Il mio medico curante sostiene che tutto è normale e che non serve fare altri accertamenti
Cari dottori,
La mia storia inizia due anni fa, dopo il rientro dalle ferie d’agosto del 2005 (passate in Messico).
Dovuto in parte alla alimentazione irritante di questo paese e anche al fatto che da parecchio tempo soffrivo di ragade annali, mi si è formata una fistola perianale. Dopo due interventi eseguiti con molta cura da un bravo professionista, il problema è stato risolto.
Passati oramai più di due anni dall’insuccesso, tuttora oggi continuo ad accusare diversi sintomi che secondo me possono essere segno di qualche anomalia intestinale e/o intolleranza alimentare.
 Sudorazione e umidità eccessiva nella zona inguinale e anale, soprattutto prima dell’arrivo dello stimolo defecatorio. (sensazione già presente prima della formazione della fistola intervenuta)
 Le fecce hanno una consistenza molle, irregolare (perdono la tipica forma cilindrica), odore a fecce da bambino, particolarmente fetide.
 Quando mi pulisco con la carta igienica, posso notare che c’è un liquido quasi oleoso (di colore giallo) che sembra non integrato alle feci (non coeso), quindi, la carta rimane unta di questo liquido e sopra il materiale fecale resta separato.
 A volte c’è presenza evidente di muco.
Dopo l’assunzione di certi alimenti, questa sensazione di pseudo-diarrea e più evidente. (vino, pane, pasta e risso).
Il mio medico curante sostiene che tutto è normale e che non serve fare altri accertamenti.
Io per il mio conto, comunque mi sono fatto un coprologico con antibiograma che è risultato negativo (non c’è presenza di sangue occulta nelle feci).
Da un'altra parte, in questi due anni ho fatto tre o quattro cure con lactobacilus senza un’apparente risultato.
Come dovrei comportarmi?
C’è qualche analisi che possa determinare se si tratta di una irritazione e/o anomalia dell’ultima porzione del intestino?
Potrebbe trattarsi di un problema endocrino?
In anticipo vi ringrazio per la cortese attenzione.
La mia storia inizia due anni fa, dopo il rientro dalle ferie d’agosto del 2005 (passate in Messico).
Dovuto in parte alla alimentazione irritante di questo paese e anche al fatto che da parecchio tempo soffrivo di ragade annali, mi si è formata una fistola perianale. Dopo due interventi eseguiti con molta cura da un bravo professionista, il problema è stato risolto.
Passati oramai più di due anni dall’insuccesso, tuttora oggi continuo ad accusare diversi sintomi che secondo me possono essere segno di qualche anomalia intestinale e/o intolleranza alimentare.
 Sudorazione e umidità eccessiva nella zona inguinale e anale, soprattutto prima dell’arrivo dello stimolo defecatorio. (sensazione già presente prima della formazione della fistola intervenuta)
 Le fecce hanno una consistenza molle, irregolare (perdono la tipica forma cilindrica), odore a fecce da bambino, particolarmente fetide.
 Quando mi pulisco con la carta igienica, posso notare che c’è un liquido quasi oleoso (di colore giallo) che sembra non integrato alle feci (non coeso), quindi, la carta rimane unta di questo liquido e sopra il materiale fecale resta separato.
 A volte c’è presenza evidente di muco.
Dopo l’assunzione di certi alimenti, questa sensazione di pseudo-diarrea e più evidente. (vino, pane, pasta e risso).
Il mio medico curante sostiene che tutto è normale e che non serve fare altri accertamenti.
Io per il mio conto, comunque mi sono fatto un coprologico con antibiograma che è risultato negativo (non c’è presenza di sangue occulta nelle feci).
Da un'altra parte, in questi due anni ho fatto tre o quattro cure con lactobacilus senza un’apparente risultato.
Come dovrei comportarmi?
C’è qualche analisi che possa determinare se si tratta di una irritazione e/o anomalia dell’ultima porzione del intestino?
Potrebbe trattarsi di un problema endocrino?
In anticipo vi ringrazio per la cortese attenzione.
[#1]
Gentile utente, si sottoponga ad una colonscopia totale, nell'ambito della quale i colleghi endoscopisti possono effettuare dei prelievi bioptici per evidenziare, l'eventuale presenza di una malattia infiammatoria del colon che deve essere trattata farmacologicamente.
Cordialità
Cordialità
Prof. Stefano ARCIERI
Università di Roma "Sapienza"
Policlinico Umberto I
[#2]
Sono in linea con il Collega, comunque ripeta un esame batteriologico delle feci per almeno tre giorni consecutivi. Molte parassitosi, abbastanza frequenti in Messico, non vengono messe in evidenza con un solo esame, si faccia anche rivedere del proctologo.
Massimo Schiavone MD
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 31/10/2007.
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