Rettocele con invaginazione
Ho eseguito una colpo-entero-defecografia. L'indagine è stata eseguita previa opacizzazione del retto con bario ad elevata densità e della vagina con mdc iodato diluito.E' stato inoltre somministrato bario x os per l'opacizzazione del tenue mesenteriale.Si è dimostrata una buona distensibilità dell'ampolla rettale.La giunzione rettoanale è situata a riposo superiormente al margine inferiore delle tuberosità ischiatiche e subisce una regolare escursione durante le manovre dinamiche.Non si sono osservati fenomeni di incontinenza nel passaggio dalla posizione in decubito a quella in ortostatismo e sotto i colpi di tosse. La fase defecografica, valutata mediante tecnica digitale,ha evidenziato un normale tempo di apertura del canale anale e di svuotamento dell'ampolla rettale che risulta completo.Durante tale fase si osserva la comparsa di una invaginazione intrarettale e di un rettocele anteriore di cm 4,5. La fase defecografica dimostra inoltre una discesa della giunzione retto anale di cm. 5 rispetto al margine inferiore delle tuberosità ischiatiche come per una condizione di perineo discendente.Regolare è il calibro del canale anale.
Non ho ancora consultato il mio medico che mi aveva anticipato la necessità di una operazione.Ho saputo che ci sono diversi gradi di rettocele e più modalità di intervento. Vi sarei grata di un parere. Molti saluti e ringraziamenti
Non ho ancora consultato il mio medico che mi aveva anticipato la necessità di una operazione.Ho saputo che ci sono diversi gradi di rettocele e più modalità di intervento. Vi sarei grata di un parere. Molti saluti e ringraziamenti
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Cara Utente
La defecografia dimostra la presenza di una invaginazione intrarettale e di un rettocele anteriore di cm 4,5.Inoltre evidenzia una discesa della giunzione retto anale di cm. 5 rispetto al margine inferiore delle tuberosità ischiatiche come per una condizione di perineo discendente.Quello che è importante, oltre alla descrizione delle modificazioni dinamiche alla defecazione ,è sapere qual'è la sintomatologia che ha richiesto tale indagine.Le dico questo perchè,il quadro anatomico descritto, in assenza di una chiara sintomatologia da ostruita defecazione,proctalgia, prolasso emorroidario, dispareunia(rapporto sessuale doloroso), anche se presenta delle "alterazioni", non necessità di una correzione.Correzione chirurgica che invece si rende necessaria,anche se è documentato un completo svuotamento dell'ampolla rettale,per la presenza di disturbi che appartengono alla sindrome della ostruita defecazione e al prolasso emorroidario.
Cara utente sarebbe stato utile, per poter rispondere con maggior chiarezza,in merito alla sua domanda(Ho saputo che ci sono diversi gradi di rettocele e più modalità di intervento)conoscere la diagnosi iniziale.In presenza di una ostruita defecazione è necessario eseguire una correzione del rettocele eseguendo una STARR,cioè una resezione del retto, che per via trans anale si opera con l'ausilio di una stapler(suturatrice) circolare o semicircolare(transtar).In assenza di una ostruita defecazione e in presenza di una patologia emorroidaria, che probabilmente si associa al quadro defecografico descritto, potrebbe essere sufficiente(sempre per via transanale e con suturatrice meccanica),la rimozione del solo prolasso interno per riposizionare in sede il tessuto emorroidario e risolvere la sua sintomatologia.La necesità di un ciclo riabilitativo, del pavimento pelvico, non è da escludere a completamento della terapia chirurgica.
Saluti
La defecografia dimostra la presenza di una invaginazione intrarettale e di un rettocele anteriore di cm 4,5.Inoltre evidenzia una discesa della giunzione retto anale di cm. 5 rispetto al margine inferiore delle tuberosità ischiatiche come per una condizione di perineo discendente.Quello che è importante, oltre alla descrizione delle modificazioni dinamiche alla defecazione ,è sapere qual'è la sintomatologia che ha richiesto tale indagine.Le dico questo perchè,il quadro anatomico descritto, in assenza di una chiara sintomatologia da ostruita defecazione,proctalgia, prolasso emorroidario, dispareunia(rapporto sessuale doloroso), anche se presenta delle "alterazioni", non necessità di una correzione.Correzione chirurgica che invece si rende necessaria,anche se è documentato un completo svuotamento dell'ampolla rettale,per la presenza di disturbi che appartengono alla sindrome della ostruita defecazione e al prolasso emorroidario.
