Disfagia successiva a gastrectomia totale
Gentilissimi Dottori,
mio padre ha 72 anni e diversi problemi legati ad arteriopatia e BPCO.
Infine, dopo una gastroscopia, il 24 gennaio la biopsia endoscopica ha come diagnosi: mucosa gastrica iperplastica infiltrata da adenocarcinoma.
Il 7 febbraio è sottoposto ad intervento chirurgico di degastro-gastrectomia totale (in gastro resecato).
Il decorso post-operatorio si è caratterizzato per una flogosi diffusa polmonare con versamento pleurico bilaterale.
Il 20 febbraio c'è stata una complicazione con deiscenza completa della sutura della parete con eviscerazione e ulteriore intervento chirurgico di sintesi della laparotomia.
Il 7 marzo esce dall’ospedale: condizioni generali soddisfacenti, si alimenta ed è canalizzato regolarmente.
La diagnosi microscopica dice: adenocarcinoma gastrico di tipo intestinale infiltrante a tutto spessore la parete gastrica fino alla sierosa. I margini chirurgici e la restante mucosa gastrica sono indenni da lesioni neoplastiche. Sono presenti 6 linfonodi, 4 dei quali sono sede di metastasi. Margine esofageo indenne da lesioni neoplastiche.
Ad aprile non riesce più a mangiare, vomita ripetutamente.
Il 14 aprile un esame dice: riduzione del lume a livello dell'anastomosi esofago-digiunale.
A causa di questa disfagia mio padre inizia sedute mensili di dilatazione esogafea.
3 sedute: aprile, maggio e giugno.
Ogni volta la risposta è sempre la stessa: stenosi fibrotica dell'anastomosi esofago digiunale non superabile dallo strumento. Si procede a dilatazione pneumatica con catetere pneumatico da 48 Fr, che permette il passaggio dello strumento a valle.
Purtroppo riesce a mangiare poco-solido e liquidi per 2 settimane, poi ricomincia la disfagia.
Dopo l'ultima dilatazione hanno detto che non è il caso di continuare, che è meglio ri-sentire il chirurgo per intervenire diversamente. Sconsigliano di applicare uno "stelt" fisso.
Il chirurgo dice che non è più operabile, anche viste le condizioni fisiche.
Quando è entrato in ospedale già era dimagrito e pesava 45 Kg.
All'uscita ne pesava 40.
Oggi ne pesa 38, sta perdendo 1 Kg al mese.
Ci hanno consigliato una TAC per verificare eventuali recidive, ma i dottori non credono che sia questo il problema e sembrano convinti che l’esame darà un esito negativo.
Il vero problema sembra questa disfagia persistente.
Ci potete dare un consiglio per far riprendere un po’ di vita e di speranza e un'alimentazione dignitosa a mio padre?
Il chirurgo ci ha consigliato una nutrizione parenterale.
Però ho saputo che prima di arrivare a questa soluzione, potrebbero essercene altre intermedie e meno rischiose, è vero?
Potrebbe fare una Gastrostomia Endoscopica Percutanea (PEG)?
Oppure una digiunostomia?
Oppure qualsiasi altra soluzione meno invasiva e meno rischiosa, per verificare se riesce a riguadagnare peso o forze, prima di procedere alla nutrizione parenterale?
Vi ringrazio infinitamente per la disponibilità, per le risposte che potrete darmi e per il servizio pubblico che state svolgendo!
mio padre ha 72 anni e diversi problemi legati ad arteriopatia e BPCO.
Infine, dopo una gastroscopia, il 24 gennaio la biopsia endoscopica ha come diagnosi: mucosa gastrica iperplastica infiltrata da adenocarcinoma.
Il 7 febbraio è sottoposto ad intervento chirurgico di degastro-gastrectomia totale (in gastro resecato).
Il decorso post-operatorio si è caratterizzato per una flogosi diffusa polmonare con versamento pleurico bilaterale.
Il 20 febbraio c'è stata una complicazione con deiscenza completa della sutura della parete con eviscerazione e ulteriore intervento chirurgico di sintesi della laparotomia.
Il 7 marzo esce dall’ospedale: condizioni generali soddisfacenti, si alimenta ed è canalizzato regolarmente.
