Dispnea, diaframma e bolla gastrica
Gentili dottori, ho 46 anni e vorrei porvi questa domanda: Da circa un mese, soffro di dispnea, una sorta di costante bisogno di compiere, più volte, nell'arco di pochi secondi, il respiro lungo. La cosiddetta "Fame d'Aria". inutile dirvi che, a livello pneumologico ho effettuato un'infinità di controlli, dalla tac al torace, alla spirometria, alla radiografia toracica, alla misurazione dell'ossigeno nel sangue (96%), tutti negativi. Soffrendo, però, di una piccola ernia iatale, mi sono sottoposto ad una radiografia esofago-stomaco-duodeno, con mdc bariato. Dall'esame, oltre a confermarsi la piccola ernia, è venuto fuori che la "cosiddetta Bolla Gastrica" è molto piena d'aria e molto a ridosso del diaframma. Il radiologo pensa, in sintesi, che, questo mio costante e repentino respiro lungo che effettuo (probabilmente dovuto all'ansia), non fa altro che far gonfiare abnormemente la bolla gastrica, la quale finisce per pressare sul diaframma e ridurre l'apertura della cassa toracica (per dirla alla spicciola), creando una sorta di circolo vizioso. cioè più respiro a bocca aperta ingoiando aria più ne sento il bisogno al successivo respiro. a causa dell'ingrandimento della bolla gastrica. E' questo il parere anche per voi? e se si, cosa potrei fare per evitare tutto questo? Confido in una vostra cortese e, come sempre chiara e dettagliata risposta. Grazie.
[#1]
Gentile utente,
usi del Simeticone,
nonsarà facile correggere l'aerofagia.
Cordialmente
usi del Simeticone,
nonsarà facile correggere l'aerofagia.
Cordialmente
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Utente
Grazie del consiglio, dottore, ma, volevo chiederle: concorda o no sulla diagnosi fatta dal radiologo sulla causa della mia dispnea e su questa sorta di circolo vizioso che io stesso creo involontariamente, ingurgitando parecchia aria e facendo gonfiare la "Bolla Gastrica" ? e poi, perchè dice che non sarà facile correggere il disturbo? Grazie ancora
[#3]
È la sindrome ( ben nota ) dell'iperdistensione gastrica da aerofagia. Utili i procinetici e tutto quanto possa ridurre la produzione di aria nel lume gastrico.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#4]
Utente
Quindi, dott Cosentino, l'iperdistensione gastrica può essere, come sostiene il radiologo, procurata, in parte da me stesso, che, nell'effettuare troppo spesso a causa dell'ansia) respiri molto ampi e profondi, a distanza di pochi secondi l'uno dall'altro, finisco per riempire lo stomaco d'aria e comprimere il diaframma, creando una sorta di circolo vizioso ? Grazie ancora
[#5]
Certamente.. Non solo inspira profondamente, ma deglutisce anche aria contemporaneamente e ciò porta alla iperdistensione gastrica. La bolla gastrica alza il diaframma con ripercussioni sul cuore e polmone ( sensazione di affanno). Deve controllare il meccanismo che la porta ad ingurgitare l'aria e ne uscirà. Utile in questi casi, oltre ai prodotti come il simeticone, la levosulpiride prima dei pasti o blandi sedativi.
Saluti
Saluti
[#6]
Gentile utente,
constato l'evoluzione del consulto e concordo con quanto riferito dal collega Cosentino.
Ora le spiego perchè parlavo della non facile correzione dell'aerofagia.
Esiste un'aerofagia non-patologia (occasionale) ed una patologica.
L'aerofagia non patologica viene curata in funzione della causa: per riportare un esempio, il mangiare lentamente e la selezione di alimenti semplici facilitano la digestione, allontanando il rischio di formare aerofagia.
Discorso diverso, e credo sia il suo caso, dev'essere fatto per l'aerofagia patologica: la tendenza ad ingurgitare aria può infatti essere indipendente dalla somministrazione di cibo, espressione piuttosto di tic nervosi e di ansia. Quando il problema diviene consistente, il ricorso a farmaci per la cura dell'ansia può anzitutto calmare e rilassare il paziente così da prevenire anche l'aerofagia (che, in simili circostanze, costituisce un sintomo secondario).
Cordialmente
constato l'evoluzione del consulto e concordo con quanto riferito dal collega Cosentino.
Ora le spiego perchè parlavo della non facile correzione dell'aerofagia.
Esiste un'aerofagia non-patologia (occasionale) ed una patologica.
L'aerofagia non patologica viene curata in funzione della causa: per riportare un esempio, il mangiare lentamente e la selezione di alimenti semplici facilitano la digestione, allontanando il rischio di formare aerofagia.
Discorso diverso, e credo sia il suo caso, dev'essere fatto per l'aerofagia patologica: la tendenza ad ingurgitare aria può infatti essere indipendente dalla somministrazione di cibo, espressione piuttosto di tic nervosi e di ansia. Quando il problema diviene consistente, il ricorso a farmaci per la cura dell'ansia può anzitutto calmare e rilassare il paziente così da prevenire anche l'aerofagia (che, in simili circostanze, costituisce un sintomo secondario).
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 83.1k visite dal 29/06/2012.
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