Fundoplicatio e gastrite antrale?
Buongiorno, sono maschio, 37 anni, premetto di essere soggetto ansioso e ipocondriaco.
Soffro dal 2006 di GERD (demeester 41) con sintomi atipici sopra esofagei (bruciore orale), e nel 2010 sono stato operato con fundoplicatio laparoscopica.
Le biopsie hanno sempre evidenziato Gastrite cronica, prima attiva HP positiva, poi quiescente, anche se non ho mai percepito disturbi gastrici.
Dopo l'intervento, avvenuto circa un anno fa, ho avuto un netto miglioramento dei sintomi orali, mentre al contrario ho avuto 2 episodi di gastrite della durata di 45 giorni ciascuno a ottobre 2010, poi a febbraio 2011, ed un terzo in corso adesso da fine maggio.
I disturbi che avverto sono nausea e gonfiore gastrico specie al mattino prestissimo a stomaco vuoto, e fastidio gastrico che perdura tutto il giorno e tende ad attenuarsi leggermente dopo i pasti.
Ieri eseguo EGDS che recita:
follow up di fundoplicatio e plastica per ernia iatale.
N.di P. all'esofago (rare discinesie); linea Z a 39 cm dalle arcate dentarie.
Fundoplicatio in sede, normoconformata.
Cromoendoscopia e biopsie multiple differenziate.
Gatsropatia iperemica diffusa, con modesto edema antrale distale.
Biopsie multiple sec. OLGA (e ricerca H.P.).
Peristalsi presente, piloro pervio.
Duodenopatia iperemica, in assenza di lesioni in atto.
Conclusioni:
follow-up di fundoplicatio e plastiva per ernia iatale.
Gastrite antrale.
Biopsie multiple differenziate esofago-gastriche.
In attesa dei risultati delle biopsie, mi pongo una domanda in base a 2 elementi:
1. insorgenza dei disturbi tipo gastrite a seguito della fundoplicatio
2. evidenza della gastrite antrale alla sola "visione" senza biopsie (prima la gastrite la rilevavano solo con le biopsie).
Questo mi fa pensare che se da un lato l'intervento possa avere sistemato il problema del reflusso e dell'esofagite e quindi prevenire E.di barrett, dall'altro lato l'intervento toccando lo stomaco e modificandone le dinamiche, abbia peggiorato i problemi gastrici causandomi i disturbi poi verificati come gastrite antrale.
Come se l'intervento avesse spostato i problemi dall'esofago allo stomaco.
Oltretutto la gastrite è antrale, come se quella parte di stomaco dovesse magari sopperire alle modificate funzionalità del fondo dello stomaco.
Volevo chiedere se è possibile che la fundoplicatio generi questo problema, oppure se questo peggioramento della gastrite non dipende da esso.
Inoltre volevo una conferma sulla terapia con pantoprazolo 20 al mattino + motilex (una o mezza compressa 10 min prima di pranzo / cena), e sel caso debba passare a pantoprazolo 40 è meglio prenderlo tutto al mattino, o 20 al mattino e 20 alla sera.
Grazie
Soffro dal 2006 di GERD (demeester 41) con sintomi atipici sopra esofagei (bruciore orale), e nel 2010 sono stato operato con fundoplicatio laparoscopica.
Le biopsie hanno sempre evidenziato Gastrite cronica, prima attiva HP positiva, poi quiescente, anche se non ho mai percepito disturbi gastrici.
Dopo l'intervento, avvenuto circa un anno fa, ho avuto un netto miglioramento dei sintomi orali, mentre al contrario ho avuto 2 episodi di gastrite della durata di 45 giorni ciascuno a ottobre 2010, poi a febbraio 2011, ed un terzo in corso adesso da fine maggio.
I disturbi che avverto sono nausea e gonfiore gastrico specie al mattino prestissimo a stomaco vuoto, e fastidio gastrico che perdura tutto il giorno e tende ad attenuarsi leggermente dopo i pasti.
