Stitichezza bimbo
Salve. Il mio bambino da qualche mese soffre di una stitichezza molto molto ostinata. Da almeno sei mesi, le feci sono durissime, tanto da farlo anche sanguinare. Volevamo vedere se riusciva a farla da solo ed allora ho aspettato qualche giorno, ma credo che lui abbia cominciato a trattenersi e così non la faceva prima di 4-5 giorni e sempre durissima con pianti disperati. A quel punto, sentendo il pediatra naturalemnte, abbiamo cominciato a fargli i microclismi, ma era sempre molto solida e lo faceva soffrire. Successivamente il pediatra ci ha detto di dargli il Levolac, ma senza microclismi non evacua. E ancora non abbiamo risolto. Il pediatra ha detto di aspettare, ma lui si trattiene perchè è terrorizzato. Ora la fa meno solida però piange ugualmente, ho interrotto il levolac e senza microclismi non evacua. Lo vedo che prova a spingere, ma poi si trattiene. Come devo fare?
[#1]
Gentile signora,
la stipsi ostinata nel bambino, in modo ancor più evidente che nell'adulto, ha spesso degli aspetti psicologici rilevanti.
Sarebbe importante conoscere l'età del piccolo: spesso in età scolare vi possono essere dei collegamenti con l'attività scolastica, in età prescolare più di frequente delle inconsce richieste relazionali.
In ogni caso la stipsi è un sintomo e non una malattia, il trattamento che le è stato proposto finora è un trattamento sintomatico che può essere di parziale e temporanea efficacia. La ricerca della causa può essere infruttuosa, ma la risoluzione può essere agevolata stimolando il bambino con un atteggiamento di disponibilità non apprensiva, in altre parole occupandosi del problema e non pre-occupandosi di esso. Molto frequentemente l'approccio fisico (il massaggio leggero della zona addominale) favorisce l'evacuazione più perché rassicura che perché stimoli meccanicamente. Questo le permetterà di eliminare i clismi. Ovviamente non trascuro l'importanza della dieta (fibre, liquidi in abbondanza).
Ci tenga informati e cordiali saluti.
la stipsi ostinata nel bambino, in modo ancor più evidente che nell'adulto, ha spesso degli aspetti psicologici rilevanti.
Sarebbe importante conoscere l'età del piccolo: spesso in età scolare vi possono essere dei collegamenti con l'attività scolastica, in età prescolare più di frequente delle inconsce richieste relazionali.
In ogni caso la stipsi è un sintomo e non una malattia, il trattamento che le è stato proposto finora è un trattamento sintomatico che può essere di parziale e temporanea efficacia. La ricerca della causa può essere infruttuosa, ma la risoluzione può essere agevolata stimolando il bambino con un atteggiamento di disponibilità non apprensiva, in altre parole occupandosi del problema e non pre-occupandosi di esso. Molto frequentemente l'approccio fisico (il massaggio leggero della zona addominale) favorisce l'evacuazione più perché rassicura che perché stimoli meccanicamente. Questo le permetterà di eliminare i clismi. Ovviamente non trascuro l'importanza della dieta (fibre, liquidi in abbondanza).
Ci tenga informati e cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
Grazie per la tempestiva risposta.
Ecco alcune precisazioni, che forse possono essere utili:
il bimbo ha 19 mesi ed io ed il padre lavoriamo tutto il giorno e lui sta con i nonni. Consideri che io lavoro già da quando lui aveva 4 mesi.
Durante la defecazione esce della "carne" dall'ano.
Cerco di fargli sembrare il tutto un gioco, lo tranquillizzo, gli dico che è bravo durante e dopo la defecazione....Insomma, cerco di non trasmettere ansia.
Per quanto riguarda l'alimentazione, cerchiamo di fargli mangiare verdura (es. spinaci) tutti i giorni e la sera brodo di verdure con pochissima minestrina, il pomeriggio yogurt e tanta acqua da bere. Da 3 giorni gli sto dando l'enterogermina, per la flora batterica.
