Morsa alla bocca dello stomaco a insorgenza improvvisa
Mi è successo cinque volte in quest'ultimo mese, l'ultima pochi minuti fa. Tre di queste cinque volte mi ero sdraiato subito dopo uno spuntino (in questo caso un panino alla nutella con bicchiere di latte). Una morsa mi stringe lo stomaco e non mi lascia più respirare, è un dolore straziante e indescrivibile..mi lancia in uno stato di panico per il quale solo la paura di andare in ospedale è il motivo per cui resisto a non presentarmi al pronto soccorso...vivo 15 minuti di panico (generalmente non di più) e risolvo vomitando oppure assumendo spasmex (come adesso, per esempio). che cosa può essere? premetto che ho un calcolo alla cistifellea di 2 cm...che il gastroenterologo ha consigliato di lasciar lì dov'è.... potrebbe essere quello? la cistifellea che si contrae in malo modo provocandomi colica biliare? sono questi i sintomi? la sensazione che ho non saprei descriverla meglio di cosi: due mani che strizzano il mio stomaco come se fosse uno straccio...oppure, altro esempio: aria compressa che non può raggiungere più la bocca per uscire e quindi resta bloccata lì come se avessi un palloncino appena sotto al cuore. Mi fa male anche la schiena durante gli attacchi..ma di riflesso, sempre per quella sensazione di strizzamento/gonfiore insopportabile alla bocca dello stomaco.
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>> premetto che ho un calcolo alla cistifellea di 2 cm...che il gastroenterologo ha consigliato di lasciar lì dov'è <<
>> Mi fa male anche la schiena durante gli attacchi..ma di riflesso, sempre per quella sensazione di strizzamento/gonfiore insopportabile alla bocca dello stomaco. <<
Gentilissimo,
si sintomi sono quelli della colica biliare e la casua è il calcolo nella colecisti. Credo sia giunto il tempo di rivolgersi da un chirurgo per l'asportazione della colecisti.
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
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Utente
Caro Dottore,
grazie per la risposta. Nel frattempo l'episodio doloroso si è verificato altre due volte e sotto consiglio del mio gastroenterologo ho effettuato degli esami del sangue i cui risultati sono stati ritirati oggi. Nell'attesa di mostrarli al medico, volevo chiederle se secondo lei un valore di emoglobina nelle urine pari a 5 RBC/mcl è da considerarsi correlabile a un altro sintomo che ho spesso in inverno (da circa otto anni): sporadicamente mi sveglio durante la notte (cosa che non capita quasi mai) con l'esigenza intensa di urinare e dopo aver fatto pipì mi capita di essere assalito da brividi squassanti di freddo che non riesco più a contenere. Devo ricorrere all'accensione di stufe, coprirmi con molte coperte e comunque questo "attacco" (che trovo spaventoso) va via quando vuole, dopo una decina di minuti.
Ho letto infatti che l'emoglobina nelle urine è legata anche a episodi di ipotermia e di anemia, ma vorrei capire se è possibile una reale patologia con quei valori o se è solo una cosa che capita così, a caso.
grazie per la risposta. Nel frattempo l'episodio doloroso si è verificato altre due volte e sotto consiglio del mio gastroenterologo ho effettuato degli esami del sangue i cui risultati sono stati ritirati oggi. Nell'attesa di mostrarli al medico, volevo chiederle se secondo lei un valore di emoglobina nelle urine pari a 5 RBC/mcl è da considerarsi correlabile a un altro sintomo che ho spesso in inverno (da circa otto anni): sporadicamente mi sveglio durante la notte (cosa che non capita quasi mai) con l'esigenza intensa di urinare e dopo aver fatto pipì mi capita di essere assalito da brividi squassanti di freddo che non riesco più a contenere. Devo ricorrere all'accensione di stufe, coprirmi con molte coperte e comunque questo "attacco" (che trovo spaventoso) va via quando vuole, dopo una decina di minuti.
Ho letto infatti che l'emoglobina nelle urine è legata anche a episodi di ipotermia e di anemia, ma vorrei capire se è possibile una reale patologia con quei valori o se è solo una cosa che capita così, a caso.
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Il porblema urinario dovrebbe valutarlo con lo specialista di riferimento, resta però il problema del calcolo sintomatico della colecisti che merita di essere preso in seria considerazione.
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Utente
Lo so, infatti sta limitando notevolmente il mio modo di vivere...è da giorni che non sto mangiando più come prima, cercando di mantenermi leggero e scongiurare una crisi...solo che non ho ancora capito se queste crisi possono essere innescate dal cibo (e quindi in qualche modo "dipendono" da me) o se sono totalmente indipendenti e quindi mi verranno di nuovo.
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Utente
Perché il mio gastroenterologo continua a dire che - esami alla mano - la mia situazione non è direttamente correlabile al calcolo della colecisti. Dice che la colecisti serve e che se non c'è motivo per toglierla non si dovrebbe togliere. Siccome reputa questi attacchi non dipendenti dal calcolo mi ha sconsigliato di intervenire. Però ora dovremmo capire cos'ho...purtroppo lo sento a distanza, via mail, e non ha ancora potuto visitarmi. La mia sintomatologia secondo lei è correlabile esclusivamente al calcolo biliare? Potrebbe essere un'ernia iatale, una gastrite che raggiunge picchi dolorosi, un problema cardiaco? Certo con lo spasmex recede...quindi...boh, non so cosa pensare.
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Mi dispiace insistere, ma lei ( ma a questo punto anche il suo gastroenterologo) sta girando attorno al problema, ossia al calcolo della colecisti come problema principale dei suoi disturbi.
Chieda parere da altro gastroenterologo.
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Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 15.7k visite dal 24/01/2012.
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