Ieri eseguo EGDS che recita:
follow up di fundoplicatio e plastica per ernia iatale.
N.di P. all'esofago (rare discinesie); linea Z a 39 cm dalle arcate dentarie.
Fundoplicatio in sede, normoconformata.
Cromoendoscopia e biopsie multiple differenziate.
Gatsropatia iperemica diffusa, con modesto edema antrale distale.
Biopsie multiple sec. OLGA (e ricerca H.P.).
Peristalsi presente, piloro pervio.
Duodenopatia iperemica, in assenza di lesioni in atto.
Conclusioni:
follow-up di fundoplicatio e plastiva per ernia iatale.
Gastrite antrale.
Biopsie multiple differenziate esofago-gastriche.
In attesa dei risultati delle biopsie, mi pongo una domanda in base a 2 elementi:
1. insorgenza dei disturbi tipo gastrite a seguito della fundoplicatio
2. evidenza della gastrite antrale alla sola "visione" senza biopsie (prima la gastrite la rilevavano solo con le biopsie).
Questo mi fa pensare che se da un lato l'intervento possa avere sistemato il problema del reflusso e dell'esofagite e quindi prevenire E.di barrett, dall'altro lato l'intervento toccando lo stomaco e modificandone le dinamiche, abbia peggiorato i problemi gastrici causandomi i disturbi poi verificati come gastrite antrale.
Come se l'intervento avesse spostato i problemi dall'esofago allo stomaco.
Oltretutto la gastrite è antrale, come se quella parte di stomaco dovesse magari sopperire alle modificate funzionalità del fondo dello stomaco.
Volevo chiedere se è possibile che la fundoplicatio generi questo problema, oppure se questo peggioramento della gastrite non dipende da esso.
Inoltre volevo una conferma sulla terapia con pantoprazolo 20 al mattino + motilex (una o mezza compressa 10 min prima di pranzo / cena), e sel caso debba passare a pantoprazolo 40 è meglio prenderlo tutto al mattino, o 20 al mattino e 20 alla sera.
Grazie
[#1]
Direi che l'intervento non ha spostato il problema dall'esofago allo stomaco e che la gastrite istologica riscontrata è un reperto nella norma. Endoscopicamente di parla di "gastrite" ( ma si dovrebbe parlare più correttamente "gastropatia") quando si nota un arrossamento della mucosa.
Va bene la terapia in atto e può decidere lei, in base alla sintomatologia, come suddividere la dose del farmaco.
Un cordiale saluto.
Va bene la terapia in atto e può decidere lei, in base alla sintomatologia, come suddividere la dose del farmaco.
Un cordiale saluto.
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Grazie mille dottore, in attesa delle biopsie, abuso della sua disponibilità per chiederle:
attualmente soffro di forte nausea e fastidio gastrico (basso) particolarmente durante la notte, con conseguenti disturbi del sonno: sono sintomi compatibili con la gastro-duodenopatia rilevata dalla egds?
poichè la terapia con pantoprazolo 20 o 40 + motilex non sembra giovarmi molto, potrei provare altri farmaci?
in passato mi erano stati prescritti anche Lansox / Pariet (20) / Mepral (10), mentre per la dispepsia oltre al Motilex mi furono prescritti Peridon 20 granulato effervescente e Levopraid.
Per ultimo il mio medico di famiglia ritiene che i miei disturbi siano causati principalmente dal mio stato di stress, ansioso e ipocondriaco (oltre che fortemente vagale), per il quale ho da poco intrapreso la psicoterapia: anche secondo lei specialista l'aspetto psico somatico può essere preponderante?
Grazie ancora
attualmente soffro di forte nausea e fastidio gastrico (basso) particolarmente durante la notte, con conseguenti disturbi del sonno: sono sintomi compatibili con la gastro-duodenopatia rilevata dalla egds?
poichè la terapia con pantoprazolo 20 o 40 + motilex non sembra giovarmi molto, potrei provare altri farmaci?
in passato mi erano stati prescritti anche Lansox / Pariet (20) / Mepral (10), mentre per la dispepsia oltre al Motilex mi furono prescritti Peridon 20 granulato effervescente e Levopraid.
