Breath test al lattosio o test genetico attività lattasica?
Buongiorno, da alcuni mesi si è palesata, con una serie di sintomi addominali, la mia diverticolosi del colon. Il gastroenterologo sospetta oltretutto che si sia sviluppata una intolleranza al lattosio e mi ha consigliato un Breath Test. Il mio curante, diversamente, propone il test genetico dell'attività lattasica intestinale che consiste in un semplice prelievo di sangue. Secondo Voi quale tra i due test è più attendibile? Non vorrei, visti i costi, dover fare i due esami. Grazie anticipatamente.
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caro utente, nonostante siano indicate per la stessa cosa danno però 2 informazioni un pò diverse: il test al lattosio Breath test oltre a valutare un eventuale malassorbimento al lattosio ci dà indicazioni anche sulla intolleranza ossia i sintomi eventualmente riferiti durante il test dopo assunzione di lattosio; il test genetico ci dice solo se ha una predisposizione al malassorbimento.
spero di essere stao chiaro.
cordiali saluti
spero di essere stao chiaro.
cordiali saluti
Dott M. Di Camillo
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
dottorato di ricerca in fisiopatologia chirurgica e gastroenterologica
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Gentilissimo,
in realtà esiste un test che analizza l'assetto genetico (CC, CT, TT) nel DNA del paziente
utilizzando un semplice prelievo di sangue. Tuttavia, le informazioni che fornisce sono analoghe a quelle di un Breath Test, fra l'altro ad un costo maggiore. Infatti, il test genetico indica se il paziente farà o non farà una riduzione dell'attività lattasica, ma non dice quando avverrà. In pratica di darà informazioni su una eventuale predisposizione.
Il BT ci darà maggiori informazioni e ad un costo inferiore.
Cordialmente
in realtà esiste un test che analizza l'assetto genetico (CC, CT, TT) nel DNA del paziente
utilizzando un semplice prelievo di sangue. Tuttavia, le informazioni che fornisce sono analoghe a quelle di un Breath Test, fra l'altro ad un costo maggiore. Infatti, il test genetico indica se il paziente farà o non farà una riduzione dell'attività lattasica, ma non dice quando avverrà. In pratica di darà informazioni su una eventuale predisposizione.
Il BT ci darà maggiori informazioni e ad un costo inferiore.
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#5]
Utente
Buonasera, scusate ancora il disturbo. Il prossimo venerdì, come da voi suggerito, effettuerò il BT al lattosio. Come preparazione mi è stato detto semplicemente di non assumere antibiotici e antiacidi per la settimana precedente l'esame. E' corretta come indicazione oppure è prevista anche una dieta ovvero altre limitazioni? Purtroppo chi mi ha dato queste indicazioni al telefono non era un medico e vorrei evitare di rendere l'esame non attendibile.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#6]
caro utente, per eseguire il breath test al lattosio, deve eseguire una dieta ( il giorno prima può mangiare solo carne , pesce e uova, 100 gr di pane o pasta complessivamente)e deve evitare anche di assumere fermenti lattici. Gli antiacidi invece li può assumere ( ma non è che si sono confusi con l'urea breath test per la ricerrca dell'Helicobacter pylori?)
saluti
saluti
[#7]
Gentilissimo,
Le invio le note per eseguire il test al lattosio tratto dall'articolo presente sul,sito:
4 settimane prima del test non assumere antibiotici
4 settimane (o anche 1 o 2 secondo alcuni protocolli) prima del test non assumere lassativi o fermenti lattici e i genere prodotti che agiscono sulla consistenza delle feci. Non bisogna eseguire accertamenti (colonscopia, clisma opaco, ecc.) che richiedono la pulizia intestinale.
12 ore prima del test digiuno assoluto
Non fumare dalla sera precedente fino al termine del test
Lavarsi bene i denti la mattina dell’esame
Non bere e non magiare per tutta la durata del test
Non effettuare esercizi fisici prima e durante il test
Cordialmente
Le invio le note per eseguire il test al lattosio tratto dall'articolo presente sul,sito:
4 settimane prima del test non assumere antibiotici
4 settimane (o anche 1 o 2 secondo alcuni protocolli) prima del test non assumere lassativi o fermenti lattici e i genere prodotti che agiscono sulla consistenza delle feci. Non bisogna eseguire accertamenti (colonscopia, clisma opaco, ecc.) che richiedono la pulizia intestinale.
