dipendenza esomeprazolo
Gentilissimi dottori, assumo esomeprazolo 20 mg dal 2004, quando in seguito a un grave lutto e un forte periodo di stress ho iniziato a soffrire di reflusso esofageo. Ne assumevo 20 mg a giorni alterni fino al 2011 senza mai interrompere l'assunzione, pena il ritorno dopo pochi giorni di un forte rigurgito acido e dolore allo sterno. Attualmente su consiglio del mio gastroenterologo a Bologna, lo assumo ogni mattina (lui sostiene che così il ph dello stomaco non ha sbalzi). Ai vari specialisti che mi hanno visitato, anche con gastroscopie, ho chiesto se potevo effettuare l'intervento chirurgico, per liberarmi da questa terapia farmacologica a vita, di cui non so se pagherò gli effetti, ma nessuno ha mai lontanamente optato per questa soluzione, consigliandomi di proseguire la terapia. Navigando su internet leggo che in alcuni studi questi farmaci rispetto a chi assumeva placebo, alla sospensione hanno peggiorato la situazione iniziale (in effetti se provo a sospendere la dose, dopo qualche giorno inizio a sentire l'acidità nell'esofago). Vorrei da voi qualche consiglio su cosa fare, e se conoscete un bravo medico su Bologna che può davvero valutare un intervento chirurgico risolutivo, ho paura che questo farmaco mi porti danni ben più gravi dei benefici, se non li ha già causati.
Grazie e scusate se mi son prolungato troppo.
Grazie e scusate se mi son prolungato troppo.
[#1]
Gentile utente,
di quale intevento chirurgico parla?
di quale intevento chirurgico parla?
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
L'intervento chirurgico è indicato solo per la correzione di gravi difetti anatomici,ma non può risolvere il reflusso, talvolta invece può addirittura peggiorare la MRGE. In ogni caso prima di ricorrervi è necessaria l diagnosi di ernia iatale. Il consiglio è invece di rivolgersi ad un centro di gastroenterologia che dopo gli accertamenti potrà eventualmente indirizzarla alla chirurgia. Di per se l'intervento è relativamente semplice e solitamente viene oggi eseguito in laparoscopia.
Dr. Roberto Rossi
[#4]
Utente
vorrei aggiungere per rispondere al gentilissimo dottore, l'intervento di cui ho letto un pò su internet è il seguente:Intervento ora eseguito per via laparoscopica, consiste nel creare una "cuffia" di fondo gastrico attorno all'esofago cardiale. Vari sono gli interventi proposti ed eseguiti: di questi, la plastica sec. Nissen si è imposta come il più affidabile, ed è eseguito con risultati eccellenti dalla maggior parte dei gruppi, con minimi effetti collaterali. Per via laparoscopica si possono eseguire anche fundoplicatio parziali (sec. Toupet, ad esempio in caso di deficit della peristalsi esofagea) o gastroplastiche di allungamento (in caso di grave esofagite e periesofagite: intervento di Collis-Nissen).
[#5]
Gentile utente,
non è lei a dover porre l'indicazione,
ma il gastroenterologo ed il chirurgo devono porre correttamente l'indicazione.
La chirurgia antireflusso comporta anche rovesci della medaglia.
Alcune note informative:
Negli ultimi 10 anni gli inibitori della pompa protonica (IPP), ossia farmaci che bloccano la produzione di acido cloridrico (HCl) a livello cellulare, hanno notevolmente incrementato l' efficacia del trattamento medico della MRGE; infatti, l'80-100% dei pazienti rispondono efficacemente ad una terapia d'attacco con IPP contro solo il 50-60% in caso di procinetici, cioè farmaci che stimolano l'attività dinamica esofago-gastro-intestinale,
Molti chirurghi sono dell'avviso di eseguire un intervento antireflusso quando i pazienti non rispondono alla terapia medica; sappiamo invece che l'efficacia degli IPP ha ridotto il numero di pazienti "non responders".
Una terapia medica di mantenimento può invece controllare efficacemente la sintomatologia nella maggior parte dei casi.
In pazienti affetti da MRGE di grado severo, l'operazione di Nissen è più efficace nella risoluzione dei sintomi e dell'esofagite rispetto ad una terapia intermittente o di mantenimento con farmaci convenzionali.
La valutazione pre-operatoria prevede:
gastroscopia, pH-mano-impedenziometria.
Resto a sua disposizione.
Cordialità
non è lei a dover porre l'indicazione,
ma il gastroenterologo ed il chirurgo devono porre correttamente l'indicazione.
La chirurgia antireflusso comporta anche rovesci della medaglia.
Alcune note informative:
Negli ultimi 10 anni gli inibitori della pompa protonica (IPP), ossia farmaci che bloccano la produzione di acido cloridrico (HCl) a livello cellulare, hanno notevolmente incrementato l' efficacia del trattamento medico della MRGE; infatti, l'80-100% dei pazienti rispondono efficacemente ad una terapia d'attacco con IPP contro solo il 50-60% in caso di procinetici, cioè farmaci che stimolano l'attività dinamica esofago-gastro-intestinale,
Molti chirurghi sono dell'avviso di eseguire un intervento antireflusso quando i pazienti non rispondono alla terapia medica; sappiamo invece che l'efficacia degli IPP ha ridotto il numero di pazienti "non responders".
Una terapia medica di mantenimento può invece controllare efficacemente la sintomatologia nella maggior parte dei casi.
In pazienti affetti da MRGE di grado severo, l'operazione di Nissen è più efficace nella risoluzione dei sintomi e dell'esofagite rispetto ad una terapia intermittente o di mantenimento con farmaci convenzionali.
La valutazione pre-operatoria prevede:
gastroscopia, pH-mano-impedenziometria.
Resto a sua disposizione.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 17.5k visite dal 23/08/2012.
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