Per ultimo il mio medico di famiglia ritiene che i miei disturbi siano causati principalmente dal mio stato di stress, ansioso e ipocondriaco (oltre che fortemente vagale), per il quale ho da poco intrapreso la psicoterapia: anche secondo lei specialista l'aspetto psico somatico può essere preponderante?
Grazie ancora
[#3]
Utente
esame istologico.
Dati clinici e quesitit diagnostici:
gastrite antrale. pregressa terapia eradicante per HP, follow-up di esofagite post fundoplicatio.
Campione inviato come:
1. biopsie gastrite sec. olga
2. 2 biopsie linea Z
Esame macroscopico.
1. pervengono su carta millimetrata 5 frustoli di mucosa
2. pervengono su carta millimetrata 3 frustoli di mucosa (campionato da: TSLB BP).
Esame microscopico
1. (mucosa gastrica): 5 frustoli di mucosa antro corpale che mostrano un quadro di gastrite cronica in fase di quiescenza con le seguenti caratteristiche morfologige graduate secondo lo schema di sidney (1990).
(0=nessuno/assente. 1=lieve/focale. 2=moderato. 3=severo).
- grado dell'infiammazione: 1
- attività dell'infiammazione: 0
- atrofia ghiandolare: 0
- metaplasia intestinale: presente di tipo completo.
- helicobacter pylori:0
Note: evidenti segni morfologici da reflusso duodeno-gastrico sottolineati da iperplasia diffusa dell'epitelio foveolare di superficie (OLGA system stadio I).
2. (linea Z). campione costituito da 3 frustoli di mucosa esofagea, perfettamente orientati che mostrano evidente quadro di esofagite da reflusso di grado lieve (G1), caratterizzata da iperplasia delle cellule dello strato basale (>15% spessore dell'epitelio), allungamento delle papille (>50% spessore dell'epitelio), elementi infiammatori intraepiteliali e spazi dilatati intracellulari (DIS++).
Conclusioni e diagnosi istopatologica:
1. gastrite cronica in fase di quiescenza.
2. esofagite da reflusso di grado lieve (G1).
_______________________________________________________
alla luce di quanto sopra il gastroenterologo ha ribadito l'aspetto funzionale (rallentato svuotamento gastrico) e neuro-vegetativo, che se da un lato è stato arginato dalla fundoplicatio, dall'altro lato continua a manifestarsi come reflusso duodeno-gastrico (già diagnosticato in precedenza assieme al gastro-esofageo demister 41).
Ora la mia preoccupazione riguarda la metaplasia intestinale, in quanto ho 37 anni e associo questo termine all'evoluzione verso il cancro... il gastroenterologo mi ha molto tranquillizzato in merito dicendomi che è tutt'altro rispetto ad una metaplasia tipo Barrett, in quanto nell'antro è probabile la presenza di cellule intestinali, inoltre la mataplasia è "completa" quindi non pericolosa.
Non sono comunque del tutto sereno circa questa metaplasia, vorrei avere anche un secondo parere e sapere se sono esposto ad un rischio maggiore e quantificabile di evoluzioni maligne e se questa metaplasia richiederà controlli particolari periodici.
La terapia che mi è stata data prevede:
- mepral 10 (mantenimento esofagite)
- motilex (mezza + 1 compressa)
- ranidil cialde dopo cena.
Al bisogno:
- peridon garnulato effervescente per svuotare lo stomaco dopo un pasto abbondante
- gaviscon advance o gastrogel
mi scuso per la prolissità e rimgrazio anticipatamente
Dati clinici e quesitit diagnostici:
gastrite antrale. pregressa terapia eradicante per HP, follow-up di esofagite post fundoplicatio.
Campione inviato come:
1. biopsie gastrite sec. olga
2. 2 biopsie linea Z
Esame macroscopico.
