Dubbi sulla dieta
Egregi dottori, sono alcuni anni che vi seguo sul sito e, pur senza intervenire direttamente, ho sempre trovato ottime risposte ai miei dubbi nelle repliche date ad altri utenti. Questa volta però sono costretto a disturbarvi in prima persona per un piccolo dubbio che mi riguarda.
Ho da qualche tempo progressivamente inserito in luogo dell'abituale piatto di pasta a pranzo, un'analoga quantità (un etto circa) di riso. Ne ho ricavato vari benefici digestivi e intestinali (sono scomparsi, per esempio, i pur occasionali "gonfiori" post-prandiali o una certa acidità che potevano darmi alcuni cibi); inoltre ho notato un miglioramento anche nella regolarità intestinale (che comunque non mi ha mai creato eccessivi problemi nemmeno prima, diciamo che il miglioramento è più afferibile alla "puntualità", se così posso dire).
Detta così capisco che sia poco più che una sensazione, ma il mio organismo pare davvero gradire di più il riso che la pasta.
Il mio dubbio è questo: un'assunzione quotidiana di riso implica qualche carenza dal punto di vista vitaminico-proteico? (Scusate la scarsità "tecnica" delle mie domande). Oppure questa assunzione più frequente di riso può ingenerare un qualche accumulo di sostanze non gradite all'organismo? Insomma, posso continuare a mangiare il mio abituale risotto quotidiano al posto della pastasciutta? (Ovviamente nell'ambito di una dieta variata nel corso della giornata e degli altri pasti quotidiani).
Concludo dicendo che, sin dall'adolescenza, pratico una dieta vegetariana.
Cordiali saluti.
P.S. Essendo la mia prima richiesta di consulto potrei aver sbagliato specialità medica e/o errato in qualcosa, in questo caso mi scuso preliminarmente e vi chiedo di correggermi come riterrete più opportuno.
Ho da qualche tempo progressivamente inserito in luogo dell'abituale piatto di pasta a pranzo, un'analoga quantità (un etto circa) di riso. Ne ho ricavato vari benefici digestivi e intestinali (sono scomparsi, per esempio, i pur occasionali "gonfiori" post-prandiali o una certa acidità che potevano darmi alcuni cibi); inoltre ho notato un miglioramento anche nella regolarità intestinale (che comunque non mi ha mai creato eccessivi problemi nemmeno prima, diciamo che il miglioramento è più afferibile alla "puntualità", se così posso dire).
Detta così capisco che sia poco più che una sensazione, ma il mio organismo pare davvero gradire di più il riso che la pasta.
Il mio dubbio è questo: un'assunzione quotidiana di riso implica qualche carenza dal punto di vista vitaminico-proteico? (Scusate la scarsità "tecnica" delle mie domande). Oppure questa assunzione più frequente di riso può ingenerare un qualche accumulo di sostanze non gradite all'organismo? Insomma, posso continuare a mangiare il mio abituale risotto quotidiano al posto della pastasciutta? (Ovviamente nell'ambito di una dieta variata nel corso della giornata e degli altri pasti quotidiani).
Concludo dicendo che, sin dall'adolescenza, pratico una dieta vegetariana.
Cordiali saluti.
P.S. Essendo la mia prima richiesta di consulto potrei aver sbagliato specialità medica e/o errato in qualcosa, in questo caso mi scuso preliminarmente e vi chiedo di correggermi come riterrete più opportuno.
[#1]
Ritengo non vi siano problemi nel seguire l'atteggiamento alimentare che lei prospetta.
Saluti
Saluti
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 12/06/2012.
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