Sindrome da ostruita defecazione (già operata)

Salve avevo già scritto nel settore proctologia ma giro la mia richiesta anche quì, ho 34 anni e mi sono operato a fine febbraio di quest'anno per correggere un problema di ustruita defecazione dovuta a un prolasso rettale (intervento perfettamente riuscito e con una sutura perfetta a detta del medico che mi ha operato). I miei sintomi prima dell'operazione erano senso di gonfiore, e feci che non scorrevano bene tanto che ero costretto spesso a stare in bagno ore (questa cosa mi era risparmiata in parte solo in caso di feci dure e compatte, in quel caso la situazione era migliore). Dopo l'operazione la situazione sembrava migliorare progressivamente, anche se avevo ancora un senso di gonfiore a volte e aria. Comunque al mio problema si somma anche una prostatite diagnosticata dall'urologo anni fa e che nonostante le cure più disparate non è mai guarita, nonostate ho fatto ogni sorta di esame, ecografie, analisi di sangue, urine, feci e sperma, comprese le più disparate intollerenze alimentari, tutti negativi, tranne quello dello sperma, che fatto più volte ha sempre evidenziato batteri diversi ogni volta, di conseguenza l'urologo mi ha riempito degli antibiotici adatti al batterio di turno, senza mai alcun risultato. Appunto dopo circa un mese dall'operazione ho rifatto l'esame dello sperma e mi ha ritrovato un altro batterio, che l'urologo ha interpretato come residuo ospedalieri causato forse dal catetere, e mi ha datto l'altibiotico apposito. Dopo aver preso questo antibiotico ho avuto problemi con il defecare con feci molli, grumose e appiccicose che mi hanno causato irritazione a emorroidi come credevo io (il proctologo che mi ha operato però l'aveva definita una piccola ragade), per il dolore ho preso alla farmacia del Vaticano delle pasticche chiamate Hamolind e una pomata chiamata Sulgan N. Ora però ultimamente è diventato un incubo, in pratica le feci sono come colla e non scorrono come prima dell'operazione facendomi stare ancora una volta ore in bagno e questo fatto mi causa forte irritazione a emorroidi o ragadi.
Segnalo anche che sia da analisi che da colonscopia non risultava nessun tumore o altro di anomalo. Premetto in oltre che faccio un alimentazione sana, evitando alcol, fritti, dolci in eccesso e carne rossa, e bevande a base di caffeina.
C'è qualcosa che si può fare, qualsiasi consiglio, magari per far si che le feci siano non più molli e stile colla ma solide e compatte, in modo che non mi causino dolori lancinanti a causa dell'irritazione dell'ano? io pensavo che rimuovendo il prolasso, avrei risolto il problema. Prima di quello ho girato un sacco di medici e fatto qualsiasia cura esistente per prostatite da parte dell'urologo, e colon irritabile da parte del gastroenterologo, ma nessuna ha risolto il mio problema, alla fine dopo tanti esami inutili in cui non era riscontrato nulla, compresa una colonscopia e analisi di ogni tipo (sperma, urina, sangue, feci, comprese le più disparate intollerenze alimentari), ho fatto la defecografia e si è riscontrato questo prolasso, che ho operato, credendo che risolvesse il problema, ma alla fine dopo un paio di mesi in cui ero in miglioramento e le feci uscivano bene (con miglioramenti anche a livello prostatico, con una diminuzione dei sintomi), sono ripiombato nel baratro. C'è qualcosa che si può fare, qualsiasi consiglio, magari per far si che le feci siano non più molli e stile colla ma solide e compatte, in modo che non mi causino dolori lancinanti a causa dell'irritazione dell'ano? Ora farò altre visite dal medico che mi ha operato, ma ormai ho in pratica perso le speranze, non so più dove sbattere la testa, stavo migliorando dopo l'operazione e poter finalmente avere una vita normale e ora è tornato l'incubo, questo mi sta causando anche una pesante depressione.
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29.1k 527
Gentile utente,
nel precedente consulto le sono state date giuste indicazioni e suggerimenti.
Nel chiederle se ha utilizzato i presidi consigliati le chiedo anche se ha fatto uso di Macrogol.

Saluti

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

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Utente
Utente
Avevo provato ad usare un prodotto chiamato Biofibra (che tra l'altro me l'aveva dato il gastroenterologo in una visita tempo fa), mi era stato segnato anche delle bustine chiamate Selq 250 che ha lo stesso scopo del Macrogol. Comunque il mio problema non è la stitichezza, il problema è che le feci sono molli granulose e stile colla, e non scorrono per niente bene e oltretutto escono fine. Per circa un paio di mesi dall'intervento, le feci erano compatte e corpose e mi liberavo in poco tempo, infatti ero convinto di stare finalmente guarendo pian piano, poi ho avuto questo peggioramento. Io non capisco se è stato rimosso il prolasso nella sua interezza (come ha detto il medico che mi ha operato) e senza complicazioni come è possibile che le feci non scorrano bene di nuovo. Ora ho di nuovo i sintomi che avevo prima dell'operazione e oltretutto i disturbi prostatici (stimolo continuo di urinare e alcuni doloretti a volte post rapporti sessuali nei testicoli), che nei mesi successivi all'intervento parevano in miglioramento, ora sono di nuovo tornati anch'essi come prima dell'operazione. Il medico di famiglia in attesa della visita che devo fare la prossima settimana dal proctologo che mi ha operato, mi ha segnato un antinfiammatorio apposito per il colon, il Mesavancol 1200 mg e dei fermenti lattici chiamati Xflor. In pratica è come se l'intervento l'ho fatto invano. Dopo aver fatto ogni esame ed essermi addirittura operato, non so più proprio dove sbattere la testa e ogni speranza di una vita normale che avevo nei mesi successivi all'operazione, mi è sfumata
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29.1k 527
Lei dice
<<come è possibile che le feci non scorrano bene di nuovo>>
<<In pratica è come se l'intervento l'ho fatto invano>>
<<visita che devo fare la prossima settimana dal proctologo che mi ha operato>>,

ritengo che si debba,
per motivi di maggiore obiettività e di rispetto deontologico,
aspettare le conclusioni a cui giungerà il suo proctologo,
con visita diretta e non a distanza.

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