Probabili emorroidi, feci "mucose" oppure a pezzi

Gentili dottori, vi chiedo aiuto in quanto da 2 3 mesi ho un problema. Riassumo brevemente l'evoluzione.

In un primo periodo, settembre-ottobre, mi capitava di andare spesso al bagno e sentire come una sensazione di non aver "terminato" tutto, di avere ancora lo stimolo di defecare. Le feci erano di color marrone chiaro e si alternavano, a volte mollissime altre volte talmente dure da quasi "soffrirne" durante l'atto.

Verso novembre, faccio caso a delle macchioline rosso vivo...oltre che evidenti resti della cena precedente quali funghi e mais ancora interi.. tornando al rosso vivo e pensando a sangue, mi preoccupo e vado a fare un esame delle feci. Esame ripetuto 3 volte, 3 volte assenza di sangue occulto, parassiti teniasi e tutto nella norma. Il problema attuale è che quando vado in bagno ho sempre una sensazione di bruciore all'interno, le feci che ne scaturiscono ultimamente sono sempre di color marrone chiaro, molliccie, e come se "schiacciate" da un lato. Solitamente la parte inziale è molto grossa mentre la parte terminale è sottilissima, dopo poco che ho "prodotto" codesta opera d'arte noto che "cadono" altri pezzettini, piccoli e staccati. non so se riesco a spiegarmi,per fare un esempio... il didò. Come se fossero 4 5 pezzi di didò, messi vicino. non esce mai una cosa "omogenea" e sempre con sofferenza. I dottori mi avevano consigliato una colonscopia, ma la cosa non mi va a genio per due motivi: il primo, un tubo che sale su per il .... non è i idea molto piacevole. il secondo, la preparazione: praticamente devo prendere brodo succhi di frutta, purghe e clisteri in quantità per 3 giorni... voglio anche accettare l'idea del tubo... visto che ho letto che si può fare sotto anestesia ma proprio l'idea di passare i 3 giorni precedenti sulla tazza a prender purghe e farmi clisteri... proprio non riesco ad accettarla.

Aggiungo a questo bel quadro generale il fatto che, sia nel maggio 2006 che nel maggio 2007, ai primi cambiamenti climatici da freddo a caldo ho avuto i miei problemi di bruciore e di prolasso emorroidario. Il medico l'ultima volta mi ha prescritto prepacort H ed un medicinale di cui non ricordo il nome ma ke se non erro serviva a "rinforzare" le vene... sempre se non ho capito una cosa per un'altra. Vorrei sapere cosa posso fare per capire cosa ho, magari evitando 1 esame invasivo come quello della colonscopia... magari se mi suggerite quale altro esame potrei fare invece che la colonscopia ve ne sarei grato..

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Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza attivo dal 2007 al 2013
Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza
Gentile Utente,
non so dove abbia preso le informazioni riguardanti la preparazione per la colonscopia... Ma le assicuro che la preparazione per la colonscopia si effettua SOLO il pomeriggio precedente l'esame e NON sono previsti clisteri, salassi o torture di qualsivoglia tipo!!!
La preparazione per la colon, almeno quella che ormai da tanti anni prescrivo io, prevede l'assunzione, il pomeriggio precedente l'esame, di due bicchieri d'acqua con dentro due bustine di Phospholax ciascuno. Un bicchiere va preso alle 16, l'altro alle 19. Subito dopo l'assunzione di ciascun bicchiere con 2 bustine di Phospholax è indispensabile bere un litro di liquidi (acqua, tea, camomilla...). E basta così. Magari una cena leggera e assoluto divieto di assumere alcunché per bocca (neanche acqua) nelle 8 ore che precedono l'esame. Non mi sembra poi un gran che. Certo, subito dopo l'assunzione del catartico avrà stimolo ad evacuare, e lo farà diverse volte fino a che l'intestino non sarà completamente pulito, ma questo è ovvio!!! Aggiungo che tale preparazione è indispensabile non solo per la colon, ma anche per eventuali altri esami che "potrebbero" sostituirla, come l'endoscopia virtuale e il clisma opaco. Nel suo caso, però, con un problema "basso", ritengo che la colonscopia sia assolutamente quella che mi può dare i risultati migliori.
Dopo questa "breve" premessa, prendiamo in esame i suoi sintomi. Tutto quello che dice mi fa pensare ad un problema di prolasso rettale, con eventuale ostruita defecazione.
Probabilmente anche una defecografia potrebbe chiarire molti dubbi, ma lo ritengo un esame "di secondo livello".
Se una accurata esplorazione e la colonscopia confermeranno questa diagnosi, sarà opportuno eseguire una prolassectomia rettale.
Resto a sua disposizione
Giovanni D. Tebala
gtebala@medicitalia.it
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Utente
Utente
gentile dottore,innanzi tutto grazie x la velocità della risposta. Le informazioni, le spiego, me le hanno consegnate in ospedale. Mi è stato dato un foglio con le istruzioni per eseguire correttamente la colonscopia: 3 giorni prima devo pranzare in bianco, 2 giorni prima, pranzo e cena a base di brodo + 4 succhi di frutta, il giorno prima phospholax mattina, pranzo, e cena, sempre obbligo di bere 2 litri d'acqua dopo ogni bustina di phospholax, in + la mattina dell'esame alle ore 7:40 sveglia, senza colazione assunzione di phospholax + clistomax (o un qualcosa di simile) e alle 9 a fare l'esame. se si aggiunge ke tutta questa preparazione culmina con l'inserimento di un tubu su per il....condotto rettale, può ben capire quanta poca voglia io abbia di fare un esame secondo me altamente invasivo.

Le chiedo pertanto, la defecografia di cui lei parla in cosa consiste e se può essere utile per capire di cosa si tratta...

ps: in cosa consiste una prolassectomia rettale?
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