Colon irritabile/ragadi

Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e avevo già richiesto un consulto nel mese di ottobre 2007, in merito a dei disturbi che circa dal 2006 ho all'intestino ed al retto. In pratica, a causa di un periodo di forte stress e ansia, nel 2006 ho iniziato ad avere dei forti disturbi nel momento in cui dovevo "scaricarmi". Ogni volta, infatti, avvertivo forti dolori al retto, facevo molta fatica per riuscire a scaricarmi completamente (quasi ci fosse un intoppo) e ho iniziato anche ad avere delle perdite di sangue insieme alle feci. Tuttavia, superato quel periodo di stress, la situazione era tornata pressoché alla normalità. Però, successivamente, questi problemi si sono ripresentati. Inizialmente duravano solo qualche giorno e poi la situazione si ristabiliva, ma in seguito hanno iniziato a persistere di più. Mi sono rivolta quindi al mio medico di famiglia che, visitandomi, mi ha detto che avevo una o più ragadi nel retto e soffrivo di colon irritabile. Quindi mi ha prescritto una pomata per le ragadi. Per il primo periodo i disturbi si sono un po' attenuati, ma in seguito si sono ripresentati ed ora è da quasi un mese che continuo ad avere forti dolori nello scaricarmi (sempre come se ci fosse un intoppo, ma non sempre con perdita di sangue) ed inoltre la zona intorno al retto è perennemente arrossata/irritata e prude. Quindi, mi sono rivolta nuovamente al mio medico di famiglia, che mi ha prescritto un antispasmico (che ha anche un leggero effetto ansiolitico) ed una nuova pomata per le ragadi. Dopo breve tempo (sempre nell'arco di questo mese), però, ho deciso di fare una visita anche da uno specialista, che in pratica mi ha confermato la stessa diagnosi del mio medico di famiglia: ragadi e colon irritabile. Inoltre, mi ha prescritto (nel caso la cura con i farmaci che mi erano stati già stati prescritti non avesse avuto buon esito) un'altro tipo di antispasmico, un diverso medicinale per le ragadi e delle bustine di fibra vegetale da bere. Io per ora sto continuando a prendere i medicinali prescritti dal mio medico (oltre alle bustine di fibra prescritte dallo specialista), poichè mi erano stati prescritti poco tempo prima che andassi dallo specialista ed, inoltre, perchè prima di prendere gli altri medicinali, volevo vedere se già questi fossero stati sufficienti a risolvere il problema. Purtroppo, ormai è da più di una settimana che sto assumendo questi farmaci, ma non vedo alcun risultato, anzi mi sembra che rispetto al 2006 la situzione sia peggiorata. Infatti, mentre prima avevo dei periodi di normalità, adesso è quasi un mese che ho un continuo dolore nello scaricarmi ed il retto è costantemente arrossato e prude. Non sò veramente cosa fare adesso. Dovrei, forse, rivolgermi ad un'altro specialista? O dovrei fare degli esami? Non capisco perché, ma fin'ora né il mio medico, né lo specialista mi han prescritto di fare degli esami. Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.2k 215
Gentile signora,
la situazione che lei descrive è già sufficientemente chiara e non ha necessità di ulteriori accertamenti, per questo suppongo che non glieli abbiano prescritti.
Sostanzialmente sono d'accordo con l'impostazione della terapia locale anche se, a mio avviso, potrebbe giovarsi maggiormente dell'applicazione di ossido di zinco in polvere (o in pasta) anzichè in pomata per evitare al più possibile la persistenza di "umidità" nella zona anale. Oltre a ciò le consiglio di effettuare detersioni con sostanze non aggressive, ad esempio sapone alla calendula o, meglio, abluzioni con soluzione molto diluita di calendula TM in acqua (20 gocce per litro). In questo modo potrà favorire la cicatrizzazione delle ragadi e interrompere l'eventuale sovrapposizione batterica e/o micotica che spesso rende lunga e difficile la soluzione del problema. Inoltre l'uso di antispastici è assolutamente da limitare: l'azione sulla muscolatura dello sfintere anale è nulla e quella sulla muscolatura del retto rischia di favorire la ritenzione, causa a sua volta di peggioramento della situazione anale. L'assunzione di fibra è invece altamente raccomandabile (con molta acqua!).
In alternativa, ma solo ed esclusivamente dopo valutazione del chirurgo, l'intervento è una soluzione praticabile.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
Gentile Dottore, La ringrazio molto per la Sua risposta. Vorrei solo aggiungere alcune cose. Per quanto riguarda l'antispastico il medico e lo specialista mi hanno detto che sarebbe servito a distendere l'intestino e quindi i muscoli del retto, per riuscire così a favorire un evacuazione più semplice e con meno dolore. Però in effetti, assumendolo (anche se solo 1 volta al giorno) non ho notato nessun miglioramento della mia situazione. Per quanto riguarda, invece, il fatto che bisognerebbe evitare che persista dell'umidità nella zona anale (e quindi sarebbe meglio usare zinco in polvere), vorrei sottolineare però che ho notato che mi da molto più fastidio la secchezza di quella zona che l'"umidità". Soprattutto perchè quando non utilizzo la crema o non faccio il bidet, inizio ad avvertire subito un forte prurito, che con l'utilizzo della crema o con il lavaggio diminuisce (o comunque con qualcosa di emoliente) diminuisce. Infine, per quanto riguarda sempre la crema per ragadi che mi è stata prescritta, devo dire che faccio un po' di fatica ad utilizzarla perchè avendo il retto e la zona circostante sempre arrossata e dolorante non mi è molto semplice riuscire ad inserire correttamente l'apposita cannuccia. Quindi, forse come mi ha suggerito lei sarebbe meglio fare delle abduzioni con soluzione di calendula. E in alternativa o in concomitanza, ci sono anche altre sostanze con cui potrei fare dei risciacqui/bagni, al posto di usare la crema? Inoltre, volevo chiederle se non sarebbe utile che mi sottoponessi ad un ano-proctoscopia. Dato che navigando su internet, vedo che sembra essere un esame necessario per questo tipo di disturbi. Grazie ancora.
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