Dieta con morbo di crohn
Salve, sono una ragazza di 28 anni e da qualche mese mi è stato diagnosticato il morbo di crohn. Il GE ha detto che la malattia per fortuna è in fase iniziale, per cui l'infiammazione è lieve. Specifico che non ho problemi di diarrea, anzi, sono sempre stata tendenzialmente stitica. Prendo 3 volte al giorno la mesalazina e la salazopirina (per dolori articolari collegati). Soffro inoltre da 7 anni di incontinenza cardiale, con esofagite di Igrado e gastrite da reflusso. Mi è stata prescitta una dieta per cui, oltre ai soliti latticini, cibi grassi, spezie, etc., non posso mangiare frutta e verdura se non centrifugate. La mia domanda è: è possibile che io debba eliminarle per sempre dalla mia dieta? non possono aversi carenze a livello nurtizionale, visto che le centrifughe non le faccio ogni giorno, portandomi via troppo tempo?In passato mangiavo molta frutta e verdura e, a parte alcuni periodi, non avevo problemi. Confrontandomi con altre persone affette da crohn ho sentito che loro fanno dieta solo nella fase attiva della malattia. Come dovrei comportarmi? grazie per i consigli forniti!
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Gentile signora,
la terapia che sta praticando mi lascia pensare che si trovi in una fase della malattia che, pur se iniziale, è piuttosto attiva. Quindi le attenzioni dietetiche che le hanno proposto sono più che giustificate. Inoltre bisogna considerare la condizione della porzione alta del tubo digerente (esofago, stomaco, duodeno) che rendono più delicato il trattamento.
Non penso che debba eliminare "per sempre" frutta e verdura dalla sua dieta, ma in questo periodo è necessario. Successivamente, su consiglio del gastroenterologo che la segue da vicino, potrà reintrodurle. Il consiglio di ricorrere alle centrifugazioni le eviterà carenze nutrizionali apprezzabili.
Cordiali saluti.
la terapia che sta praticando mi lascia pensare che si trovi in una fase della malattia che, pur se iniziale, è piuttosto attiva. Quindi le attenzioni dietetiche che le hanno proposto sono più che giustificate. Inoltre bisogna considerare la condizione della porzione alta del tubo digerente (esofago, stomaco, duodeno) che rendono più delicato il trattamento.
Non penso che debba eliminare "per sempre" frutta e verdura dalla sua dieta, ma in questo periodo è necessario. Successivamente, su consiglio del gastroenterologo che la segue da vicino, potrà reintrodurle. Il consiglio di ricorrere alle centrifugazioni le eviterà carenze nutrizionali apprezzabili.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
grazie per la cortese e rapida risposta. Mi conforta il fatto che un giorno potrò reintrodurre, anche in piccole quantità, frutta e verdura! Anche se non ho in questo periodo particolari dolori si può parlare di fase attiva? come faccio ad individuare la fase attiva? Io ho notato, nel corso degli ultimi anni, che ci sono alcuni periodi (che durano circa un mese e mezzo) in cui quasi ogni cosa mi fa male, posso mangiare solo pastina/riso in bianco. Ce ne sono altri in cui invece anche se mangio un cioccolatino non ho particolari fastidi. Grazie ancora per la disponibilità!
[#3]
Gentile signora,
la fase "attiva" della malattia è quella che ha necessità (indotta dalla clinica e dai parametri di laboratorio) di una terapia farmacologica a pieno dosaggio. Quando, nei controlli successivi, questi indici lo consentiranno, il suo gastroenterologo le proporrà una riduzione progressiva della posologia e, se confortato dai dati clinici e di laboratorio, proseguirà sino al raggiungimento dello stato di remissione. In queste condizioni ci sarà spazio per una maggiore libertà anche sul piano dietetico, ma sempre con giudizio.
Cordiali saluti.
la fase "attiva" della malattia è quella che ha necessità (indotta dalla clinica e dai parametri di laboratorio) di una terapia farmacologica a pieno dosaggio. Quando, nei controlli successivi, questi indici lo consentiranno, il suo gastroenterologo le proporrà una riduzione progressiva della posologia e, se confortato dai dati clinici e di laboratorio, proseguirà sino al raggiungimento dello stato di remissione. In queste condizioni ci sarà spazio per una maggiore libertà anche sul piano dietetico, ma sempre con giudizio.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.6k visite dal 21/02/2008.
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