma credo che Lei sappia bene come tali problemi incidano negativamente sulla qualità della vita.
Mi saprebbe consigliare un buon ospedale o centro per la diagnosi e la cura dei disturbi gastro-intestinali in Italia (io vivo in Sardegna)?
La ringrazio nuovamente per la pazienza e i Suoi preziosi consigli.
grazie per il chiarimento sul magaldrato.
L'ultimo specialista a cui mi sono rivolta (in questi anni mi sono rivolta a due ospedali pubblici e a due medici privati) ha affermato che, in alcuni casi, tali farmaci vanno presi per l'appunto "a vita".
Ignorando completamente la materia, l'unica cosa che faccio puntualmente è leggere il foglietto illustrativo dove invece si parla sempre di "periodi" di assunzione. Ecco perchè sono un pò stupita e confusa.
E inizio a preoccuparmi seriamente per le conseguenze a lungo termine sia dell'uso di farmaci e sia di una qualsivoglia patologia non accertata o mal curata.
Mi scuso se mi sono dilungata, ma credo che Lei sappia bene come tali problemi incidano negativamente sulla qualità della vita.
Mi saprebbe consigliare un buon ospedale o centro per la diagnosi e la cura dei disturbi gastro-intestinali in Italia (io vivo in Sardegna)?
La ringrazio nuovamente per la pazienza e i Suoi preziosi consigli.
[#9]
Molto sinceramente le dico che
non penso che lei debba aver bisogno di allontanarsi dalla Sardegna
per risolvere dei problemi che, a mio avviso, sono ampiamente gestibili "in loco"
da un bravo gastroenterologo (e ce ne sono!).
Per non sembrarle evasivo, senza far torto a nessuno,
credo che presso i centri ospedaliero-universitari di Cagliari non avrà che l'imbarazzo della scelta!
Cordialmente
non penso che lei debba aver bisogno di allontanarsi dalla Sardegna
per risolvere dei problemi che, a mio avviso, sono ampiamente gestibili "in loco"
da un bravo gastroenterologo (e ce ne sono!).
Per non sembrarle evasivo, senza far torto a nessuno,
credo che presso i centri ospedaliero-universitari di Cagliari non avrà che l'imbarazzo della scelta!
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 5.2k visite dal 01/09/2012.
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