Acqua nell'intestino

Buongiorno, da più di dieci anni soffro di colon spastico (diagnosi fatta dopo l'esclusione di altre malattie). Ho fatto tutto: ecografia, rx prime vie, esami ematochimici, intoll. alimentari, feci, urine ecc. tutto tranne la colon e la gastroscopia che secondo il gastroenterologo non servono. Ho avuto due prostatiti batteriche risolte non per rapporti sessuali ma per colpa dell'intestino spastico.Ho un ritardamento gastrico che dura tante ore e che mi provoca l'accumularsi d'aria nella pancia (un'areofagia che riesco a espellere parzialmente solo con l'eruttazione) con gastrite e sensazione di affanno data dalla distensione, soprattutto con glutine e zuccheri di qualsiasi genere. Esempio dalla sera alla mattina (12 ore) premendo in prossimità dell'ombelico sento ancora acqua nell'intesino anche a distanza di così tante ore. Ho difficoltà a tenere gli occhi aperti dalla distensione addominale pronunciata (soprattutto di aria) non ho vomito, magari nausea. Ogni tanto di notte divento bianco in faccia e sudo freddo con conati di vomito e contemporaneamente sento l'intestino che si muove fino a che non mi passa senza mai vomitare. Una cosa strana che volevo farle notare e che non riesco a stare non più di un giorno e mezzo o due senza fare una masturbazione perchè se no non mangierei più (la troppa aria mista a cibo) mi fa venire mal di testa e nausea; infatti durante l'atto è l'unica cosa che permette la completa progressiva liberazione dell'aria dallo stomaco e l'intestino avanza; infatti sento che la digestione si inizia a muovere. Poi manmano che rimangio a poco a poco si ricomincia a formare fino a che tutto ricomincia. Il medico mi ha detto che il sistema neurovegetativo è collegato con questo. Praticamente io devo fare per liberarmi lo stomaco se no mi gira la testa e non respirò più come un blocco; e devo usare la masturbazione soprattutto per questo e non normalmente come per il giusto uso che è stato inventato. Ho provato di tutto ai medicinali per l'aria (simeticone ecc...) non fumo, non bevo, l'aria non è dovuta dalle classiche cause di respirare con la bocca aperta o bibite gassate ecc... procinetici, spasmolitici ecc..Non so più cosa fare. Soprattutto cosa vuol dire quando l'acqua nell'intestino si sente dopo tante ore (alla palpazione) e non va via. Grazie
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Èverosimile che soffra di una importante sindrome da colon irritabile. La cura di tale malattia non grave ma molto fastidiosa non è ne semplice ne rapida e pertanto richiede la presa in cura da parte del gastroenterologo.

Dr. Roberto Rossi

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Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta. Il gastroenterologo ha detto che non sà più cosa fare. Mi ero dimenticato dall' rx prime vie che complica il tutto è uscito: Regolare progressione del m.d.c. in esofago con regolare rappresentazione del disegno mucoso. Non segni di ernia trans-hiatale del fondo gastrico nè di reflusso ge. Stomaco in sede di forma allungata e tempi di svuotamento prolungati, con normale rappresentazione del rilievo plicale esplorabile. Regolare il bulbo duodenale e l'ansa digiunale. Anche se gli esami fatti escludono segni di malattie "importanti" alle volte mi viene da pensare di avere il volvolo, ostruzioni o le cose più disparate, ma vedendo gli esami penso di non averli. Saprebbe darmi delle dritte lei o girare la domanda ad altri suoi colleghi visto che ho solo 25 anni. La ringrazio per tutto quello che potrà dirmi.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.4k 216
Gentile signore,
dalla sua descrizione e da quanto si evince negli altri consulti richiesti, emerge una componente ansiosa rilevante che può interferire in modo significativo sulla sintomatologia di ordine funzionale.
Anche il timore di malattie "importanti" è, a sua volta, indizio di un aspetto psicologico da prendere in considerazione seriamente.
Le consiglio di rivolgersi ad un esperto (psicologo o psichiatra) per affrontare e poter gestire questi aspetti unitamente a quanto il suo gastroenterologo ha già potuto fare.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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