Paura di zollinger-ellison

Egr. dottore, dopo un episodio emorragico (liquido nero) con vomito, mi è stata prescritta una cura di esomeprazolo 40 mg 1 per die, che sto tuttora seguendo ( da più di 60 giorni), associato a levopraid 2 per die (preso solo per una decina di giorni). Il mio medico ritiene trattarsi di una esofagite. Posto ora, sia pur dopo 60 giorni e passa, noto delle eruttazioni, in particolare la mattina e dopo i pasti, ed un intermittente senso di bruciore e come di fuoco alla gola (con una certa difficoltà a deglutire e dolore all'inizio della cura).Inoltre feci poco formate, di colore chiaro e con cibo non digerito (o almeno mi pare cibo). In questi ultimi giorni si è presentata anche la nausea (che quando prendevo il levopraid era sparita) associata a dolori crampiformi ed intermittenti allo stomaco parte sx come per andare di corpo. Questo soprattutto il mattino, almeno fino a che non vado di corpo. Poi tendenzialmente tali manifestazioni si acquetano; ma non sempre: certe volte questa dolenzia come di aria allostomaco e la nausea (in certi momenti più forte in altri meno) mi perdurano fino a pranzo ed oltre. Sospettando si trattasse di una reazione all'ipp, l'ho sospeso per 9 giorni, notando un sintomo strano: senso di pesantezza allo stomaco con eruttazioni maggiormente gassose e dolore sternale. In ogni caso la nausea certi giorni era assente ma altri presente; ho poi ripreso da circa 10 giorni gli ipp sempre da 40 (nexium) e dopo qualche giorno ho avuto un riacutizzarsi della nausea soprattutto durante il pasto. Adesso associo levopraid e debridat; oggi è il primo giorno tranquillo... A questo aggiungo un prurito anale specialmente la notte con escoriazioni della parte di pelle superiore all'ano. Il fatto che dopo un tale periodo ancora io abbia questi sintomi mi induce a pensare di poter avere qualcosa di pesante... le lascio immaginare come monti l'ansia e conseguente stato di preoccupazione... ho fatto una egds della quale le cito il referto: ESOFAGO DI ASPETTO NORMALE FINO NEL TERZO MEDIO DOVE, AL DI SOPRA DI UN CARDIAS POCO CONTINENTE, LA MUCOSA APPARE IPEREMICA. DI ASPETTO NORMALE LA MUCOSA GASTRICA, PERISTALSI VALIDA, CONTENUTO MUCOSO CON TRACCE DI BILE. ANGULUS INDENNE. PILORO PERVIO NORMOCONFORMATO E NORMOCINETICO. MUCOSA DUODENALE IPEREMICA, NULLA ALLA SECONDA PORZIONE. NDR A CARICO DELLA MUCOSA SOTTOCARDIALE E DEL FONDO GASTRICO. BIOPSIE PER IL TEST RAPIDO ALL'UREASI (CP TEST).
DIAGNOSI: GERD, DUODENOPATIA, HP ASSENTE. TERAPIA CONSIGLIATA: CONTINUAZIONE TERAPIA CON IPP, ESOMEPRAZOLO 40 MG DIE PER ALTRE 4 SETTIMANE, QUINDI 20 MG DIE INDEFINITAMENTE.
Alla luce del suddetto referto e dei sintomi che le ho riferito, Lei cosa ritiene io possa avere? possono essere escluse patologie tipo zollinger-ellison e crohn?
Ritiene consigliabile procedere anche con una colonscopia? Dal punto di vista terapico, farebbe delle integrazioni?
Ho il terrore dello zollinger - ellison...
La prego di darmi lumi...
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.5k 218
Gentile signore,
la sintomatologia gastrointestinale e il quadro endoscopico concordano per la diagnosi espressa di malattia da reflusso gastroesofageo. A questa patologia si associa frequentemente un disturbo della motilità intestinale. Non ci sono elementi sufficienti per supporre altre patologie.
La condizione ansiosa può interferire in maniera rilevante sull'andamento della sintomatologia e ostacolare l'azione terapeutica farmacologica, le consiglio pertanto - per una corretta gestione dell'ansia - di richiedere una visita psichiatrica o una consulenza psicologica.
Cordiali saluti..

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
Utente
Gentile dottore, intanto la ringrazio per avermi risposto. Inutile dirle quanto possa confortarmi l'idea che il quadro clinico non conduce ad una ipotesi di zollinger. Farò sicuramente bene ad informarmi su un buon psicologo, per cercare di chiarire ed evntualmente gestire lo stress di questo periodo. Alla luce anche di questo le chiedo se non sia utile un controllo sierico della gastrina, tanto per fugare ogni dubbio anche incoscio in me. Lei cosa mi consiglia in merito?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.5k 218
Gentile signore,
quando non c'è una indicazione precisa - posta dal medico che visita il paziente - per un'indagine diagnostica, si corre il rischio che, nel caso di una risposta sfumata, ci si debba avventurare in indagini puù complesse, fastidiose e costose per dimostrare che la prima indagine era in sostanza nella normalità. Questo è il motivo per cui le indagini diagnostiche (eccetto quelle di sreening sulla popolazione a rishio) vanno effettuate soltanto se si pone un ragionevole orientamento diagnostico.

La gastrinemia può risultare modicamente elevata in un consistente numero di circostanze che non hanno a che vedere con il gastrinoma; quindi, anziché <<fugare ogni dubbio>>, lei correrà il rischio di amplificare di intraprendere un iter ancor più ansiogeno.
Si affidi al medico che la segue e affronti la componente ansiosa con uno specialista.
Cordiali saluti.