La diagnosi microscopica dice: adenocarcinoma gastrico di tipo intestinale infiltrante a tutto spessore la parete gastrica fino alla sierosa. I margini chirurgici e la restante mucosa gastrica sono indenni da lesioni neoplastiche. Sono presenti 6 linfonodi, 4 dei quali sono sede di metastasi. Margine esofageo indenne da lesioni neoplastiche.
Ad aprile non riesce più a mangiare, vomita ripetutamente.
Il 14 aprile un esame dice: riduzione del lume a livello dell'anastomosi esofago-digiunale.
A causa di questa disfagia mio padre inizia sedute mensili di dilatazione esogafea.
3 sedute: aprile, maggio e giugno.
Ogni volta la risposta è sempre la stessa: stenosi fibrotica dell'anastomosi esofago digiunale non superabile dallo strumento. Si procede a dilatazione pneumatica con catetere pneumatico da 48 Fr, che permette il passaggio dello strumento a valle.
Purtroppo riesce a mangiare poco-solido e liquidi per 2 settimane, poi ricomincia la disfagia.
Dopo l'ultima dilatazione hanno detto che non è il caso di continuare, che è meglio ri-sentire il chirurgo per intervenire diversamente. Sconsigliano di applicare uno "stelt" fisso.
Il chirurgo dice che non è più operabile, anche viste le condizioni fisiche.
Quando è entrato in ospedale già era dimagrito e pesava 45 Kg.
All'uscita ne pesava 40.
Oggi ne pesa 38, sta perdendo 1 Kg al mese.
Ci hanno consigliato una TAC per verificare eventuali recidive, ma i dottori non credono che sia questo il problema e sembrano convinti che l’esame darà un esito negativo.
Il vero problema sembra questa disfagia persistente.
Ci potete dare un consiglio per far riprendere un po’ di vita e di speranza e un'alimentazione dignitosa a mio padre?
Il chirurgo ci ha consigliato una nutrizione parenterale.
Però ho saputo che prima di arrivare a questa soluzione, potrebbero essercene altre intermedie e meno rischiose, è vero?
Potrebbe fare una Gastrostomia Endoscopica Percutanea (PEG)?
Oppure una digiunostomia?
Oppure qualsiasi altra soluzione meno invasiva e meno rischiosa, per verificare se riesce a riguadagnare peso o forze, prima di procedere alla nutrizione parenterale?
Vi ringrazio infinitamente per la disponibilità, per le risposte che potrete darmi e per il servizio pubblico che state svolgendo!
[#1]
Gentile utente,
la PEG non è eseguibile in quanto manca lo stomaco,
al contrario lo sarebbe una digiunostomia.
Tali procedure sono invasive come lo è, per lei, la NPT.
Il consiglio su cosa sia meglio fare è difficile darlo a distanza non avendo precisa e diretta contezza di tutto quello che riguarda suo padre, pur avendo lei sufficientemente riassunto il caso.
Deve, a mio avviso, confrontarsi con chi ne ha la diretta gestione.
Cordialmente
la PEG non è eseguibile in quanto manca lo stomaco,
al contrario lo sarebbe una digiunostomia.
Tali procedure sono invasive come lo è, per lei, la NPT.
Il consiglio su cosa sia meglio fare è difficile darlo a distanza non avendo precisa e diretta contezza di tutto quello che riguarda suo padre, pur avendo lei sufficientemente riassunto il caso.
Deve, a mio avviso, confrontarsi con chi ne ha la diretta gestione.
Cordialmente
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Gentilissimo,
Accanto agli stent metallici fissi ci sono le protesi in plastica auto espansibili che vengono utilizzate per le stenosi cicatriziali ( benigne) recidivanti e posizionate endoscopicamente.Tali protesi vengono mantenute in sede per 4-16 settimane e poi rimosse. Ovviamente bisogna studiare bene con un transito esofageo con mezzo di contrasto le caratteristiche della stenosi. Valuti la possibilità di trovare un Centro in zona che abbia esperienza nel settore o chieda ai chirurghI o agli endoscopistii se possono darle qualche indicazione.
Cordialmente
Accanto agli stent metallici fissi ci sono le protesi in plastica auto espansibili che vengono utilizzate per le stenosi cicatriziali ( benigne) recidivanti e posizionate endoscopicamente.Tali protesi vengono mantenute in sede per 4-16 settimane e poi rimosse. Ovviamente bisogna studiare bene con un transito esofageo con mezzo di contrasto le caratteristiche della stenosi. Valuti la possibilità di trovare un Centro in zona che abbia esperienza nel settore o chieda ai chirurghI o agli endoscopistii se possono darle qualche indicazione.
