Il problema riscontrato può essere addebitabile al cortisone,agli antibiotici o al connubio dovuto
Tempo fa ebbi problemi piastrinici che curai con cortisone e antibiotici.Dopo 1 mese e mezzo cominciai ad avere problemi di confusione,non riuscivo più a connettere tanto da non riconoscere più mia moglie.Sospesi le cure e la situazione dopo 2 settimane circa e vari consulti medici iniziò a normalizzarsi lentamente fino alla totale pregressione.Da allora cerco di non assumere assolutamente alcun farmaco.Ma oggi mi trovo ad affrontare un prob. urologico e devo necessariamente fare uso di antibiotici.Chiedevo se il problema riscontrato può essere addebitabile al cortisone,agli antibiotici o al connubio dovuto alla lunga assunzione...in pratica ho paura di ricadere in quel buio mentale di cui sono stato vittima per fortuna in maniera passeggera.Grazie a tutti e saluti!
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Gentile signore,
la terapia cortisonica protratta e a dosaggi elevati contempla situazioni collaterali indesiderate del tipo che lei ha descritto. Per quel che riguarda gli antibiotici, questi sono una categoria di farmaci piuttosto eterogenea e gli effetti indesiderati di una famiglia di essi non sono condivisi da altri gruppi: per eccesso di scrupolo farei presente al curante i tipo di antibiotico presente nella cura che ha praticato tempo addietro e che si accompagnava ai fenomeni psichici in modo che, se possibile, possa scegliere una categoria differente di antibiotici.
Cordiali saluti.
la terapia cortisonica protratta e a dosaggi elevati contempla situazioni collaterali indesiderate del tipo che lei ha descritto. Per quel che riguarda gli antibiotici, questi sono una categoria di farmaci piuttosto eterogenea e gli effetti indesiderati di una famiglia di essi non sono condivisi da altri gruppi: per eccesso di scrupolo farei presente al curante i tipo di antibiotico presente nella cura che ha praticato tempo addietro e che si accompagnava ai fenomeni psichici in modo che, se possibile, possa scegliere una categoria differente di antibiotici.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.3k visite dal 19/01/2008.
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