Ernia da scivolamento in giovane

Gentili dottori,
Sono uno studente di medicina a Siena e ho 22 anni. Vi contatto per porvi all'attenzione alcuni dubbi su un'ernia iatale appena diagnosticatami, sperando nella vostra magnanimità, che mostrate contribuendo a questo sito e sperando in un consulto che possa essere estremamente costruttivo per l'utenza futura.

Ho effettuato la gastroscopia dopo un periodo di nausea e sensazione nell'arco della giornata, e non correlato assolutamente alla deglutizione (quindi non disfagia) di bolo in gola. E' difficile capiere se una faringite sia legata ad un reflusso o alla respirazione orale che ho data un'ipertrofia dei turbinati cronica , per la quale dovrò operarmi. Ma nel contempo non manifesto pirosi e dolore toracico. DA NOTARE CHE PRECEDENTEMENTE A QUESTO EPISODIO NON HO MAI SOFFERTO di discomfort , nausea o una sindrome dispeptica in generale.
Effettuo la gastro e il referto indica ernia iatale da scivolamento senza esofagite. La cura è:
Mepral (2 settimane mattina e sera) (8 settimane solo la sera)
Motilex 4 settimane (mezza dosa prima dei 2 pasti )
Gaviscon al bisogno.
Le fatidiche domande:
1)Mi chiedevo se una volta finita la terapia , se dovessi continuare solo il Gaviscon al bisogno e se , dovessi accusare dispepsia come ho manifestato nelle ultime 4 settimane, fare altri cicli di Mepral e Motilex
Ricordo che sono solo 4 settimane che accuso la sintomatologia mentre il resto della mia vita sono stato asintomatico (è chiaro che non so da quanto tempo ho l'ernia)

2)Quali saranno i tempi del follow up, ovvero dovrò fare e con che cadenze altre gastroscopie?
3)Anche se ora non è complicata da esofagite, in un futuro dovrò temere questa complicanza e una possibile evoluzione in Barrett?
4)
Mi è stato detto che in un futuro potrò passare al maalox o instaurare cicli di Mepral a seconda delle mie esigenze, ma ciò è secondario ai sintomi oppure un uso continuativo dovrà essere conseguente a tamponare l'acidità per diminuire possibili complicanze a lungo termine? E il Gaviscon in tutto questo?
5)
Sono giustificato a non pensare a possibili complicanze a lungo termine?
6)E se si, perchè?
7)
uest'ultime non potrebbero essere favorite da una smodata alimentazione sebbene in periodi possa essere asintomatico e sia stato tale fino ad'ora?
Auguro una buona a tutti e vi ringrazio per il vostro contributo.
Distinti saluti
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Rispondo ai quesiti:


1)Mi chiedevo se una volta finita la terapia , se dovessi continuare solo il Gaviscon al bisogno e se , dovessi accusare dispepsia come ho manifestato nelle ultime 4 settimane, fare altri cicli di Mepral e Motilex
Ricordo che sono solo 4 settimane che accuso la sintomatologia mentre il resto della mia vita sono stato asintomatico (è chiaro che non so da quanto tempo ho l'ernia.

R: FINITA LA TERAPIA, e se il disturbo è cessato, non c'è necessità di riprendere gli inibitori della secrezione gastrica.

2)Quali saranno i tempi del follow up, ovvero dovrò fare e con che cadenze altre gastroscopie?

R: NO ! Non è affatto necessario fare ulteriori gastroscopie di controllo. In letteratura non si dimostra alcun beneficio dai controlli endoscopici. Si deciderà in futuro se compariranno sintomi non più controllati dalla terapia medica.


3)Anche se ora non è complicata da esofagite, in un futuro dovrò temere questa complicanza e una possibile evoluzione in Barrett?

R: NO ! Anche in questo caso non c'è evidenza il letteratura che un'ernia iatale non associata inizialmente a lesioni da reflusso possa in futuro sviluppare complicanze. Ovviamente bisogna curare eventuali sintomi da reflusso.