1. pervengono su carta millimetrata 5 frustoli di mucosa
2. pervengono su carta millimetrata 3 frustoli di mucosa (campionato da: TSLB BP).
Esame microscopico
1. (mucosa gastrica): 5 frustoli di mucosa antro corpale che mostrano un quadro di gastrite cronica in fase di quiescenza con le seguenti caratteristiche morfologige graduate secondo lo schema di sidney (1990).
(0=nessuno/assente. 1=lieve/focale. 2=moderato. 3=severo).
- grado dell'infiammazione: 1
- attività dell'infiammazione: 0
- atrofia ghiandolare: 0
- metaplasia intestinale: presente di tipo completo.
- helicobacter pylori:0
Note: evidenti segni morfologici da reflusso duodeno-gastrico sottolineati da iperplasia diffusa dell'epitelio foveolare di superficie (OLGA system stadio I).
2. (linea Z). campione costituito da 3 frustoli di mucosa esofagea, perfettamente orientati che mostrano evidente quadro di esofagite da reflusso di grado lieve (G1), caratterizzata da iperplasia delle cellule dello strato basale (>15% spessore dell'epitelio), allungamento delle papille (>50% spessore dell'epitelio), elementi infiammatori intraepiteliali e spazi dilatati intracellulari (DIS++).
Conclusioni e diagnosi istopatologica:
1. gastrite cronica in fase di quiescenza.
2. esofagite da reflusso di grado lieve (G1).
_______________________________________________________
alla luce di quanto sopra il gastroenterologo ha ribadito l'aspetto funzionale (rallentato svuotamento gastrico) e neuro-vegetativo, che se da un lato è stato arginato dalla fundoplicatio, dall'altro lato continua a manifestarsi come reflusso duodeno-gastrico (già diagnosticato in precedenza assieme al gastro-esofageo demister 41).
Ora la mia preoccupazione riguarda la metaplasia intestinale, in quanto ho 37 anni e associo questo termine all'evoluzione verso il cancro... il gastroenterologo mi ha molto tranquillizzato in merito dicendomi che è tutt'altro rispetto ad una metaplasia tipo Barrett, in quanto nell'antro è probabile la presenza di cellule intestinali, inoltre la mataplasia è "completa" quindi non pericolosa.
Non sono comunque del tutto sereno circa questa metaplasia, vorrei avere anche un secondo parere e sapere se sono esposto ad un rischio maggiore e quantificabile di evoluzioni maligne e se questa metaplasia richiederà controlli particolari periodici.
La terapia che mi è stata data prevede:
- mepral 10 (mantenimento esofagite)
- motilex (mezza + 1 compressa)
- ranidil cialde dopo cena.
Al bisogno:
- peridon garnulato effervescente per svuotare lo stomaco dopo un pasto abbondante
- gaviscon advance o gastrogel
mi scuso per la prolissità e rimgrazio anticipatamente
[#5]
La genesi del cancro gastrico è multi fattoriale. Ovviamente i passi istologici sono la gastrite cronica atrofica e la metaplasia intestinale. L'Helicobacter gioca il suo ruolo e va eradicato, se presente.
Per quanto concerne la metaplasia concordo con il collega. Bisogna solo valutare l'estensione: una cosa è trovare la metaplasia sparsa in antro, un'altra è trovare metaplasia diffusa a tutto lo stomaco ed accompagnata da gastrita cronica atrofica. E questo non è il suo caso. Gioca un ruolo anche la familiarià (genitori/parenti con cancro gastrico). Farei un mappatura della situazione gastrica fra qualche anno eventualmente utilizzando durante l'endoscopia la colorazione con blu di metilene che evidenzia la metaplasia.
Starei dunque tranquillo
Cordiali saluti
Per quanto concerne la metaplasia concordo con il collega. Bisogna solo valutare l'estensione: una cosa è trovare la metaplasia sparsa in antro, un'altra è trovare metaplasia diffusa a tutto lo stomaco ed accompagnata da gastrita cronica atrofica. E questo non è il suo caso. Gioca un ruolo anche la familiarià (genitori/parenti con cancro gastrico). Farei un mappatura della situazione gastrica fra qualche anno eventualmente utilizzando durante l'endoscopia la colorazione con blu di metilene che evidenzia la metaplasia.
