Reflusso gastroesofageo, incontinenza cardiale e dolori al torace
Gent.mi Dottori, ho 35 anni. In una EGDS effettuata nell'aprile 2009 mi è stata diagnosticata un'incontinenza cardiale non associata a lesioni esofagitiche. Da quella data ad oggi si sono alternati periodi di benessere a periodi da dimenticare: negli ultimi sei mesi, nonostante l'assunzione di Pantorc (da poco cambiato con Lansox), Peridon e Gaviscon, gli episodi di reflusso sono sempre presenti (sempre alternati a pochi periodi di benessere) e sono comparsi, negli ultimi tre mesi, dolori al torace in sede retrosternale che si irradiano alla gola, alle orecchie e alle spalle; vi segnalo comunque l’assenza di odinofagia e disfagia. Ho eseguito ECG ed RX torace risultati negativi ed ecografia addome superiore che ha evidenziato solo la presenza di due epatoangiomi di piccole dimensioni. Pochi giorni fa ho eseguito una nuova EGDS che confermava la precedente diagnosi del 2009 e che, inoltre, recitava: “E' presumibile che la sintomatologia dolorosa retrosternale sia da attribuire a uno spasmo esofageo su base discinetica, correlato all'incontinenza cardiale e al reflusso gastroesofageo. Si consiglia di assumere una compressa di Carvasin sub-linguale in occasione del dolore toracico". Ciò premesso vorrei avere un vostro parere riguardo questo quadro clinico e se suggerite la modifica della terapia per combattere il reflusso e i dolori al torace (per i quali è stato suggerito il Carvasin); inoltre gradirei un vostro parere circa la possibilità di intervenire chirurgicamente per risolvere il problema del reflusso e dei relativi dolori al torace. Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
il consiglio preliminare è quello di completare lo studio con un pH-mano-impedenziometria.
L'intervento chhirurgico va consigliato in casi estremamente selezionati e ponderati.
Cordialità
il consiglio preliminare è quello di completare lo studio con un pH-mano-impedenziometria.
L'intervento chhirurgico va consigliato in casi estremamente selezionati e ponderati.
Cordialità
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Gentilissimo,
sarebbe utile rivedere la terapia antireflusso. Ovviamente ci sarà necessità di incremenatre la dose. Per quanto concerne i disturbo discineticvo è indispensabile eseguire una pH-mano-impedenzometria esofagea. Solo con tale esame è possible avere un quadro chiaro della situazione ed impostare la corretta terapia. Non è pensabile intervenire chirurgicamente se prima non è stato eseguito tale accertamento.
Per completezza le invio il link dell'artico sul Reflusso gastroesofageo:
https://www.medicitalia.it/salute/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/44-reflusso-gastroesofageo.html
Cordialmente
sarebbe utile rivedere la terapia antireflusso. Ovviamente ci sarà necessità di incremenatre la dose. Per quanto concerne i disturbo discineticvo è indispensabile eseguire una pH-mano-impedenzometria esofagea. Solo con tale esame è possible avere un quadro chiaro della situazione ed impostare la corretta terapia. Non è pensabile intervenire chirurgicamente se prima non è stato eseguito tale accertamento.
Per completezza le invio il link dell'artico sul Reflusso gastroesofageo:
https://www.medicitalia.it/salute/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/44-reflusso-gastroesofageo.html
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.2k visite dal 06/03/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.