Come vanno i farmaci biologici per il crohn?

Gentili medici,
da circa 12 mesi mi è stato diagnosticato il morbo di Crohn ed attualmente seguo la terapia che mi è stata prescritta dallo Specialista del nosocomio siracusano ( l'assistenza è stata ottima e qualificata fra l'altro). La terapia è quella standard: cortisone, gastroprotettivi, ed in più fermenti lattici ed integratori di ferro a causa del malassorbimento del minerale che la malattia porta con sè.
Le domande sono due, ma ciascuna è strettamente concatenata all'altra. Innanzitutto la terapia dovrebbe portare ad una effettiva remissione della malattia oppure no? Nonostante il fatto che io la segua scrupolosamente mi capita spesso di avere fitte dolorose, febbre leggera, malessere generale,ecc. La seconda domanda è questa: è vero che è stato di recente introdotto un farmaco c.d biologico che deve essere assunto per via endovenosa una sola volta al mese e che da risultati migliori rispetto alle terapie standard? E potrebbe liberarmi dalla schiavitù di dover assumere tutti i giorni quel cocktail di farmaci che, ormai, mi fa star male solo a vederlo?
I miei migliori ringraziamenti anticipati a chi potrà fornirmi, anche solo telegraficamente, delle informazioni.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.2k 215 67
Gentile signore,
l'obbiettivo che ci si pone nella terapia della malattia di Crohn è la remissione completa. Questo risultato non è sempre rapido nel conseguimento e talvolta occorrono diversi mesi; l'andamento intermittente della malattia, poi, può rendere più difficile, ma non impossibile il raggiungimento dell'obbiettivo.
Per quel che riguarda la sua seconda domanda le terapie cosidette biologiche", introdotte da qualche anno, hanno un'indicazione ristretta ai casi che non rispondono in maniera soddisfacente alla terapia convenzionale: non sono un'altrenativa di primo livello. La valutazione di questa opportunità viene eseguita dopo un attento esame del rapporto "benefici/effetti indesiderati" da parte degli specialisti che la seguono.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
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Gentile dottor Scuotto,
mi permetta di ringraziarla moltissimo per la sua risposta.
Ne approfitto allora per porle un ulteriore quesito: il fatto che, nonostante la terapia, ci sia un costante ripetersi di disturbi, come dolori addominali, febbre ( che si verificano soprattutto la notte) significa che la terapia è sbagliata ( e dovrei quindi dirlo allo specialista che mi segue) oppure è "normale", e quindi la terapia prima o poi mi condurrà ad una remissione della malattia, più o meno soddisfacente?
La ringrazio moltissimo.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.2k 215 67
Gentile signore,
l'andamento dei sintomi e il fatto che possano ricorrere non significa che la terapia sia sbagliata, ma la patologia in questione è caratterizzata da un andamneto nel tempo irregolare ragion per cui la ricomparsa dei sintomi è possibile e va comunicata al gastroenterologo che la segue. Questi valuterà l'opportunità di variazioni di dosaggio e/o del tipo di farmaco.
Mi sento quindi di raccomandarle una comunicazione puntuale dei disturbi in maniera che si possa modulare la terapia ed ottenere il massimo beneficio.
Cordiali saluti.
[#4]
Utente
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Gentile dottor Scuotto,
la ringrazio molto per la sua gentilezza. Farò tesoro dei suoi consigli, e con l'aiuto dello specialista che mi segue cercherò di combattere al meglio questa fastidiosa malattia.
Ancora grazie!!!
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