Starei dunque tranquillo
Cordiali saluti
[#6]
Utente
dottore, anzitutto grazie!
se ho ben capito il protocollo di follow-up della funduplicatio prevede una egds a 3 / 4 anni dall'intervento (quindi tra 2 / 3 anni) e chiederò un approfondimento sulla metaplasia intestinale.
un'ultima domanda: anche se classificazione strettamente tecnica, può dirmi cosa indica "O.L.G.A. system stadio I" ?
Grazie ancora
se ho ben capito il protocollo di follow-up della funduplicatio prevede una egds a 3 / 4 anni dall'intervento (quindi tra 2 / 3 anni) e chiederò un approfondimento sulla metaplasia intestinale.
un'ultima domanda: anche se classificazione strettamente tecnica, può dirmi cosa indica "O.L.G.A. system stadio I" ?
Grazie ancora
[#7]
Utente
gentile dottore/i,
a distanza di 3 settimane dall'inizio della terapia suddetta, non ho avuto grosse remissioni dei sintomi, che sono fastidio addominale circa 10 cm sopra l'ombelico, e una nausea sottile ma fastidiosa, di durata altelenante.
Chiedo cortesemente:
1) è normale che non vi sia ancora una netta remissione dei sintomi? La terapia va forse modificata?
2) prima della fundoplicatio era già stata diagnosticata gastrite cronica, inizialmente attiva da HP (2006) poi eradicato, e reflusso duodeno-gastrico, ma non vi era gastropatia iperemica e soprattutto era ASINTOMATICA. I sintomi (fastidio, gonfiore, nausea) sono cominciati 5 mesi dopo l'intervento, con 2 episodi di circa 45 giorni ciascuno, più l'attuale che perdura ormai a circa 50 giorni.
Non riesco pertanto a togliermi dalla testa l'idea che l'intervento, arginando i problemi "superiori" all'esofago (permane comunque dall'istologico una esofagite lieve, ma i sintomi di "bocca urente" hanno avuto una netta remissione), abbia al contrario modificato la fisiologia dello stomaco, plicando il fondo e quindi alterando in qualche modo la mia peristàlsi, già piuttosto malmessa...
Questo è in qualche modo plausibile, o è pensabile che, a 15 mesi dall'intervento, il mio organismo non si sia ancora adattato alla nuova fisiologia dello stomaco... e che quindi io abbia possibilità di miglioramento?
MI scuso per la prolissità, ma dopo un intervento da cui speravo di trarre un miglioramento della mia qualità di vita, mi trovo in effetti senza più "bocca urente" ma con altri fastidiosissimi sintomi, che mi impediscono un riposo tranquillo, e mi rovinano le giornate...
grazie ancora
a distanza di 3 settimane dall'inizio della terapia suddetta, non ho avuto grosse remissioni dei sintomi, che sono fastidio addominale circa 10 cm sopra l'ombelico, e una nausea sottile ma fastidiosa, di durata altelenante.
Chiedo cortesemente:
1) è normale che non vi sia ancora una netta remissione dei sintomi? La terapia va forse modificata?
2) prima della fundoplicatio era già stata diagnosticata gastrite cronica, inizialmente attiva da HP (2006) poi eradicato, e reflusso duodeno-gastrico, ma non vi era gastropatia iperemica e soprattutto era ASINTOMATICA. I sintomi (fastidio, gonfiore, nausea) sono cominciati 5 mesi dopo l'intervento, con 2 episodi di circa 45 giorni ciascuno, più l'attuale che perdura ormai a circa 50 giorni.
Non riesco pertanto a togliermi dalla testa l'idea che l'intervento, arginando i problemi "superiori" all'esofago (permane comunque dall'istologico una esofagite lieve, ma i sintomi di "bocca urente" hanno avuto una netta remissione), abbia al contrario modificato la fisiologia dello stomaco, plicando il fondo e quindi alterando in qualche modo la mia peristàlsi, già piuttosto malmessa...