Ieri sera, dopo tanto tempo, sono riuscita con molta pazienza e calma a farlo defecare da solo senza clismi, nonostante le sue lacrime (non disperate come qualche mese fa). Subito dopo, però, a differenza di prima si è tranquillizzato.
Lei che ne pensa?
Grazie
Ecco alcune precisazioni, che forse possono essere utili:
il bimbo ha 19 mesi ed io ed il padre lavoriamo tutto il giorno e lui sta con i nonni. Consideri che io lavoro già da quando lui aveva 4 mesi.
Durante la defecazione esce della "carne" dall'ano.
Cerco di fargli sembrare il tutto un gioco, lo tranquillizzo, gli dico che è bravo durante e dopo la defecazione....Insomma, cerco di non trasmettere ansia.
Per quanto riguarda l'alimentazione, cerchiamo di fargli mangiare verdura (es. spinaci) tutti i giorni e la sera brodo di verdure con pochissima minestrina, il pomeriggio yogurt e tanta acqua da bere. Da 3 giorni gli sto dando l'enterogermina, per la flora batterica.
Ieri sera, dopo tanto tempo, sono riuscita con molta pazienza e calma a farlo defecare da solo senza clismi, nonostante le sue lacrime (non disperate come qualche mese fa). Subito dopo, però, a differenza di prima si è tranquillizzato.
Lei che ne pensa?
Grazie
[#3]
Gentile signora,
penso che stia percorrendo la strada giusta.
Incoraggi il bimbo nelle sue attività di gioco e gli proponga (mostrandogli come si fa) di "produrre" qualcosa di originale da mostrarle quando ritorna a casa (i disegni vanno benissimo, ma anche piccoli giochi di costruzioni).
Presti attenzione all'alimentazione senza forzature nè obblighi ma collegandolo all'esempio personale (suo, del papà, dei nonni).
Soprattutto dia spazio alle manifestazioni che comportano contatto fisico.
Sono consapevole di averle esposto nozioni di buon senso più che indicazioni medico-scientifiche, sono anche cosciente che non tutti i giorni noi adulti siamo dell'umore giusto e la stanchezza può talvolta prendere il sopravvento, ma la continuità affettiva percepita dal bambino gli garantisce equilibrio ed ha insospettabile valore di prevenzione nei confronti delle malattie.
Molti auguri.
penso che stia percorrendo la strada giusta.
Incoraggi il bimbo nelle sue attività di gioco e gli proponga (mostrandogli come si fa) di "produrre" qualcosa di originale da mostrarle quando ritorna a casa (i disegni vanno benissimo, ma anche piccoli giochi di costruzioni).
Presti attenzione all'alimentazione senza forzature nè obblighi ma collegandolo all'esempio personale (suo, del papà, dei nonni).
Soprattutto dia spazio alle manifestazioni che comportano contatto fisico.
Sono consapevole di averle esposto nozioni di buon senso più che indicazioni medico-scientifiche, sono anche cosciente che non tutti i giorni noi adulti siamo dell'umore giusto e la stanchezza può talvolta prendere il sopravvento, ma la continuità affettiva percepita dal bambino gli garantisce equilibrio ed ha insospettabile valore di prevenzione nei confronti delle malattie.
Molti auguri.
[#5]
Gentile signora,
il mio è un orientamento, ma una diagnosi è impossibile online senza visitare il paziente. Nello sfozo a mucosa può rendersi evidente e dare l'impressione di un atteggiament prolassato, ma sicuramente la visita di un gastroenterologo pediatra le potrà togliere ogni dubbio ulteriore.
Cordiali saluti.
il mio è un orientamento, ma una diagnosi è impossibile online senza visitare il paziente. Nello sfozo a mucosa può rendersi evidente e dare l'impressione di un atteggiament prolassato, ma sicuramente la visita di un gastroenterologo pediatra le potrà togliere ogni dubbio ulteriore.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.1k visite dal 31/01/2008.
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