12 ore prima del test digiuno assoluto
Non fumare dalla sera precedente fino al termine del test
Lavarsi bene i denti la mattina dell’esame
Non bere e non magiare per tutta la durata del test
Non effettuare esercizi fisici prima e durante il test
Cordialmente
[#8]
Utente
Egregi Dottori, grazie per le informazioni. Vista la cortese disponibilità vorrei sottopormi il mio caso e quindi il motivo del BT. Ho 44 anni e nel 2007, in occasione di alcuni disturbi intestinali, ho effettuato una colonscopia, fino all'ascendente, che ha evidenziato, soprattutto a sinistra, numerosi diverticoli di diverse dimensioni (con complessivo decorso tortuoso). Negli ultimi 4 anni non ho avuto altre sintomatologie se non un alvo alterno e un paio di episodi di forti dolori e febbricola risolti con l'assunzione di ciproxin (6 gg) e Asacol 2 mesi. Alla fine di ottobre 2011 ho avuto un ulteriore episodio di dolori acuti nel basso ventre (dolori che non mi consentivano di dormire) con febbre a 37,5. Anche in questo caso ho iniziato una terapia con Levoxacin (7 gg) e Asacol . I dolori acuti e la febbe sono passati dopo 1 giorno di antibiotico ma ho continuato in questi ultimi mesi ad avvertire doloretti, fitte, spasmi (sempre nei quadranti bassi) e in particolare meteorismo accentuato la sera (ho però modificato la dieta introducendo più fibra). Su consiglio del curante-gastroenterologo ho rieseguito lo scorso Dicembre una Colonscopia limitata però al passaggio sigma-discendente per fissità (riscontrati comunque numerosi diverticoli). Sono stato quindi invitato a fare una Colon Virtuale la quale ha evidenziato la diverticolosi estesa in particolare al sigma-discendente (no stenosi, no polipi, no flemmoni, no esiti di diverticolite intestino con decorso allungato e convoluto). Alla fine di febbraio i dolori sono nuovamente stati più forti, senza febbre, e sempre su consiglio del gastroenterologo ho iniziato nuovamente la terapia di ciproxin che ha risolto dopo 2 giorni i dolori acuti. La sintomatologia di base (crampi, doloretti sempre nei quandranti inferiori in particolar modo a sinistra dove avverto una presenza costante, scariche frequenti (3-7 al dì ma con feci formate/semi formate di calibro variabile) è rimasta nonostante la costante terapia con Asacol (1.6g al dì) + rifacol (800mg al dì per 6 gg/mese) e cicli di antispastici (Debrum,Valpinax). Un antro gastroenterologo ,consultato recentemente, sostiene che i dolori addominali che avverto non siano riconducibili a diverticolite (normalità degli indici di flogosi, assenza di febbre, immagini strumentali non indicative di chiara infiammazione diverticolare) ma ad una concomitanza di colon irritabile, patologia psicosomatica e problema anatomico del colon (sigma estremamente convoluto nella sua parte distale, con almeno due curve strette e fisse che possono essere responsabili di dolore sotto distensione da gas). A questo punto ho interrotto la terapia a base di mesalazina/rifaximina ed effettuato un ciclo di 15 gg di antimeteorici e probiotici senza però alcun risultato. Mi è stato quindi prescritto il BT per una sospetta intolleranza. Sinceramente, dopo tanti consulti (3 gastroenterologi che hanno fornito diagnosi e terapie completamente diverse) ed esami sono disorientato e non vedo una soluzione al problema che mi affligge e mi condiziona quotidianamente. Secondo Voi, vista la situazione, è ipotizzabile pensare ad un intervento di resezione ovvero è necessario fare altri esami/approfondimenti? Grazie infinitamente per la disponibilità
[#9]
Caro Utente, i sintomi che lamenta possono dipendere sia dalla malattia diverticolare sia dal colon irritabile, difficile distinguerli. Eseguire inteventi chirurgici lo esluderei, così come altri accertamenti del resto non ci direbbero molto di più di quello che già sappiamo.
A mio avviso la cosa più utile è trovare una terapia efficace per lei sul controllo dei sintomi ed eventualmente ripeterla a cicli.
Cordiali saluti
A mio avviso la cosa più utile è trovare una terapia efficace per lei sul controllo dei sintomi ed eventualmente ripeterla a cicli.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 7.2k visite dal 26/04/2012.
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