Dialisi epatica?

Vorrei notizie sulla dialisi epatica a causa di grave insufficienza a carico del fegato, ho letto del MARS, si tratta di pratiche simili? Potrei sapere se in puglia esistono centri che lo effettuano? grazie
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.4k 216
Gentile signora,
il termine "dialisi epatica" è utilizzato per due metodiche che - in analogia a quanto si fa con l'emodialisi nell'insufficienza renale - permettono il trattamento temporaneo dell'insufficienza epatica con un apparecchiatura extracorporea.
Le metodiche sono: MARS (Molecular Adsorbents Recirculating System) e Prometheus.
Le indicazioni principali consistono nel sostegno delle funzioni di detossificazione del fegato nell'insufficienza epatica cronica grave in attesa di trapianto, e nell'insufficienza acuta da farmaci o da avvelenamento o da ischemia in attesa del recupero della funzione.
L'applicazione della MARS fa parte di un programma di sperimentazione della Regione Lombardia - ospedale Sant'Anna di Como - Non sono a conoscenza della dotazione della strumentazione nella regione Puglia.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dott. Scuotto,
La ringrazio infinitamente per la risposta.
Una persona a me molto cara si trova in questi giorni in ospedale a causa di una cirrosi epatica scompensata. La paziente è itterica, al momento del ricovero il valore della bilirubina era di 33. Sottoposta a terapia farmacologica (endovena e orale), sembrava i primi giorni rispondere positivamente, la bilirubina era scesa, sia pur lentissimamente, a 27. Successivamente il valore è tornato a salire sino a 39, questo una settimana fa, a partire da questo momento è stata sottoposta a dialisi. Ma anche questo tentativo non pare stia dando i risultati sperati, dopo la prima seduta il valore della bilirubina era sceso a 23 per poi risalire nonostante le successive sedute a 36. Domani le faranno la quinta dialisi. Aggiungo per completezza che malgrado le sue condizioni la paziente non ha mai perso di lucidità.
La domanda è la seguente, lei ritiene che la mars in questo caso possa fornire qualche chance in più.
La ringrazio.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.4k 216
Gentile signora,
in linea del tutto teorica è possibile, l'attuazione pratica dipende però non soltanto dalla disponibilità in loco dell'attrezzatura, ma dall'attenta valutazione della situazione clinica per poterne stabilire l'indicazione..
Cordiali saluti.
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Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore,
La ringrazio ancora una volta per i chiarimenti da lei offerti in questa sede. Sperando di non abusare della sua disponibilità vorrei sottoporle un ultimo quesito, quello che in questo momento mi preme di più. Un paziente malato di cirrosi alcolica, per quanto mi è dato sapere, non può essere di per sé escluso dalle liste per il trapianto, purché tale soggetto dimostri e possa documentare un'astinenza dal bere di almeno sei mesi prima dell'intervento. Quello che vorrei sapere è se esistano casi particolari per i quali il medico curante possa rivedere i tempi di attesa, nel caso ad esempio di un soggetto che non abbia una vera dipendenza da alcol quanto una storia di uso sconsiderato legato a ragioni culturali e ambientali. Capisco che questo discorso possa apparire oggigiorno infondato ma le garantisco che in alcune comunità contadine specie del sud quel che manca è una reale conoscenza dei rischi legati al consumo quotidiano del vino. In breve quel che vorrei sapere è se esistano deroghe alle indicazioni generali in materia di trapianti qualora il paziente sia in fin di vita. L'aspetto sconcertante di questo caso è che la paziente in questione ha condotto, fino al momento del ricovero in seguito ad ittero, una vita socialmente normale, mai un malessere riconducibile all'abuso di alcol, mai una multa o incidente per guida in stato di ubriachezza, mai un episodio che potesse metterla in guardia rispetto al suo stato di salute. Quello in cui ha mancato è stato il sottoporsi a esami medici di routine in assenza di sintomi, esami che forse avrebbero potuto far luce sullo stato di sofferenza del suo fegato prima di giungere all'irreparabile. Sono certa che in quel caso la paziente non avrebbe certamente esitato ad adottare uno stile di vita più sano.
Sperando di non aver travisato lo spirito del servizio di consulenza da voi offerto, confido in una sua risposta.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.4k 216
Gentile signora,
nelle raccomandazioni AISF è espresso che l'indicazione per il trapianto nella cirrosi alcolica richiede una accurata valutazione dell'idoneità del ricevente per l'alta incidenza di ripresa dell'abuso alcolico dopo l'intervento; per questa ragione la maggior parte dei centri trapianto internazionali ritiene indispensabile, per l'inserimento in lista d'attesa, almeno sei mesi di documentata astinenza alcolica.
Vengono segnalati anche altri fattori che possono influenzare positivamente la prognosi (assenza di abuso di altre sostanze, assenza di conviventi con assunzione abituale di alcol...) e che possono influenzare la selezione dei candidati al trapianto.
La valutazione è effettuata, in maniera articolata, da parte degli specialisti del centro di riferimento.
Cordiali saluti.