Ernia iatale, congestione, aerofagia o...

Salve, ho un problema che ormai mi porto dietro da circa 20 anni; tutto è cominciato con fortissimi dolori allo stomaco dopo circa 1-2 ore da che avevo mangiato che poi hanno portato ad una colecistectomia per un calcolo di circa 1,8 cm. Tutto bene, salvo che 20 gg dopo l'operazione (una delle prime in laparoscopia) altra colica forse più forte della precedente: dopo 3 fiale di buscopan di cui una per flebo finalmente dopo ~ 4 ore il dolore è passato ma senza una vera diagnosi. Nel corso degli anni ho scoperto alcune cose: 1. Mi capita o quando fa molto caldo ( quest'anno è tornato) o quando fa molto freddo.
2. Quando accade ho la pancia gelata anche se sto sudando e ci sono 45 gradi.
3. ll dolore passa solo se riesco a ruttare ( mi si gonfia lo stomaco).
4. Riesco a ruttare solo se scaldo lo stomaco con un phon per circa 5/10 min.
5. Se non ho possibilità di ricorrere ad un phon il gonfiore ed il dolore aumentano e ad un certo punto non funziona più neanche il phon e devo aspettare presumibilmente la fine della digestione affinche il dolore passi.
Visto che la cosa mi capita ogni 3/4 anni e che non frequento molto i medici (probabilmente in 56 anni sono stato più spesso al pronto soccorso che dal medico di base) grazie anche ad un ottima salute, non ho ancora scoperto di cosa soffro; so di non avere reflusso gastroesofageo, di non soffrire di colite ( neanche con quei caffè assassini che capitano ogni tanto e che fanno correre colleghi e amici in bagno), di poter digerire anche i sassi e di non sapere cosa siano stipsi o diarrea.
Ho solo cominciato a capire cosa provano i neonati con le "colichette" e ve lo dice una persona con un'altissima sopportazione del dolore almeno a dar retta al mio dentista.
Concludendo che indagini/esami mi consigliate di fare per sapere cosa mi capita ogni tot anni?
Grazie per la pazienza
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
La prima cosa che mi viene da chiedere è se ha fatto una gastroscopia, esame utile in considerazione del disturbo e della sua età. Il sintomo che riferisce probabilmente è legato ad una discinesia esofago-gastrica con distensione dello stomaco (fondo) da ipertono del cardias e che si risolve proprio con l'eruttazione. Mi viene in mente una rara sindrome, definita "Iperdistensione barica dello stomaco" che (come viene riportato in letteratura) in alcuni casi veniva risolta in pronto soccorso introducendo un sondino naso-gastrico nello stomaco del paziente allo scopo di aprire il cardias (apassaggio esofago-gastrico) ed eliminare l'aria. La sindrome, come nel suo caso, si presenta in modo saltuario.
Terapia ? Procinetici per favorire lo svuotamento dello stomaco.


Cordiali saluti

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Grazie della velocissima risposta.
In effetti ho in programma una EGDS per il prossimo dicembre.
La saltuarietà del fenomeno che mi infastidisce per qualche giorno ogni 3/4 anni, gli impegni che si accavallano ed i tempi biblici della nostra sanità, alla fine mi hanno sempre portato a soprassedere, anche per dimenticanza.
Pensi che la prima volta che è capitato sono andato in pronto soccorso il sabato, su consiglio del medico dello stesso, ho fatto un'ecografia epatica il lunedì con scoperta del calcolo e, tramite una conoscenza, ricovero il mercoledi, analisi del sangue, elettrocardiogramma, spirometria, rx addominale con ingestione di due tuorli d'uovo (la cosa che mi ha dato più fastidio), colecistectomia il giovedi alle 12 ed il sabato mattina stavo a casa per pranzo... mi piacerebbe una sanità così, forse frequenterei di più i medici e indagherei di più sui miei (pochi e comuni) malanni ma sono dell'idea che un influenza o un raffreddore sia curata che non curata duri più o meno una settimana e allora preoccupiamoci solo se non passa (devo anche ammettere che non ho un'influenza da almeno 30 anni e sono stato forse 3 o 4 volte raffreddato).
Tornando in tema, nella mia ignoranza associavo più la cosa ad una specie di congestione: soffro il caldo e sudando molto proprio all'altezza del diaframma spesso d'estate e un po' meno d'inverno (in locali molto riscaldati) si crea un "effetto borraccia" (indumento umido, evaporazione e conseguente raffreddamento proprio all'altezza dello stomaco) e poi si innesca il disagio --> dolore.
Grazie di nuovo per il consiglio e complimenti per la competenza, come immaginerà in questi anni mi è capitato di parlare di questo disagio con vari medici ma l'impressione è sempre stata quella che non ascoltassero i miei sintomi dandomi solo delle risposte nel migliore dei casi scontatissime, tanto che al saluto di rito < come va?>" nei momenti di acuzie rispondevo: < bene, sto ringiovanendo! c'ho "le colichette">.
Cordiali saluti
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Tenga conto che i fattori esterni (caldo-freddo) possono influire sulla motilità intestinale e fungere da spina irritativa e, come nel suo caso, potrebbero portare a tale discinesia esofagogastrica. Il problema è che è difficile prevenire gli episodi, ma è importante almeno sapere qual'è il problema e come intervenire.

Un cordiale saluto
[#4]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Salve dottore, torno a disturbarla perchè, cogliendo un occasione al volo, ho avuto modo di eseguire ieri un egds di cui trascriivo il referto:

<<L' esofago presenta un'ernia iatale da scivolamento ed una esofagite di 2° a livello del 1/3 inferiore.
Non alterazioni di rilievo a carico dello stomaco.
Subito in sede post pilorica sul versante antero inferiore, il bulbo presenta una lesione ulcerativa profonda, del diametro max di mm 5-7 a margini rilevati e ricoperta da fibrina>>.

Come al solito il dott. ha ironizzato sulle mie presunte 'coliche' distanziate di anni..
Ora le chiedo, le risultanze possono essere la causa di queste 'coliche' o ne sono l'effetto? Non si è fatto menzione nel referto di H.P., solo perchè non presente o perchè non è stato effettuato l'esame? Che terapia consiglierebbe?

La ringrazio nuovamente per tutto il tempo che le sto rubando
[#5]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Ecco, quindi, l'importanza della gastroscopia !

Direi che la patologia riscontrata (esofagite ed ulcera duodenale) possono certamente essere responsabili della sintomatologia accusta. Si impone adesso una terapia a dose piene con IPP per almeno 60 giorni, che dovrà essere prescritta dal suo medico. L'HP, se presente, deve essere eradicato per cui dovrà chiedere al medico endoscopista se la ricerca è stata fatta o meno.


Cordiali saluti
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