Colonpatia-cura

Sono un ragazzo di 23 anni e da ormai quattro anni soffro di costanti e continui episodi di diarrea e dolore addominale. Tutto è iniziato, come detto, circa quattro anni fa con episodi del tutto rari ed occasionali e con periodi inizialmente di stipsi. Con il passare del tempo, poi, fino ad oggi le scariche di diarrea si sono incrementate ed ora si presentano praticamente di continuo, tanto che, negli ultimi anni, mi sono sottoposto ad ogni tipo di analisi ed accertamento: ho fatto di tutto, breath test al lattosio, glucosio, esame delle feci, calprotectina, ecografia dell'addome, epato-bilare, gastroscopia e test transglutaminasi/endomisio per scongiurare la celiachia fino alla colonscopia virtuale. Tutto negativo; i sintomi d'altra parte continuavano costantemente così il mio gastroenterologo mi ha consigliato di affrontare il personale "spauracchio" della colonscopia tradizionale per scongiurare davvero ogni altro timore (morbo di Crohn, rettocolite, etc). Con immenso timore mi sono fatto coraggio effettuando anche la colonscopia in sedazione profonda, anch'essa con esito negativo. L'endoscopista, anzi, ha diagnosticato una colonpatia aspecifica, evidenziando che la stessa sia accompagnata anche da un forte stato di ansia.
"All'ispezione della regione anale, disposti a raggiera, si osservano multipli noduli emorroidari di discrete dimensioni. All'esplorazione digitale, si apprezza tono sfinterico valido. L'esame endoscopico non ha fatto rilevare patologie degne di nota, nè di tipo cromatico, nè di tipo distrofico. Pareti estensibili all'insufflazione d'aria. Pliche inerhaustrali regolari. Nel corso dell'esame, notevole stato spastico delle haustre. CONCLUSIONI DIAGNOSTICHE: Colonpatia aspecifica.

Per trattare questa colonpatia, visti i pessimi risultati ottenuti con i vari Debridat, Duspatal etc, sto assumendo costantemente 1 compressa, a giorni alternati, di Vagilen (metronidazolo) accompagnata da 2 bustine al dì di VSL#3 per gestire al meglio la flora batterica. La mia domanda è : assumendo costantemente il metronidazolo, nel lungo periodo, esso può provocarmi danni? E' l'unico medicinale, insieme alla Rifaximina, in grado di alleviare realmente i miei sintomi e, non appena lo abbandono, essi si ripresentano in forma molto pesante. Posso stare tranquillo ed assumere, a questa dose minima, il metronidazolo così da combattere questo problema che continua altrimenti ad affliggermi da anni? Grazie per i chiarimenti!
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29.1k 527
Gentile utente,
il metronidazolo ha dimostrato proprietà cancerogene negli animali in particolari condizioni sperimentali.
Inoltre usato per lungo tempo ha potenzialità nefrotossiche ed epatotossiche.
Nell'utilizzare il farmaco per periodi più lunghi di quelli raccomandati si deve considerare il possibile beneficio rispetto al rischio della comparsa di neuropatia periferica.

Saluti

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

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Utente
Utente
La. Ringrazio moltissimo per le rapide e chiare delucidazioni e le chiedo: vista la diarrea cronica e continua che si presenta immediatamente ogni qual volta interrompo l'assunzione del metronidazolo (tale da provocare forti dolori addominali ed ovviamente infiammazione emorroidale) come devo comportarmi? Dovrei forse sostituire il metronidazolo con la rifaximina, unico farmaco alternativo in grado di alleviare tale sintomatologia??? Insomma, con tutti i rischi del caso, ma quale tra questi unici due farmaci realmente efficaci posso assumere con dose seppure minima nel lunghissimo periodo per poter vivere in maniera serena? Grazie!
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29.1k 527
Non esiste il farmaco "unico", purtroppo!

Le consiglio di utilizzare della Diosmectite per compattare le feci, oltre ad un corretto stile di vita.
Come alimentazione stia attento a:
pane integrale, mollica di pane bianco
alimenti a base di farine integrali
formaggi fermentati
salumi
lardo, pancetta, strutto e condimenti grassi in genere
uova fritte e fritture in genere
cibi a base di salse piccanti, mostarda, senape, spezie ecc.
aglio, broccoli, carciofi, cavoli, ceci, cime di rapa, cipolla, fagioli, fave, legumi, lenticchie, piselli, ravanelli, sedano
avocado, cachi, cocco, datteri, fragole, fichi, frutta secca, lamponi, mandorle, more, nocciole, noci, pinoli, pere, prugne, ribes, uva
dolciumi (freschi o secchi)

Ne parli con il suo gastroenterologo e concordi con lui eventuali ulteriori supporti terapeutici.

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