Cara utente sarebbe stato utile, per poter rispondere con maggior chiarezza,in merito alla sua domanda(Ho saputo che ci sono diversi gradi di rettocele e più modalità di intervento)conoscere la diagnosi iniziale.In presenza di una ostruita defecazione è necessario eseguire una correzione del rettocele eseguendo una STARR,cioè una resezione del retto, che per via trans anale si opera con l'ausilio di una stapler(suturatrice) circolare o semicircolare(transtar).In assenza di una ostruita defecazione e in presenza di una patologia emorroidaria, che probabilmente si associa al quadro defecografico descritto, potrebbe essere sufficiente(sempre per via transanale e con suturatrice meccanica),la rimozione del solo prolasso interno per riposizionare in sede il tessuto emorroidario e risolvere la sua sintomatologia.La necesità di un ciclo riabilitativo, del pavimento pelvico, non è da escludere a completamento della terapia chirurgica.
Saluti
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
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Ex utente
Caro dottor D'Oriano, la ringrazio anzitutto della sua cortese e sollecita risposta. I prossimi giorni andrò dal gastroenterologo con il referto della defecografia (e relativo dvd) e spero che in base agli esami e analisi (p.e. manometria) precedenti si abbia un quadro completo della mia situazione. Approfitterò ancora della sua gentilezza per informarla più esaurientemente mettendola al corrente del parere del mio medico. Con rinnovati ringraziamenti la saluto cordialmente.
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Ex utente
Gentile dottor D'Oriano, le sottopongo di nuovo il mio caso dopo un lungo silenzio. Nel frattempo ho fatto ulteriori accertamenti quali prove urodinamiche ed ecografia anorettale con sonda circolare. Sembra che per il mio rettocele e prolasso l'unica soluzione sia l'intervento cui verrò sottoposta fra un mese. Nonostante una dieta rigorosa, psillogel assunto regolarmente e tre litri d'acqua al giorno, non riesco ad evacuare se non con clisteri, dato che le supposte e i clisterini pronti non sortiscono più alcun effetto. Il chirurgo che eseguirà l'intervento in Ospedale mi ha consigliato almeno dodici sedute per la riabilitazione del pavimento pelvico che, sempre in ospedale, sto già facendo bisettimanalmente; a casa continuo i miei esercizi. Caro dottore, vorrei sapere se tutto ciò è fatto allo scopo di evitare recidive ed altresì a rendere più facile la delicata fase postoperatoria.Il medico mi ha parlato di buon esito dell'operazione nell'ottantacinque per cento dei casi, io invece aveto letto nel sessanta per cento: c'è stato qualche progresso ultimamente? Quanto al sanguinamento dopo l'operazione so che per qualche giorno permarrà: per evitare complicazioni sarà necessario stare molto riguardati? E dopo quanto tempo si potrà tornare a una vita normale? Ho una gran fifa anche se credo di essere in buone mani. Attendo fiduciosa le sua risposta; ringraziandola per la cortesia e pazienza la saluto cordialmente.
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Gentile Signora
Confermata la diagnosi di Sindrome da ostruita defecazione ,la decisione di operare una correzione del rettocele e dell'invaginazione intrarettale ,abbinata alla riabilitazione del pavimento pelvico ,rappresentano la giusta soluzione hai suoi problemi.Tale programma terapeutico aumenta notevolmente la percentuale di successo.Il decorso post operatorio sarà caratterizzato da secrezioni mucosanguinolente che si ridurranno poco a poco con la guarigione della ferita interna ,richiede, certamente ,un periodo di riposo, non necessariamete a letto ,con ritorno alla normale attività quotidiana nell'arco di dieci giorni.Già nell'immediato post operatorio la defecazione sarà meno difficoltosa.
