Sospetta esofagite
Gentilissimi Dottori, sono a chiedervi un parere circa la mia situazione.
Da marzo 2012 dopo mesi di forti dolori retrosternali estesi alla schiena ( tra le scapole) nodo alla gola, sensazione di costrizione toracica e bruciori al petto; mi sono rivolta alla mia dottoressa di base, la quale mi ha fatto fare degli esami di routine (sangue, tiroide, urine ecc.) dai quali è risultata una forte anemia e nulla più. Così la dottoressa ha ipotizzato che i miei disturbi fosse dovuti ad una grave esofagite e mi ha fatto iniziare una cura con ranitidina 150 mg. Dopo breve tempo ho cominciato a vedere ottimi risultati con però delle severe ricadute nelle quali la dottoressa suggeriva di raddoppiare la dose di ranitidina e assocciare l'assunzione di gaviscon e peridon. Ora a distanza 4 mesi continuo la cura, variando da 1 a 2 pastiglie al giorno, la mia domanda, dovrò continuare con questa posologia a vita? Non ci sono contronidicazioni? Vi sono altre patologie che possono dare questi fastidi? Vi ringrazio per la cortese attenzione che vorrete porgermi.
Da marzo 2012 dopo mesi di forti dolori retrosternali estesi alla schiena ( tra le scapole) nodo alla gola, sensazione di costrizione toracica e bruciori al petto; mi sono rivolta alla mia dottoressa di base, la quale mi ha fatto fare degli esami di routine (sangue, tiroide, urine ecc.) dai quali è risultata una forte anemia e nulla più. Così la dottoressa ha ipotizzato che i miei disturbi fosse dovuti ad una grave esofagite e mi ha fatto iniziare una cura con ranitidina 150 mg. Dopo breve tempo ho cominciato a vedere ottimi risultati con però delle severe ricadute nelle quali la dottoressa suggeriva di raddoppiare la dose di ranitidina e assocciare l'assunzione di gaviscon e peridon. Ora a distanza 4 mesi continuo la cura, variando da 1 a 2 pastiglie al giorno, la mia domanda, dovrò continuare con questa posologia a vita? Non ci sono contronidicazioni? Vi sono altre patologie che possono dare questi fastidi? Vi ringrazio per la cortese attenzione che vorrete porgermi.
[#1]
Gentile utente,
certamente no,
la Ranitidina è un farmaco ben tollerato e lei ne ha giovato già utilizzando la dose minima efficace = 150 mg.
anche se, a quanto leggo, saltuariamente raddoppiata.
In genere un'esofagite ben trattata regredisce in tre-quattro settimane.
Piuttosto sarebbe bene indagare, certificando l'esistenza del problema reflussorio, con una gastroscopia.
Cordialmente
certamente no,
la Ranitidina è un farmaco ben tollerato e lei ne ha giovato già utilizzando la dose minima efficace = 150 mg.
anche se, a quanto leggo, saltuariamente raddoppiata.
In genere un'esofagite ben trattata regredisce in tre-quattro settimane.
Piuttosto sarebbe bene indagare, certificando l'esistenza del problema reflussorio, con una gastroscopia.
Cordialmente
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#3]
L'esperienza dimostra che l'assunzione a lungo termine degli anti-H2 (di cui fa parte la Ranitidina) è in genere ben tollerata.
Rimarrebbe però l'incognita di "non aver dimostrato"
nè l'esofagite, nè la certa origine reflussoria del problema,
in quanto la diagnosi certa di esofagite è visiva, endoscopica.
Oltretutto stabilire un trattamento terapeutico "annuale"
in maniera "ex iuvantibus"
(= Dal giovamento della terapia si conferma il sospetto, o l'ipotesi diagnostica),
personalmente, per vari motivi, non mi trova consenziente.
Mi ritenga disponibile.
Rimarrebbe però l'incognita di "non aver dimostrato"
nè l'esofagite, nè la certa origine reflussoria del problema,
in quanto la diagnosi certa di esofagite è visiva, endoscopica.
Oltretutto stabilire un trattamento terapeutico "annuale"
in maniera "ex iuvantibus"
(= Dal giovamento della terapia si conferma il sospetto, o l'ipotesi diagnostica),
personalmente, per vari motivi, non mi trova consenziente.
Mi ritenga disponibile.
[#6]
Ex utente
Buongiorno Dottore, mi scuso anticipatamente se la disturbo ancora.
Nelle precedenti scritture mi sono dimenticata di menzionarle di un forte gonfiore sotto costato dx in alto, lo sento da sotto il seno a sotto l'ascella, peggiora nella posizione seduta. Inizia non appena mi alzo dal letto e va scemando nella giornata lasciando il posto al dolore trafittivo di cui le parlavo precedentemente.
Oggi il dolore lamentato è latente ma la sensazione di forte gonfiore non accenna a sparire ed appare molto fastidiosa anche se non dolorosa. Cosa potrebbe essere?
Può centrare il fegato?
Grazie dell'attenzione.
Saluti
Nelle precedenti scritture mi sono dimenticata di menzionarle di un forte gonfiore sotto costato dx in alto, lo sento da sotto il seno a sotto l'ascella, peggiora nella posizione seduta. Inizia non appena mi alzo dal letto e va scemando nella giornata lasciando il posto al dolore trafittivo di cui le parlavo precedentemente.
Oggi il dolore lamentato è latente ma la sensazione di forte gonfiore non accenna a sparire ed appare molto fastidiosa anche se non dolorosa. Cosa potrebbe essere?
Può centrare il fegato?
Grazie dell'attenzione.
Saluti
[#7]
Con i limiti della distanza, "a sensazione" direi di no.
Lei dice,
<<forte gonfiore sotto costato dx in alto, lo sento da sotto il seno a sotto l'ascella>>
penso che questa descrizione meriti una visita "sul campo".
Cordialmente
Lei dice,
<<forte gonfiore sotto costato dx in alto, lo sento da sotto il seno a sotto l'ascella>>
penso che questa descrizione meriti una visita "sul campo".
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.7k visite dal 26/05/2012.
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