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#3]
Utente
Gentilissimi Dottori,
grazie veramente per le risposte e la disponibilità.
Secondo i medici sembrerebbe che le protesi in plastica auto espansibili in questo caso non sono consigliate, perché potrebbero arrecare danno nel momento della rimozione.
Viviamo nella Regione Marche, ma sono comunque disposto a spostarmi per poter arrecare qualsiasi sollievo o miglioramento alle condizioni di mio padre.
Ho sentito parlare anche di sedute endoscopiche associando la tecnica di incisione delle aree fibrotiche con la dilatazione, preferibile in caso di stenosi anastomotiche resistenti alla dilatazione.
Che ne pensate?
Potete consigliarmi un centro nella nostra zona che secondo voi abbia esperienza nel settore?
Oppure qualsiasi centro (anche fuori regione) in cui possano valutare il caso e aiutarci a valutare come curarlo nel modo migliore?
Grazie infinite, di nuovo, per le risposte che potrete darmi!
grazie veramente per le risposte e la disponibilità.
Secondo i medici sembrerebbe che le protesi in plastica auto espansibili in questo caso non sono consigliate, perché potrebbero arrecare danno nel momento della rimozione.
Viviamo nella Regione Marche, ma sono comunque disposto a spostarmi per poter arrecare qualsiasi sollievo o miglioramento alle condizioni di mio padre.
Ho sentito parlare anche di sedute endoscopiche associando la tecnica di incisione delle aree fibrotiche con la dilatazione, preferibile in caso di stenosi anastomotiche resistenti alla dilatazione.
Che ne pensate?
Potete consigliarmi un centro nella nostra zona che secondo voi abbia esperienza nel settore?
Oppure qualsiasi centro (anche fuori regione) in cui possano valutare il caso e aiutarci a valutare come curarlo nel modo migliore?
Grazie infinite, di nuovo, per le risposte che potrete darmi!
[#4]
Gentile signore,
volutamente ho sorvolato su stents e quant'altro,
poichè suo padre ha una situazione composita, con reinterventi e sedute di dilatazione,
dove esiste precisa contezza visiva del dato anatomico post-chirurgicoo da parte degli operatori,
elemento di non poco conto per un corretto e sereno giudizio.
Personalmente farei con i suoi medici curanti il punto della situazione,
evitando che sia lei a dover fornire soluzioni come la PEG (si esegue sullo stomaco che in questo caso è stato asportato) o altro.
Cordialmente
volutamente ho sorvolato su stents e quant'altro,
poichè suo padre ha una situazione composita, con reinterventi e sedute di dilatazione,
dove esiste precisa contezza visiva del dato anatomico post-chirurgicoo da parte degli operatori,
elemento di non poco conto per un corretto e sereno giudizio.
Personalmente farei con i suoi medici curanti il punto della situazione,
evitando che sia lei a dover fornire soluzioni come la PEG (si esegue sullo stomaco che in questo caso è stato asportato) o altro.
Cordialmente
[#5]
Gentilissimo,
non posso restante insensibile alla sua richiesta. Le tecniche di cui parla sono in uso nel nostro centro. Proprio per le stenosi intrattabili. Ovviamente ogni caso fa storia a se e non è possibile pronunciarsi se non dopo una valutazione diretta. Sono disponibile, nel caso localmente non fosse possibile trovare una soluzione, ad interessarmi di suo padre. Naturalmente e solo con il SSN. Se ha necessità può contattarmi attraverso i riferimenti che troverà sulla pagina personale di tale sito.
Cordialmente
non posso restante insensibile alla sua richiesta. Le tecniche di cui parla sono in uso nel nostro centro. Proprio per le stenosi intrattabili. Ovviamente ogni caso fa storia a se e non è possibile pronunciarsi se non dopo una valutazione diretta. Sono disponibile, nel caso localmente non fosse possibile trovare una soluzione, ad interessarmi di suo padre. Naturalmente e solo con il SSN. Se ha necessità può contattarmi attraverso i riferimenti che troverà sulla pagina personale di tale sito.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.8k visite dal 26/06/2012.
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