Questo è in qualche modo plausibile, o è pensabile che, a 15 mesi dall'intervento, il mio organismo non si sia ancora adattato alla nuova fisiologia dello stomaco... e che quindi io abbia possibilità di miglioramento?
MI scuso per la prolissità, ma dopo un intervento da cui speravo di trarre un miglioramento della mia qualità di vita, mi trovo in effetti senza più "bocca urente" ma con altri fastidiosissimi sintomi, che mi impediscono un riposo tranquillo, e mi rovinano le giornate...
grazie ancora
[#9]
Utente
buongiorno dottore/i,
riprendo questo consulto in quanto a distanza di qualche mese ho ancora problemi, che anzi ultimamente sono peggiorati.
Premetto che ho interpellato un altro gastroenterologo per provare ad avere un parere diverso dal prof. che mi ha sempre seguito e operato: la visita ha concluso che è ancora presente GERD nonostante la fundoplicatio (da egds), cosa che pare verificarsi nel 7% su quest'intervento (assieme a problemi aggiuntivi come episodi di disfagia per solidi), ed è presente dispepsia.
La terapia mi è stata sostanzialmente confermata con IPP + procinetici.
I miei problemi attuali sono principalmente:
- dopo i pasti, fortissima pesantezza di stomaco (blocco di cemento) accompagnato da rigonfiamento del ventre in una fascia di circa 10 cm sopra l'ombelico (pallone gonfio in pancia). Questo rigonfiamento può ridursi per poi successivamente ripresentarsi.
- Risveglio durante la notte a causa di questo gonfiore / dolore / tensione che mi costringe ad alzarmi per cercare di far scendere il peso.
- Quando questo peso e gonfiore si riducono (? svuotamento gastrico ?) il gonfiore si trasferisce nella zona dell'ombelico e appena sottostante (? duodeno ?) e in genere nella zona centrale del ventre sotto l'ombelico.
- E' presente meteorismo
- Sono presenti piccole eruttazioni di aria, piccole ma frequenti, anche a distanza di molte aore dal pasto, es. pranzo alle 13, alle 19 / 20 prima di cena sono ancora presenti queste piccole eruttazioni.
- a fine agosto, mentre ero in ferie, ho avuto uno di questi "blocchi digestivi" allo stomaco di entità maggiore, che mi ha piegato in due, con successive scariche diarroiche liquide e febbre bassa, poi risolto in un paio di giorni.
I sintomi di cui sopra, anche quelli "sub ombelicali" sono tutti riconducibili alla dispepsia?
I gas erurttati dalla bocca a distanza di svariate ore dal pasto, da dove provengono? Possono risalire dall'intestino allo stomaco e all'esofago?
Prima di tornare nuovamente dal prof. R.C. ho provato a rivolgermi al medico di base, il quale mi ha ora prescritto esame feci (sangue occulto, chimico fisico, parassiti) e esami del sangue per celiachia (iga, anti-trasglutaminasi), che farò prossimamente, poichè mi pare di avere un peggioramento della digestione quando assumo carboidrati (ma anche se ne evito l'assunzione le cose non migliorano molto...).
In questa situazione da incubo, in cui i gastroenterologi insistono sulla dispepsia con ipp+procinetici che non risolvono i problemi, stavo quasi pensando di rivolgermi ad un allergologo/nutrizionista, oppure di tentare con l'agopuntura per il problema neuro-vegetativo... o ancora tentare con un medico omeopata... insomma non so più che pesci pigliare...
premetto che, oltre alle egds, la colonscopia nel 2007 era negativa (diverticoli del sigma / emorroidi II grado), mentre nel 2006 l'ecografia dell'addome e fegato erano negative.
Secondo lei/voi, a seguito degli esami feci-celiachia, quale iter devo seguire?
