Ernia gastrica para esofagea e lipotimia
Buonasera, ho 68 anni, donna, alta 1,70 cm per 77 chilogrammi.
Dieci anni fa mi ricovero in ospedale per un intervento di calcoli alla colecisti. Il chirurgo, durante la visita preliminare, mi dice che ho un'ernia iatale notevole e che è meglio che mi operi anche per questa patologia. Non mi era mai stata diagnosticata prima e non avevo sintomi particolari.
L'intervento non riesce bene, nel post operatorio si aprono diverse fistole, che mi provocano una infezione importante al polmone. Finisco in terapia intensiva, mi rioperano d'urgenza dopo 3 settimane dal primo intervento perchè, capisco dopo, sto rischiando la setticemia.
Il secondo chirurgo intervenuto mi fa capire di avere molte riserve sull'operato del collega, ma mi spiega che non lo dirà mai in altra sede.
Uscita dall'ospedale, molto debilitata dai 3 mesi di degenza, mi capita di avere frequenti svenimenti, quasi sempre in concomitanza o dopo i pasti. Con il passare dei mesi il fenomeno si attenua, nel frattempo faccio varie analisi, al cuore, all'encefalo principalmente, non si trova nulla e alla fine la diagnosi è "lipotimie di origine vasovagale".
Nel frattempo gli episodi si diradano.
Sono tornati negli ultimi mesi. Sempre in concomitanza con i pasti, mi sento strana, perdo le forze e poi anche conoscenza. La maggior parte delle volte me lo sento arrivare e riesco a sdraiarmi. Dopo qualche minuto riprendo conoscenza. A differenza di dieci anni fa, adesso mi rimane per un po' un senso di spossatezza.
Di nuovo ciclo di esami. L'elettroenfalogramma non evidenza nulla di particolare; l'ecodoppler cardiaca rileva un prolasso della valvola mitrale. I raggi X alle prime vie del tubo digerente, effettuato con mezzo di contrasto segnala: "Esofago normo canalizzato con marcati fatti discinetici al terzo inferiore. Ampolla epifrenica assai ampia, con irregolarità di opacizzazione per esiti cicatriziali. Presenza di voluminosa ernia gastrica para esofagea con almeno due immagini presudo diverticolari in rapporto verosimilmente agli esiti dei tramiti fistolosi. Detta ernia è assai più voluminosa in clinostasi che in ortostasi. Stomaco conformato ad uncino allungato, con notevole accentuazione della piegatura mucosa per marcati fatti gastritici. Bulbo duodenale ben distesibile. Regolare l'ampiezza della C duodenale".
Il medico di base mi ha prescritto un gastroprotettore la mattina e una compressa di domperidone 20 minuti prima dei pasti.
Ho meno bruciore di stomaco, gli svenimenti sono meno frequenti, non ne ho da 15 giorni. Ma vi chiedo: questi farmaci sono sintomatici o anche curativi? Come si cura l'ernia iatale? Può essere messa in relazione la situazione dello stomaco con gli svenimenti? Cosa mi consigliate di fare nella mia situazione?
Scusate se ho scritto tanto, ma volevao dare un quadro il più possibile completo.
Grazie per l'attenzione.
Dieci anni fa mi ricovero in ospedale per un intervento di calcoli alla colecisti. Il chirurgo, durante la visita preliminare, mi dice che ho un'ernia iatale notevole e che è meglio che mi operi anche per questa patologia. Non mi era mai stata diagnosticata prima e non avevo sintomi particolari.
L'intervento non riesce bene, nel post operatorio si aprono diverse fistole, che mi provocano una infezione importante al polmone. Finisco in terapia intensiva, mi rioperano d'urgenza dopo 3 settimane dal primo intervento perchè, capisco dopo, sto rischiando la setticemia.
Il secondo chirurgo intervenuto mi fa capire di avere molte riserve sull'operato del collega, ma mi spiega che non lo dirà mai in altra sede.
Uscita dall'ospedale, molto debilitata dai 3 mesi di degenza, mi capita di avere frequenti svenimenti, quasi sempre in concomitanza o dopo i pasti. Con il passare dei mesi il fenomeno si attenua, nel frattempo faccio varie analisi, al cuore, all'encefalo principalmente, non si trova nulla e alla fine la diagnosi è "lipotimie di origine vasovagale".
Nel frattempo gli episodi si diradano.
Sono tornati negli ultimi mesi. Sempre in concomitanza con i pasti, mi sento strana, perdo le forze e poi anche conoscenza. La maggior parte delle volte me lo sento arrivare e riesco a sdraiarmi. Dopo qualche minuto riprendo conoscenza. A differenza di dieci anni fa, adesso mi rimane per un po' un senso di spossatezza.
