Soffro di esofagite da reflusso di grado lieve
Buongiorno,
ho 46 anni e da molti anni (la prima gastroscopia risale al 1994) soffro di “esofagite da reflusso di grado lieve”. Da allora l’assunzione di inibitori della pompa protonica ( in special modo esomeprazolo) è stata notevole e quasi continuativa, con dosi che variavano da 40mg al giorno nelle fasi acute ai 20mg al giorno come “mantenimento”. Mi sono sottoposto periodicamente (in media ogni 4-5 anni) a controlli endoscopici con sempre lo stesso risultato. Questo è il risultato dell’ultima gastroscopia (08/02/2012):
Campione inviato come:
1. MUCOSA GASTRICA
2. MUCOSA CARDIALE
Esame macroscopico
1. Pervengono su carta millimetrata 4 frustoli di mucosa.
2. Pervengono su carta millimetrata 2 frustoli di mucosa.
( Campionato da: TSLB BMI )
Esame microscopico
1. Il campione in esame comprende 4 frustoli di mucosa gastrica di tipo antro-corpale che mostrano un quadro di gastrite cronica in fase di quiescenza con le seguenti caratteristiche morfologiche graduate secondo lo schema di Sidney (1990).
(0=nessuno/assente 1=lieve/focale 2=moderato 3=severo)
- Grado dell'infiammazione: 1.
- Attività dell'infIammazione: 0.
- Atrofia ghiandolare: 0.
- Metaplasia intestinale: 0.
- Helicobacter pylori: 0.
Note: segni morfologici da reflusso duodeno-gastrico evidenziati da iperplasia dell'epitelio foveolare di superficie (O.L.G.A. System Stadio 0).
2. Il campione in esame è costituito da frustoli della zona di passaggio esofago-gastrica. Nella componente gastrica di tipo cardio-corpale mostrano un quadro di gastrite cronica in fase di quiescenza; non metaplasia intestinale, negativa la ricerca per Helicobacter pylori. Nella componente esofagea quadro di esofagite da reflusso di grado lieve (GI).
Conclusioni e Diagnosi Istopatologica
1. Gastrite cronica in fase di quiescenza.
2. Gastrite cronica in fase di quiescenza. Esofagite da reflusso di grado lieve (G1).
Il medico di famiglia insiste con l’assunzione di esomeprazolo (Axagon) alla dose di 40mg, lasciando a me la libertà di gestire il farmaco da prendere in base ai sintomi. Raramente sono però riuscito a smettere per più di un mese con il farmaco, anche perché i sintomi sono i più disparati, bruciore e dolore allo stomaco e alla gola fino ai denti. Al minimo segnale io prendevo il farmaco (a volte probabilmente il sintomo non sarà stato legato all’esofagite ma comunque non ero in grado di valutarlo non essendo medico!). Ora io mi domando, sottoponendo a voi il quesito:
è corretto l’iter terapeutico che sto seguendo? L’assunzione di esomeprazolo in maniera così massiccia e continuativa può portare ad effetti collaterali gravi? È possibile assumere l’esomeprazolo solo nelle fasi acute nei cambi stagionali e usare un altro farmaco “meno pericoloso” (tipo la ranitidina) nei periodi di mezzo?
Mi piacerebbe dare una risposta definitiva a questi dubbi e poter “convivere” serenamente con la “malattia” dipanando ogni dubbdubbio per poterla gestire al meglio.
Ringraziando porgo cordiali saluti.
ho 46 anni e da molti anni (la prima gastroscopia risale al 1994) soffro di “esofagite da reflusso di grado lieve”. Da allora l’assunzione di inibitori della pompa protonica ( in special modo esomeprazolo) è stata notevole e quasi continuativa, con dosi che variavano da 40mg al giorno nelle fasi acute ai 20mg al giorno come “mantenimento”. Mi sono sottoposto periodicamente (in media ogni 4-5 anni) a controlli endoscopici con sempre lo stesso risultato. Questo è il risultato dell’ultima gastroscopia (08/02/2012):
Campione inviato come:
1. MUCOSA GASTRICA
2. MUCOSA CARDIALE
Esame macroscopico
1. Pervengono su carta millimetrata 4 frustoli di mucosa.
2. Pervengono su carta millimetrata 2 frustoli di mucosa.
( Campionato da: TSLB BMI )
Esame microscopico
1. Il campione in esame comprende 4 frustoli di mucosa gastrica di tipo antro-corpale che mostrano un quadro di gastrite cronica in fase di quiescenza con le seguenti caratteristiche morfologiche graduate secondo lo schema di Sidney (1990).
