Rettocolite ulcerosa e azatioprina
Gentili Dottori
vi scrivo perchè avrei dei dubbi in merito all'assunzione di farmaci che sto prendendo. Riassumo brevemente la mia vicenda.
Il giorno 21/03/2012 vengo ricoverato presso il reparto Gastroenterologia di un ospedale della mia città con la seguente diagnosi: Rettocolite ulcerosa.
Resto ricoverato fino al giorno 11/04/2012, circa 3 settimane quindi.
Le prime 2 settimane vengo trattato con terapia antibiotica, la terza con cortisone, dove finalmente comincio a trovare sollievo. Durante il periodo di degenza è emersa anche una pericardite con versamento del pericardio. Devo sottolineare che la maggiore sofferenza durante il periodo di ricovero era dipesa soprattutto dalla pericardite più che dalla RCU.
Vengo dimesso il giorno 11/04 con terapia da seguire a casa:
50 mg di Deltacortene (a scalare di 5mg ogni settimana)
5 cps di mesalazina da 800mg al dì
Gastroprotettore, calcio.
Esco dall'ospedale con 14 kg di meno ed in condizioni di totale debolezza.
In tempi molto brevi, riesco a recuperare tono muscolare e forza con una dieta sana e moderata attività fisica. Riprendo anche a lavorare.
Il giorno 23/06 mi sveglio con dolori al petto, seguiti in serata con febbre (38° C ). Sinceramente non pensavo alla pericardite. Questo fastidio aumentava ogni giorno fino al 26/06 fino ad arrivare ad avere difficoltà nei movimenti. Decido,quindi, di andare al pronto soccorso dello stesso ospedale dove sono stato ricoverato in precedenza. Dopo consulto cardiologico si decide di ricoverarmi nel reparto di Cardiologia con diagnosi di recidiva di pericardite acuta in paziente affetto da rettocolite ulcerosa in fase di remissione. La mattina seguente ricevo visita dalla Cardiologa che seguirà la mia degenza e dal Gastroenterologo che seguiva sin ora la mia vicenda. Insieme decidono di adottare la seguente terapia:
100 mg di Azatioprina al dì
40 mg di Deltacortene al dì
3 cps di Tachipirina al dì
Ferro, Calcio,gastroprotettore.
Vengo dimesso il giorno 02/07/2012. Al momento le mie condizioni sono buone.
Vengo ai dubbi
Io e mia moglie vorremmo avere un bambino, ma leggendo informazioni sull' Azatioprina non abbiamo trovato argomenti molto incoraggianti riguardo la fertilità e la teratogenicità.
A questo punto vorrei consultarmi con altri specialisti (quali?) che in merito a questa vicenda abbiano un approccio meno drastico rispetto ad i medici che attualmente mi hanno in cura.
Avreste per caso un nome da suggerirmi per la mia città?
Vorrei sapere cosa ne pensate, se condividete il fatto che sarebbe meglio non abusare di farmaci poichè le controindicazioni potrebbero superare i benefici.
Grazie per il tempo dedicatomi
vi scrivo perchè avrei dei dubbi in merito all'assunzione di farmaci che sto prendendo. Riassumo brevemente la mia vicenda.
Il giorno 21/03/2012 vengo ricoverato presso il reparto Gastroenterologia di un ospedale della mia città con la seguente diagnosi: Rettocolite ulcerosa.
Resto ricoverato fino al giorno 11/04/2012, circa 3 settimane quindi.
Le prime 2 settimane vengo trattato con terapia antibiotica, la terza con cortisone, dove finalmente comincio a trovare sollievo. Durante il periodo di degenza è emersa anche una pericardite con versamento del pericardio. Devo sottolineare che la maggiore sofferenza durante il periodo di ricovero era dipesa soprattutto dalla pericardite più che dalla RCU.
Vengo dimesso il giorno 11/04 con terapia da seguire a casa:
50 mg di Deltacortene (a scalare di 5mg ogni settimana)
5 cps di mesalazina da 800mg al dì
Gastroprotettore, calcio.
Esco dall'ospedale con 14 kg di meno ed in condizioni di totale debolezza.
In tempi molto brevi, riesco a recuperare tono muscolare e forza con una dieta sana e moderata attività fisica. Riprendo anche a lavorare.
Il giorno 23/06 mi sveglio con dolori al petto, seguiti in serata con febbre (38° C ). Sinceramente non pensavo alla pericardite. Questo fastidio aumentava ogni giorno fino al 26/06 fino ad arrivare ad avere difficoltà nei movimenti. Decido,quindi, di andare al pronto soccorso dello stesso ospedale dove sono stato ricoverato in precedenza. Dopo consulto cardiologico si decide di ricoverarmi nel reparto di Cardiologia con diagnosi di recidiva di pericardite acuta in paziente affetto da rettocolite ulcerosa in fase di remissione. La mattina seguente ricevo visita dalla Cardiologa che seguirà la mia degenza e dal Gastroenterologo che seguiva sin ora la mia vicenda. Insieme decidono di adottare la seguente terapia:
100 mg di Azatioprina al dì
40 mg di Deltacortene al dì
3 cps di Tachipirina al dì
Ferro, Calcio,gastroprotettore.
Vengo dimesso il giorno 02/07/2012. Al momento le mie condizioni sono buone.
Vengo ai dubbi
Io e mia moglie vorremmo avere un bambino, ma leggendo informazioni sull' Azatioprina non abbiamo trovato argomenti molto incoraggianti riguardo la fertilità e la teratogenicità.
A questo punto vorrei consultarmi con altri specialisti (quali?) che in merito a questa vicenda abbiano un approccio meno drastico rispetto ad i medici che attualmente mi hanno in cura.
Avreste per caso un nome da suggerirmi per la mia città?
Vorrei sapere cosa ne pensate, se condividete il fatto che sarebbe meglio non abusare di farmaci poichè le controindicazioni potrebbero superare i benefici.
Grazie per il tempo dedicatomi
[#1]
Gentile utente,
la terapia va impostata conoscendo referti endoscopici ed istologici ed inoltre parametri ematochimici.
Solo così , insieme alla conoscenza diretta del paziente e di eventuali comorbilità,
si può impostare un'idonea terapia.
Per quanto riguarda la procreazione, diciamo che l'azatioprina è un farmaco ben tollerato ma non esistono sufficienti dati per quanto riguarda il potere mutageno, attualmente (e vale più per le donne che per l'uomo) l'incidenza di anomalie congenite nella prole di madri trattate con il farmaco è simile a quella della popolazione generale.
Saluti
la terapia va impostata conoscendo referti endoscopici ed istologici ed inoltre parametri ematochimici.
Solo così , insieme alla conoscenza diretta del paziente e di eventuali comorbilità,
si può impostare un'idonea terapia.
Per quanto riguarda la procreazione, diciamo che l'azatioprina è un farmaco ben tollerato ma non esistono sufficienti dati per quanto riguarda il potere mutageno, attualmente (e vale più per le donne che per l'uomo) l'incidenza di anomalie congenite nella prole di madri trattate con il farmaco è simile a quella della popolazione generale.
Saluti
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.1k visite dal 06/07/2012.
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