4) Mi è stato detto che in un futuro potrò passare al maalox o instaurare cicli di Mepral a seconda delle mie esigenze, ma ciò è secondario ai sintomi oppure un uso continuativo dovrà essere conseguente a tamponare l'acidità per diminuire possibili complicanze a lungo termine? E il Gaviscon in tutto questo?

La terapia si prescrive solo se ricompaiono i sintomi da reflusso. Si inizia con gli antiacidi per passare agli IPP se i sintomi persistono. La terapia può essere discontinua (2 settimane) o continua (a lungo termine), ma sempre per il controllo dei sintomi. E' chiaro che se ho un reflusso e non lo tratto potrei avere in futuro delle complicanze.

5) Sono giustificato a non pensare a possibili complicanze a lungo termine?
6)E se si, perchè?

No vedo per quale motivo deve pensare alle complicanze. RIBADISCO: lei ha un'ernia iatale senza lesioni da reflusso. Ed ancora non è certo che i suoi sintomi siano realmente legati al reflusso.

7) Quest'ultime non potrebbero essere favorite da una smodata alimentazione sebbene in periodi possa essere asintomatico e sia stato tale fino ad'ora?

E' sempre consigliabile un'alimentazione corretta (legga il mio articolo MinForma "Il Reflusso gastro esofageo ..a tavola" > https://www.medicitalia.it/minforma/scienza-dell-alimentazione/787-il-reflusso-gastro-esofageo-a-tavola.html < . Non è stato comunque dimostrato che l'alimentazione abbia influenza sulla storia naturale della malattia da reflusso.


IN SINTESI. E' ancora da valutare (attendiamo la conclusione del ciclo di terapia) che i suoi disturbi siano realmente legati da un reflusso. Qualora lo fossero, non vedo motivi di preoccupazione per il futuro in termini di complicanze (i dati della letteratura sono dalla sua parte!). La terapia dell'eventuale reflusso potrebbe consistere, per il futuro, al ripristino di una corretta alimentazione, all'eventuale uso di soli antiacidi o all'impiego di IPP in modo discontinuo o contiuativo.

Ne suo caso sono ottimista e credo che una corretta alimentazione, associata eventualmente a degli anti acidi, possa essere sufficiente a controllare il reflusso (sempre che si tratti di reflusso !).

Alla fine il suo "bolo in gola" potrebbe essere solo una questione di ansia e stress legati allo studio.

Allora abbiamo fatto un bel discorso utile all'utenza che realmente .... soffre di reflusso gastro esofageo.


Tranquillo ed Auguri.

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
Utente
Utente
Dott. Cosentino sono davvero entusiasta della sua completissima risposta e spero che il chiarire tutti questi punti sia davvero di beneficio a chi avra' diagnosi simili.
Che dire: allora aspettiamo la fine della terapia per il follow-up. Prometto che appena potrò mi sdebiterò del debito contratto verso la società con i consulti iscrivendomi anch'io a medicitalia.
Che Dio vi benedica.
Con affetto.
[#3]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Sono contento della sua soddisfazione.

Si tenga in contatto ed auguri per il suo percorso in Medicina.

Fare il medico è una bella cosa. Ricordarsi sempre:

- essere bravi profesionisti
- massima attenzione e rispetto per il paziente
- donare agli altri il proprio sapere


A presto.
[#4]
Utente
Utente
P.s: davvero l'ultima curiosità più da studente precisino che da utente: ma l'evidenza in letteratura che un'ernia iatale senza lesioni da reflusso abbia un decorso benigno è empirica e quindi idiopatica oppure si conoscono i meccanismi protettivi o le circostanze favorevoli che inducono un decorso favorevole?
Infine (anche questa è solo una curiosità ) si può avere reflusso (oppure l'è capitato nella sua esperienza di verificare questa condizione) l
lamentando esclusivamente sensazione di bolo in gola e nausea senza pirosi e dolore toracico?
Ansioso di sapere le auguro di cuore una buona giornata e arrivederci al follow-up.
Con estremo affetto
Distinti saluti
[#5]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Ci sono lavoro osservazionali (fino a 20 anni) che dimostrano la scarsissima incidenza di evoluzione di un reflusso non erosivo verso un reflusso erosivo, se adeguatamente trattato.

