Ernia iatale
Salve vorrei una informazione,ho l'ernia iatale sono andata da un gastroenterologo e mi ha detto di usare compresse esopral da 40 mg a vita,i primi 40 giorni due volte al giorno visto che ultimamente sto stando male e dopo a vista una volta al giorno.io chiedo se questo farmaco è molto forte e se può provocare dei problemi al fegato visto il troppo utilizzo.
[#1]
Gentile signora,
l'ernia iatale non ha bisogno di terapia medica, ma è un fattore predisponente al reflusso esofageo; suppongo che la terapia sia stata proposta per l'esofagite da reflusso e che questa diagnosi sia stata effettuata a seguito di una endoscopia.
La terapia prolungata con esomeprazolo è ben tollerata e può esser sostenuta per lungo tempo.
Cordiali saluti.
l'ernia iatale non ha bisogno di terapia medica, ma è un fattore predisponente al reflusso esofageo; suppongo che la terapia sia stata proposta per l'esofagite da reflusso e che questa diagnosi sia stata effettuata a seguito di una endoscopia.
La terapia prolungata con esomeprazolo è ben tollerata e può esser sostenuta per lungo tempo.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#4]
Gentile signora,
in medicina le terapie "a vita" sono quasi soltanto quelle sostitutive: cioè se l'organismo non è in grado di produrre una molecola.
Per l'esofagite da reflusso (e altre patologie simili) si parla di terapia a lungo periodo. In tale circostanza è prevedibile che vi saranno delle modificazioni che andranno opportunamente valutate.
Considerando la sua giovane età e l'evoluzione della ricerca medica e farmacologica, è molto probabile che nel volgere di alcuni anni le sarà proposta un'altra terapia. Dunque le consiglio, per attenuare la sua preoccupazione, di procedere per gradi: al momento assumerà l'esomeprazolo - come prescritto - per il tempo opportuno. Successivamente, se alla sospensione della terapia dovesse ripresentare sintomi, dovrà ripetere una endoscopia per valutare le condizioni e considerare alternative terapeutiche.
Cordiali saluti.
in medicina le terapie "a vita" sono quasi soltanto quelle sostitutive: cioè se l'organismo non è in grado di produrre una molecola.
Per l'esofagite da reflusso (e altre patologie simili) si parla di terapia a lungo periodo. In tale circostanza è prevedibile che vi saranno delle modificazioni che andranno opportunamente valutate.
Considerando la sua giovane età e l'evoluzione della ricerca medica e farmacologica, è molto probabile che nel volgere di alcuni anni le sarà proposta un'altra terapia. Dunque le consiglio, per attenuare la sua preoccupazione, di procedere per gradi: al momento assumerà l'esomeprazolo - come prescritto - per il tempo opportuno. Successivamente, se alla sospensione della terapia dovesse ripresentare sintomi, dovrà ripetere una endoscopia per valutare le condizioni e considerare alternative terapeutiche.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 05/05/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.