Auguri
Confermata la diagnosi di Sindrome da ostruita defecazione ,la decisione di operare una correzione del rettocele e dell'invaginazione intrarettale ,abbinata alla riabilitazione del pavimento pelvico ,rappresentano la giusta soluzione hai suoi problemi.Tale programma terapeutico aumenta notevolmente la percentuale di successo.Il decorso post operatorio sarà caratterizzato da secrezioni mucosanguinolente che si ridurranno poco a poco con la guarigione della ferita interna ,richiede, certamente ,un periodo di riposo, non necessariamete a letto ,con ritorno alla normale attività quotidiana nell'arco di dieci giorni.Già nell'immediato post operatorio la defecazione sarà meno difficoltosa.
Auguri
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Ex utente
Gentile dottor D'Oriano, la ringrazio molto della sollecita ed esauriente risposta ai miei quesiti Con le sue spiegazioni è riuscito ad attenuare la mia ansia che via via che si avvicina il giorno dell'intervento stava diventando paranoia. Dopo l'operazione mi farò viva spero con buone notizie. Molti cordiali saluti
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Ex utente
Egregio dottor D'Oriano, approfitto ancora dela sua gentilezza per esporle la mia situazione dopo l'intervento di rettocele e prolasso rettale effettuato con esito positivo poco più di un mese fa. Dopo una degenza in ospedale di otto giorni con le terapie adeguate, una volta a casa, per 20 giorni ho assunto: lansoprazolo cp 30 mg (mattino), orudis retard cp dopo colazione, flavonil cp metà mattina metà pomeriggio, dicoflor 60 bustine 2 volte al dì, pentacol 500 una applicazione prima di dormire, 1 psillogel per 5 giorni, poi 2 bustine al dì. Il sanguinamento è sempre più scarso ma permane il dolore all'ano anche se sopportabile speciamente prima e durante l'evacuazione che avviene varie volte al giorno però non sotto forma di diarrea. Il dolore è più accentuato a sera e a letto provo un certo sollievo. Durante il giorno debbo stendermi spesso perchè mi stanco facilmente. I tenesmi rettali si sono diradati, con essi perdo un pò di sangue, ho ancora un pò di meteorismo e il ventre è gonfio. Ho già fatto due visite di controllo e tutto era regolare. Ne ho un'altra a metà luglio. Mi è stata prescritta nuovamente ginnastica per la riabilitazione del pavimento pelvico che per il gran caldo e la stanchezza non ho potuto ancora cominciare; intanto faccio esercizi a casa.Pensa anche lei che sia opportuno farla? Dimenticavo: la prima evacuazione è avvenuta in ospedale dopo assunzione di olio di vaselina. Diarrea. Una volta a casa ,pur con psillogel, 4 giorni di stipsi, di nuovo sbloccata con olio di vaselina (su consiglio medico). A qusto punto assieme alle feci fuoriusciva una sostanza oleosa verde che mi ha messo in allarme. Tranquillizzata dal chirugo: era bile il cui passaggio era stato accelerato dall'olio. Se non si sarà stancato troppo a leggere la presente e mi comunicherà le sue impressioni su questo decorso postoperatorio le sarò molto grata anche perchè soffro d'ansia e le rassicurazioni che spero di ricevere da lei mi tranquillizzeranno. So di aver approfittato troppo del suo tempo e della sua cortesia. Mi scusi tanto e grazie.
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Gentile utente
Ritengo che il suo decorso post operatorio sia nella norma, gravato solo di quel fastidio, molto comune ,che definiamo "urgenza defecatoria" dovuto alla riduzione del volume dell’ampolla rettale. Tale sintomo è solitamente transitorio.Credo che la riabilitazione ,come le avevo già scritto,sia necessaria.
Ritengo che il suo decorso post operatorio sia nella norma, gravato solo di quel fastidio, molto comune ,che definiamo "urgenza defecatoria" dovuto alla riduzione del volume dell’ampolla rettale. Tale sintomo è solitamente transitorio.Credo che la riabilitazione ,come le avevo già scritto,sia necessaria.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 19.6k visite dal 12/02/2008.
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