Rivolgermi al prof. r.c. che mi ha operato e proporre (non certo imporre) lo studio dello svuotamento gastrico o altri esami?
mi scuso per la prolissità e ringrazio anticipatamente.
riprendo questo consulto in quanto a distanza di qualche mese ho ancora problemi, che anzi ultimamente sono peggiorati.
Premetto che ho interpellato un altro gastroenterologo per provare ad avere un parere diverso dal prof. che mi ha sempre seguito e operato: la visita ha concluso che è ancora presente GERD nonostante la fundoplicatio (da egds), cosa che pare verificarsi nel 7% su quest'intervento (assieme a problemi aggiuntivi come episodi di disfagia per solidi), ed è presente dispepsia.
La terapia mi è stata sostanzialmente confermata con IPP + procinetici.
I miei problemi attuali sono principalmente:
- dopo i pasti, fortissima pesantezza di stomaco (blocco di cemento) accompagnato da rigonfiamento del ventre in una fascia di circa 10 cm sopra l'ombelico (pallone gonfio in pancia). Questo rigonfiamento può ridursi per poi successivamente ripresentarsi.
- Risveglio durante la notte a causa di questo gonfiore / dolore / tensione che mi costringe ad alzarmi per cercare di far scendere il peso.
- Quando questo peso e gonfiore si riducono (? svuotamento gastrico ?) il gonfiore si trasferisce nella zona dell'ombelico e appena sottostante (? duodeno ?) e in genere nella zona centrale del ventre sotto l'ombelico.
- E' presente meteorismo
- Sono presenti piccole eruttazioni di aria, piccole ma frequenti, anche a distanza di molte aore dal pasto, es. pranzo alle 13, alle 19 / 20 prima di cena sono ancora presenti queste piccole eruttazioni.
- a fine agosto, mentre ero in ferie, ho avuto uno di questi "blocchi digestivi" allo stomaco di entità maggiore, che mi ha piegato in due, con successive scariche diarroiche liquide e febbre bassa, poi risolto in un paio di giorni.
I sintomi di cui sopra, anche quelli "sub ombelicali" sono tutti riconducibili alla dispepsia?
I gas erurttati dalla bocca a distanza di svariate ore dal pasto, da dove provengono? Possono risalire dall'intestino allo stomaco e all'esofago?
Prima di tornare nuovamente dal prof. R.C. ho provato a rivolgermi al medico di base, il quale mi ha ora prescritto esame feci (sangue occulto, chimico fisico, parassiti) e esami del sangue per celiachia (iga, anti-trasglutaminasi), che farò prossimamente, poichè mi pare di avere un peggioramento della digestione quando assumo carboidrati (ma anche se ne evito l'assunzione le cose non migliorano molto...).
In questa situazione da incubo, in cui i gastroenterologi insistono sulla dispepsia con ipp+procinetici che non risolvono i problemi, stavo quasi pensando di rivolgermi ad un allergologo/nutrizionista, oppure di tentare con l'agopuntura per il problema neuro-vegetativo... o ancora tentare con un medico omeopata... insomma non so più che pesci pigliare...
premetto che, oltre alle egds, la colonscopia nel 2007 era negativa (diverticoli del sigma / emorroidi II grado), mentre nel 2006 l'ecografia dell'addome e fegato erano negative.
Secondo lei/voi, a seguito degli esami feci-celiachia, quale iter devo seguire?
Rivolgermi al prof. r.c. che mi ha operato e proporre (non certo imporre) lo studio dello svuotamento gastrico o altri esami?
mi scuso per la prolissità e ringrazio anticipatamente.
[#11]
E' un problema di svuotamento gastrico ed il centro dove è stato operato (prof. R.C.) è in grado di studiare la problematica. Vanno bene gli accertamenti per celiachia, intolleranza al lattosio, helicobacter. Nel frattempo è bene far uso di procinetici (eventualmente levosulpiride) e tutti gli accorgimenti per ridurre il meteorismo (sul sito ci sono articoli di riferimento).
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 5.8k visite dal 23/06/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.