Di nuovo ciclo di esami. L'elettroenfalogramma non evidenza nulla di particolare; l'ecodoppler cardiaca rileva un prolasso della valvola mitrale. I raggi X alle prime vie del tubo digerente, effettuato con mezzo di contrasto segnala: "Esofago normo canalizzato con marcati fatti discinetici al terzo inferiore. Ampolla epifrenica assai ampia, con irregolarità di opacizzazione per esiti cicatriziali. Presenza di voluminosa ernia gastrica para esofagea con almeno due immagini presudo diverticolari in rapporto verosimilmente agli esiti dei tramiti fistolosi. Detta ernia è assai più voluminosa in clinostasi che in ortostasi. Stomaco conformato ad uncino allungato, con notevole accentuazione della piegatura mucosa per marcati fatti gastritici. Bulbo duodenale ben distesibile. Regolare l'ampiezza della C duodenale".
Il medico di base mi ha prescritto un gastroprotettore la mattina e una compressa di domperidone 20 minuti prima dei pasti.
Ho meno bruciore di stomaco, gli svenimenti sono meno frequenti, non ne ho da 15 giorni. Ma vi chiedo: questi farmaci sono sintomatici o anche curativi? Come si cura l'ernia iatale? Può essere messa in relazione la situazione dello stomaco con gli svenimenti? Cosa mi consigliate di fare nella mia situazione?
Scusate se ho scritto tanto, ma volevao dare un quadro il più possibile completo.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
>> Ma vi chiedo: questi farmaci sono sintomatici o anche curativi? Come si cura l'ernia iatale? Può essere messa in relazione la situazione dello stomaco con gli svenimenti? Cosa mi consigliate di fare nella mia situazione? <<
Gentilissima, la sua è una condizione da valutare con "accertamenti in mano" e con la possibilità di una visita diretta. E' difficle mettere in relazione gli episodi di lipotimia con l'ernia intratoracica anche se non lo si può escludere a priori: l'ernia infatti potrebbe costituire una spina irritativa con riflessi vago-vagali. Per quanto concerne i farmaci questi servono a controllare gli eventuali disturbi digestivi asociati all'ernia (reflusso gastroesofageo, rallentato svuotamento gastrico, ecc.) ma non sicuramente l'ernia che si tratta di un'alterazione anatomica. Ad ogni modo, come dicevo all'inzio, solo con una approfondita valutazione gastroenterologica diretta e con eventuali studi di funzionalità (pH-mano-impedenzometria esofagea) sarà possibile dare una risposta ai suoi quesiti.
Cordiali saluti
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#3]
I farmaci di cui fa riferimento agiscono entrambi sulla motilità intestinale quindi lìuno pò valere l'altro.
Se non ha più svenimenti con la terapia in atto allora ci si può fermare qui per il momento come accertamenti.
Cordiali saluti.
Se non ha più svenimenti con la terapia in atto allora ci si può fermare qui per il momento come accertamenti.
Cordiali saluti.
[#4]
Ex utente
La ringrazio per la risposta.
Nel frattempo però è subentrato un altro sintomo piuttosto fastidioso: da circa 3 giorni avverto una forte nausea, con senso di vomito, anche se in realtà non rigetto nulla. Ho continuato a prendere il gastroprotettore e il plasil.
Non ho difficoltà a deglutire, riesco a bere qualche camomilla. Ieri sera ho anche mangiato qualche fetta biscottata.
Da stamattina la nausea si è un po' attenuata, ma la sensazione di disagio si è trasferita più in basso, nell'intestino, con un po' di dolore e la sensazione di doversi liberare, ma ciò non avviene.
Non so se si tratta di una sindrome influenzale o un'intossicazione alimentare, ma i miei familiari hanno mangiato le stesse cose che ho mangiato io e stanno bene. Secondo lei può essere l'ernia iatale a dare questi disturbi?
In questi casi come mi devo comportare? Sono un po' preoccupata che la mia qualità della vita precipiti andando avanti...
Grazie per l'attenzione
Nel frattempo però è subentrato un altro sintomo piuttosto fastidioso: da circa 3 giorni avverto una forte nausea, con senso di vomito, anche se in realtà non rigetto nulla. Ho continuato a prendere il gastroprotettore e il plasil.
Non ho difficoltà a deglutire, riesco a bere qualche camomilla. Ieri sera ho anche mangiato qualche fetta biscottata.
Da stamattina la nausea si è un po' attenuata, ma la sensazione di disagio si è trasferita più in basso, nell'intestino, con un po' di dolore e la sensazione di doversi liberare, ma ciò non avviene.
Non so se si tratta di una sindrome influenzale o un'intossicazione alimentare, ma i miei familiari hanno mangiato le stesse cose che ho mangiato io e stanno bene. Secondo lei può essere l'ernia iatale a dare questi disturbi?
In questi casi come mi devo comportare? Sono un po' preoccupata che la mia qualità della vita precipiti andando avanti...
Grazie per l'attenzione
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.7k visite dal 24/02/2012.
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