Estradiolo alto uomo: affaticamento fegato
Salve,
mi sono rivolto ad uno specialista in andrologia e endocrinologia a seguito di un calo di libido che lamentavo da qualche tempo. A seguito di alcuni esami del sangue e di una ecografia di controllo ai testicoli (ho subito da giovane un intervento di criptorchite ad un testicolo), si è iniziato a chiarire il quadro clinico: i valori del testosterone, del testosterone libero, del DEHA, della prolattina e del SHBG erano nella norma. L'unica eccezione era rappresentata dall'estradiolo il cui valore superava di diverse unità quello massimo riportato sul referto (si attesta intorno a 120 pg/ml quando il valore massimo era intorno a 40). L'ecografia non ha evidenziato nessun fattore preoccupante. Lo specialista mi ha detto di non allarmarmi e di cercare la causa probabilmente in un possibile affaticamento del fegato, nel quale viene metabolizzato l'estradiolo in eccesso.
Ho raccontato a lui che da circa un anno e mezzo ho seguito una dieta (non casuale ma data da un dietologo) con cui ho perso il peso in eccesso (circa 24 chili) arrivando a pesare ora 85 kg. Non ho fatto uso di farmaci (se non di uno spray a base di cortisone per la rinite allergica agli acari di cui soffro), non consumo alcolici, non fumo e faccio molta attività sportiva cardiovascolare tra cui running e fitness (non consumo integratori di alcun tipo). La dieta era delle più tradizionali basata su consumo di frutta e verdura di stagione, un consumo di carboidrati moderato, pochi cibi grassi (che per altro già da prima non consumavo in eccesso); ho consumato certamente più carni bianche che potrebbero essere state una delle cause di questi valori alterati. Attualmente mi sento in ottima salute anche se questo problema mi ha un po' colto di sorpresa. Ho ripetuto esami di controllo dei valori del fegato soffrendo da sempre della sindrome di Gilbert: come sempre ho valori regolari per GOT e GPT mentre la bilirubina indiretta e diretta sono fuori norma per circa il doppio del valore massimo indicato sul referto. Lo specialista non ha ritenuto necessario prescrivermi farmaci per limitare la presenza dell'estradiolo alto ritenendo la situazione comunque non compromettente per la mia sessualità e anche per non appesantire più del dovuto il fegato.
Che linee guida alimentari devo seguire per aiutare il mio fegato? E sopratutto devo aspettarmi scenari preoccupanti per la mia salute epatica? La sindrome di Gilbert può in qualche modo aver rallentato l'attività del mio fegato? O la dieta stessa può aver portato ad una qualche carenza di nutrienti? A parte quanto elencato non ho sintomi particolari da poter elencare. Grazie mille.
mi sono rivolto ad uno specialista in andrologia e endocrinologia a seguito di un calo di libido che lamentavo da qualche tempo. A seguito di alcuni esami del sangue e di una ecografia di controllo ai testicoli (ho subito da giovane un intervento di criptorchite ad un testicolo), si è iniziato a chiarire il quadro clinico: i valori del testosterone, del testosterone libero, del DEHA, della prolattina e del SHBG erano nella norma. L'unica eccezione era rappresentata dall'estradiolo il cui valore superava di diverse unità quello massimo riportato sul referto (si attesta intorno a 120 pg/ml quando il valore massimo era intorno a 40). L'ecografia non ha evidenziato nessun fattore preoccupante. Lo specialista mi ha detto di non allarmarmi e di cercare la causa probabilmente in un possibile affaticamento del fegato, nel quale viene metabolizzato l'estradiolo in eccesso.
Ho raccontato a lui che da circa un anno e mezzo ho seguito una dieta (non casuale ma data da un dietologo) con cui ho perso il peso in eccesso (circa 24 chili) arrivando a pesare ora 85 kg. Non ho fatto uso di farmaci (se non di uno spray a base di cortisone per la rinite allergica agli acari di cui soffro), non consumo alcolici, non fumo e faccio molta attività sportiva cardiovascolare tra cui running e fitness (non consumo integratori di alcun tipo). La dieta era delle più tradizionali basata su consumo di frutta e verdura di stagione, un consumo di carboidrati moderato, pochi cibi grassi (che per altro già da prima non consumavo in eccesso); ho consumato certamente più carni bianche che potrebbero essere state una delle cause di questi valori alterati. Attualmente mi sento in ottima salute anche se questo problema mi ha un po' colto di sorpresa. Ho ripetuto esami di controllo dei valori del fegato soffrendo da sempre della sindrome di Gilbert: come sempre ho valori regolari per GOT e GPT mentre la bilirubina indiretta e diretta sono fuori norma per circa il doppio del valore massimo indicato sul referto. Lo specialista non ha ritenuto necessario prescrivermi farmaci per limitare la presenza dell'estradiolo alto ritenendo la situazione comunque non compromettente per la mia sessualità e anche per non appesantire più del dovuto il fegato.
Che linee guida alimentari devo seguire per aiutare il mio fegato? E sopratutto devo aspettarmi scenari preoccupanti per la mia salute epatica? La sindrome di Gilbert può in qualche modo aver rallentato l'attività del mio fegato? O la dieta stessa può aver portato ad una qualche carenza di nutrienti? A parte quanto elencato non ho sintomi particolari da poter elencare. Grazie mille.
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Gentile Utente, se i valori che riguardano il funzionamento del fegato sono nella norma, ritengo improbabile che la causa dei valori di estradiolo siano da imputare ad una patologia epatica. Il Gilbert non compromette la funzione epatica. Faccia comunque anche una ecografia epatica per eventuale steatosi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Roberto Mangiarotti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 25.7k visite dal 08/05/2011.
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