Ci può essere una sintomatologia da reflusso (sintomi extra esofagei)con il solo interessamento laringeo (bolo)senza lesioni o risentimenti esofagei.

Come le ho detto, non è ancora certo che il suo disturbo sia legato ad un reflusso.

Saluti

[#6]
Utente
Utente
Dottore , comunque , un dubbio che permane a me a molti riguarda la possibilità di praticare sport incui si esercita una forte pressione addominale (bodybuilding-soevamento pesi) in chi è affetto da ernia iatale. Più che altro testi e rete non delucidano a pieno la possibilità di peggiorare l'eventuale reflusso e di peggiorare soprattutto l'ernia da sci volamento ,che libri come il Gallone e il Dionigi designano come avente una storia naturale tendente a non peggiorare,senza menzionare co
e causa favorente una possibile evoluzione esercizi intensi,bensì menzionando gli sforzi solo fra i fattori di rischio. Chissà se la sacra lettaratura sarà ancora dalla parte di amanti non agonisti del bodybuilding come me.
E quindi la domanda sorge spontanea: conviene lasciare questo sport oppure a parte possibili aumento di eventuali reflussi ,si può stare tranquilli in un non peggioramento.
P.s spero di non esagerare con la frequenza delle domande , ma l'ignoranza è molto diffusa nei vari forum e molti danno consigli come se fossero medici

La ringrazzio vivamente e un grazie da tuttal'utenza
[#7]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Non c'è alcun motivo di abbondonare alcun sport.

Forse non mi sono spiegato bene: è probabile che lei non abbian alcun reflusso. Anzi sono quasi certo che il suo sia un problema solo ed sclusivamente di ansia in considerazione del fatto che a tutti i costi si sta convincendo (o vuole convincersi) di avere il reflusso.


Mi dispiace ma non più altro da aggiungere al consulto.

Saluti
[#8]
Utente
Utente
Dott Cosentino non voglio autoconvicermi di avere il reflusso ma solo sapere se c'è collegamento fra possibile peggioramento dell'ernia ed aumento di pressione addominale (come segnalato da un notissimo sito di fitness e smentito da altri). Comunque forse questa è una domanda da porre forse a un medico dello sport e non per forza ci sara' una risposta a ciò. Inoltre non credo di volermi convivermi del reflusso....bensì sono assetato di sapere e scogliere i dubbi su una condizione trattata dai libri di patologia troppo superficialmente e affrontata sui forum in maniera uguale
Non riesco a capire comunque quale sarebbe la patogenesi della sintomatologia e la ratio di una terapia antiacida se sintomatici in assenza di un minimo reflusso.
A presto
[#9]
Utente
Utente
Egr. Dott. Cosentino,
Mi faccio risentire sperando che lei abbia ancora la possibilità di aiutarmi.
Sono ormai passati 2 mesi da quanto ho cominciato la famigerata terapia con l'omeprazolo (40 mg, poi 20 e poi nuovamente 40mg/die ) e ho intrapreso una dieta molto controllta e , purtroppo, non ho avuto i risultati sperati. I sintomi ci sono e , ahimè, sono costanti: nausea tutto il giorno che trova sollievo solo momentaneo con il cibo, con il gaviscon....ma....
Volevo chiederle se fosse razionale aumentare a 60mg o provare a cambiare PPI e se così fosse , soprattutto quale sarebbe l'alternativa?
Speranzoso in una risposta, le auguro buona gioranta.
[#10]
Utente
Utente
Naturalmente anche se qualche altro medico,oltre al Dott. Cosentino volesse esprimere il proprio parere, sarebbe molto gradito.
Un saluto a tutti
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