(0=nessuno/assente 1=lieve/focale 2=moderato 3=severo)
- Grado dell'infiammazione: 1.
- Attività dell'infIammazione: 0.
- Atrofia ghiandolare: 0.
- Metaplasia intestinale: 0.
- Helicobacter pylori: 0.
Note: segni morfologici da reflusso duodeno-gastrico evidenziati da iperplasia dell'epitelio foveolare di superficie (O.L.G.A. System Stadio 0).
2. Il campione in esame è costituito da frustoli della zona di passaggio esofago-gastrica. Nella componente gastrica di tipo cardio-corpale mostrano un quadro di gastrite cronica in fase di quiescenza; non metaplasia intestinale, negativa la ricerca per Helicobacter pylori. Nella componente esofagea quadro di esofagite da reflusso di grado lieve (GI).
Conclusioni e Diagnosi Istopatologica
1. Gastrite cronica in fase di quiescenza.
2. Gastrite cronica in fase di quiescenza. Esofagite da reflusso di grado lieve (G1).
Il medico di famiglia insiste con l’assunzione di esomeprazolo (Axagon) alla dose di 40mg, lasciando a me la libertà di gestire il farmaco da prendere in base ai sintomi. Raramente sono però riuscito a smettere per più di un mese con il farmaco, anche perché i sintomi sono i più disparati, bruciore e dolore allo stomaco e alla gola fino ai denti. Al minimo segnale io prendevo il farmaco (a volte probabilmente il sintomo non sarà stato legato all’esofagite ma comunque non ero in grado di valutarlo non essendo medico!). Ora io mi domando, sottoponendo a voi il quesito:
è corretto l’iter terapeutico che sto seguendo? L’assunzione di esomeprazolo in maniera così massiccia e continuativa può portare ad effetti collaterali gravi? È possibile assumere l’esomeprazolo solo nelle fasi acute nei cambi stagionali e usare un altro farmaco “meno pericoloso” (tipo la ranitidina) nei periodi di mezzo?
Mi piacerebbe dare una risposta definitiva a questi dubbi e poter “convivere” serenamente con la “malattia” dipanando ogni dubbdubbio per poterla gestire al meglio.
Ringraziando porgo cordiali saluti.
[#1]
In linea di massima appare tutto corretto, certo meno farmaco si prende meglio è , tuttavia se i sintomi si ripresentano alla sospensione è corretto un mantenimento al dosaggio minimo efficace.Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Gentilissimo,
come le ha riferito il dott. Favara in pratica la terapia nel suo caso deve essere continuativa e con la dose minima necessaria per controllare i sintomi. Se costantemente nei controlli endoscopici trova l'esofagite la terapia non può essere interrotta o modificata con farmaci minori. Sicuramente sta adottando gli accorgimenti igienico-dietetici utili in tali circostanze e tenga anche conto della possibilità chirurgica ( veda link allegato) per il controllo del reflusso dopo aver effettuato lo studio dell'esofago mediante pH-impedenzometria.
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-dell-apparato-digerente/954-reflusso-gastroesofageo-terapia-medica-o-chirurgica.html
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#3]
Ex utente
migliori risposte non potevo avere e sono veramente meravigliato dalla celerità delle stesse! cercherò in futuro di usare meno farmaco (magari assumendone una pastiglia alla settimana o ogni 15 giorni nei periodi di manifestazioni meno acute) per non abusarne. Ringrazio di cuore i dottori che mi hanno risposto per la gentile disponibilità professionale e tutto lo staff di medicitalia per la possibilità che offre alle persone come me. cordiali saluti.
[#4]
La ringrazio per le sue parole di elogio per il lavoro che facciamo, ma vorrei precisare che per dose minima non si intende una compresa " una tantum"' , ma una terapia continuativa alla dose minima per il controllo dei disturbi. Significa che, se alla sospensione della terapia, il disturbo ricompare precocemente nel giro di pochi giorni deve riprendere il farmaco e continuare ininterrottamente. La terapia "una tantum" è anche consentita, per sintomi ricorrenti, ma in questi casi l'assunzione deve essere per almeno 15 giorni.
Quindi. Ho terapia continuativa ( per sintomi che recidivano immediatamente) o terapia al bisogno per cicli di 15 giorni ( per sintomi intermittenti). Non ci sono altri schemi di terapia con gli IPP.
Cordialmente
Quindi. Ho terapia continuativa ( per sintomi che recidivano immediatamente) o terapia al bisogno per cicli di 15 giorni ( per sintomi intermittenti). Non ci sono altri schemi di terapia con gli IPP.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4k visite dal 17/06/2012.
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