Dolori bocca dello stomaco e retrosternali
Salve e grazie per l'ottimo servizio offerto.
Ho 32 anni e premetto che sono un tipo ansioso e sottoposto a forti stress lavorativi.
Circa un mese fa ho iniziato a soffrire di forti dolori alla bocca dello stomaco subito dopo il pasto serale; il transito del cibo mi ha provocato fitte dolorosissime.
Il medico curante alla visita (palpando la zona dolente) ha ipotizzato una gastroduodenite acuta; mi ha prescritto ricerca dell'HP tramite esame delle feci e esoprazolo 20 mg una cp al mattino (terapia fatta per circa tre settimane), più gaviscon advance dopo i pasti. L'esame per HP è risultato negativo.
Devo dire che la situazione è leggermente migliorata. Non ho mai avuto bruciori particolari, ma persiste una certa dolenzia nella zona della bocca dello stomaco (premendo sento ancora un po' dolore) e soprattutto persiste nel pomeriggio un senso di oggetto incastrato in gola, che non va né su ne giù.
L'appetito non mi è mai mancato durante questo periodo, anzi se mangio i sintomi tendono ad attenuarsi.
Nei miei panni che fareste? Proseguire la terapia o fare una gastroscopia? Con il mio curante il rapporto è ottimo ed è persona aperta e disponibile al dialogo.
Ho 32 anni e premetto che sono un tipo ansioso e sottoposto a forti stress lavorativi.
Circa un mese fa ho iniziato a soffrire di forti dolori alla bocca dello stomaco subito dopo il pasto serale; il transito del cibo mi ha provocato fitte dolorosissime.
Il medico curante alla visita (palpando la zona dolente) ha ipotizzato una gastroduodenite acuta; mi ha prescritto ricerca dell'HP tramite esame delle feci e esoprazolo 20 mg una cp al mattino (terapia fatta per circa tre settimane), più gaviscon advance dopo i pasti. L'esame per HP è risultato negativo.
Devo dire che la situazione è leggermente migliorata. Non ho mai avuto bruciori particolari, ma persiste una certa dolenzia nella zona della bocca dello stomaco (premendo sento ancora un po' dolore) e soprattutto persiste nel pomeriggio un senso di oggetto incastrato in gola, che non va né su ne giù.
L'appetito non mi è mai mancato durante questo periodo, anzi se mangio i sintomi tendono ad attenuarsi.
Nei miei panni che fareste? Proseguire la terapia o fare una gastroscopia? Con il mio curante il rapporto è ottimo ed è persona aperta e disponibile al dialogo.
[#1]
I sintomi sono compatibili con un reflusso gastroesofageo e la terapia è corretta. Il sintomo da valutare è il "persistere nel pomeriggio un senso di oggetto incastrato in gola", che merita un controllo gastroscopico.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Gentile signore,
la buona risposta alla terapia consiglia di proseguire con i farmaci per qualche altra settimana e valutare successivamente le variazioni dei sintomi. Se in questo ulteriore tempo non ci fosse remissione completa della sintomatologia sarà utile l'indagine endoscopica.
Cordiali saluti.
la buona risposta alla terapia consiglia di proseguire con i farmaci per qualche altra settimana e valutare successivamente le variazioni dei sintomi. Se in questo ulteriore tempo non ci fosse remissione completa della sintomatologia sarà utile l'indagine endoscopica.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#4]
Gentile signore,
la risposta da stress influisce in maniera consistente su gran parte della sintomatologia dell'apparato gastroenterico. Per questo motivo si consiglia talvolta di affrontare la componente ansiosa - ove presente - con un competente (psicologo o psichiatra).
Cordiali saluti.
la risposta da stress influisce in maniera consistente su gran parte della sintomatologia dell'apparato gastroenterico. Per questo motivo si consiglia talvolta di affrontare la componente ansiosa - ove presente - con un competente (psicologo o psichiatra).
Cordiali saluti.
[#7]
Gentile signore,
i farmaci IPP e le benzodiazepine sono metabolizzati dallo stesso sistema enzimatico nel fegato (citocromo P450), quindi la "competizione" tra queste molecole può determinare un ritardo di eliminazione che è più sensibile per i farmaci a emivita più breve (le benzodiazepine).
Se c'è indicazione per la contemporanea assunzione di questi farmaci, il medico ne tiene conto nella formulazione della prescrizione.
Cordiali saluti.
i farmaci IPP e le benzodiazepine sono metabolizzati dallo stesso sistema enzimatico nel fegato (citocromo P450), quindi la "competizione" tra queste molecole può determinare un ritardo di eliminazione che è più sensibile per i farmaci a emivita più breve (le benzodiazepine).
Se c'è indicazione per la contemporanea assunzione di questi farmaci, il medico ne tiene conto nella formulazione della prescrizione.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5k visite dal 30/11/2011.
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