Farmaci antireflusso in concepimento e gravidanza
Dopo recidiva da intervento di plastica antireflusso ora sono di nuovo in terapia con Nexium da 20mg e Riopan gel per 4. Ho una Ipotonia del Les tono 10 mmHG e ridotta capacità peristaltica del corpo esofageo. Ora sono in cerca di una gravidanza e il mio medico di famiglia mi ha quindi suggerito di sospendere il Nexium e di continuare con il Riopan gel. Quali farmaci si possono assumere durante il concepimento e la gravidanza per non creare malformazioni fetali? Gli IPP me li hanno sconsigliati anche altri medici dicendomi di stare tranquilla con il Riopan, ma leggendo il bugiardino non mi sento tranquillizzata... "Non ci sono sufficienti dati sull’uso di RIOPAN in gravidanza. Durante la gravidanza andrebbe utilizzato solo per un periodo limitato per evitare un sovraccarico di alluminio nel feto. Negli studi sugli animali, la somministrazione di sali di alluminio ha avuto un effetto dannoso sulla prole. Non è noto il potenziale rischio per la specie umana."
Ho provato a sospendere completamente la terapia da circa 15 giorni facendo attenzione alle norme dietetiche e comportamentali, ma ahimé non sono sufficienti. Ci sono giorni in cui mi sembra di poter sopportare tutto ed altri in cui ho forte pirosi retrosternale e non so cosa fare, mi trovo costretta ad assumere il riopan sentendomi poi in colpa per eventuali danni qualora restassi incinta. In passato avevo usato anche Gaviscon, ma con scarso beneficio. Come mi devo comportare? Quali farmaci si possono assumere? In un articolo ho letto anche che gli IPP non vanno assunti in concepimento, ma solo in gravidanza...http://www.padovafarmacie.it/faqs-45.htm.. Come mi devo comportare posso stare comunque tranquilla con il Riopan preso 4 volte al giorno (dopo i pasti e 1 h prima di andare a dormire) o lo devo limitare alle volte in cui non sopporto più la pirosi e sopportare i bruciori più lievi?
Grazie d'anticipo per i vostri consigli e chiarimenti. Carmen
Ho provato a sospendere completamente la terapia da circa 15 giorni facendo attenzione alle norme dietetiche e comportamentali, ma ahimé non sono sufficienti. Ci sono giorni in cui mi sembra di poter sopportare tutto ed altri in cui ho forte pirosi retrosternale e non so cosa fare, mi trovo costretta ad assumere il riopan sentendomi poi in colpa per eventuali danni qualora restassi incinta. In passato avevo usato anche Gaviscon, ma con scarso beneficio. Come mi devo comportare? Quali farmaci si possono assumere? In un articolo ho letto anche che gli IPP non vanno assunti in concepimento, ma solo in gravidanza...http://www.padovafarmacie.it/faqs-45.htm.. Come mi devo comportare posso stare comunque tranquilla con il Riopan preso 4 volte al giorno (dopo i pasti e 1 h prima di andare a dormire) o lo devo limitare alle volte in cui non sopporto più la pirosi e sopportare i bruciori più lievi?
Grazie d'anticipo per i vostri consigli e chiarimenti. Carmen
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Gentile signora,
l'opportunità dell'uso di farmaci in gravidanza va sempre attentamente valutata: le controindicazioni dei farmaci citati non sono assolute, ma impongono particolare attenzione nella prescrizione da parte del medico.
Per esempio, per quel che riguarda i farmaci inibitori di pompa protonica, uno studio pubblicato di recente (2010), condotto su un gran numero di neonati (più di 800.000), ha concluso che non vi è significativo aumento di rischio per il nascituro nell'assunzione di questi farmaci da parte della madre nel primo trimestre di gravidanza.
Nel caso singolo occorre, in pratica, stabilire il rapporto ottimale tra rischio e beneficio per l'assunzione del farmaco in una relazione puntuale con il medico che la segue per la durata della gravidanza. Un discorso del tutto analogo è possibile per l'uso di antiacidi, alternando prodotti a base di alluminio con quelli a base di magnesio per evitare ipotetici sovraccarichi.
Cordiali saluti.
l'opportunità dell'uso di farmaci in gravidanza va sempre attentamente valutata: le controindicazioni dei farmaci citati non sono assolute, ma impongono particolare attenzione nella prescrizione da parte del medico.
Per esempio, per quel che riguarda i farmaci inibitori di pompa protonica, uno studio pubblicato di recente (2010), condotto su un gran numero di neonati (più di 800.000), ha concluso che non vi è significativo aumento di rischio per il nascituro nell'assunzione di questi farmaci da parte della madre nel primo trimestre di gravidanza.
Nel caso singolo occorre, in pratica, stabilire il rapporto ottimale tra rischio e beneficio per l'assunzione del farmaco in una relazione puntuale con il medico che la segue per la durata della gravidanza. Un discorso del tutto analogo è possibile per l'uso di antiacidi, alternando prodotti a base di alluminio con quelli a base di magnesio per evitare ipotetici sovraccarichi.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 17k visite dal 29/12/2011.
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