Gastroenterologia pediatrica

Sono la mamma di una bambina che ha 3 mesi e 26 giorni. Ho due quesiti da porgere.
1. Ha sempre avuto molti rigurgiti, anche a getto, ma è sempre cresciuta bene. Venti giorni fa ha avuto un rigurgito con sangue e il nostro pediatra ha consigliato una gastroscopia che è stata eseguita e che non ha rilevato lesioni ma una esofagite iperemica da reflusso (mucosa iperemica a livello del terzo distale), linea z non visibile e incontinenza del cardias. Sta seguendo da 18 giorni una cura con omeprazen 10 mg al giorno, che dovrà proseguire per almeno 4 settimane. Io non vedo differenze nel comportamento di mia figlia rispetto a prima della cura, l’unica differenza é che non fa più le smorfiette che faceva prima (stringeva occhi e bocca avvicinando le manine alla bocca) e mi sembra produca meno saliva. Io ho timore di dare il medicinale ma nello stesso tempo ho paura a non darglielo. Inoltre ho sentito altre mamme che hanno avuto questa stessa esperienza e mi hanno detto che è stato dato loro o la ranitidina o il gaviscon o l’omeprazolo ma proporzionato al peso (per 6 KG, come mia figlia è stato prescritto 6 mg di omeprazolo). Che differenza c’è tra questi medicinali? A vostro parere la bambina potrà avere conseguenze per l’assunzione di omeprazen
2. Da due giorni la bambina ha la zona sotto gli occhi gonfia, non ne ho ancora parlato con il pediatra perché temevo che fosse solo un’impressione, invece oggi ne ho la certezza perché è molto gonfia. Da che cosa può essere provocato?
Grazie
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Gentile signora,
il dosaggio pediatrico dell'omeprazolo è compreso tra 0,5 e 3 mg per Kg di peso corporeo al dì. La dose assunta dalla piccola, in relazione al suo peso, rientra in questi limiti.
La scelta di questo farmaco anziché gli altri è stata probabilmente preferita dal suo medico in relaizione all'episodio emorragico.
La comparsa, tuttavia, di segni indiretti (occhi gonfi) che possano far pensare a effetti collaterali non desiderati deve essere immediatamente riferita al medico che segue la piccola in modo da poter valutare la sospensione o la sostituzione appropriata del farmaco.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.